La prima volta che il cellulare è squillato, a Camposampiero era buio da un pezzo. «Mamma, è successo qualcosa...». È iniziata così la notte terribile della famiglia di Gloria Trevisan, 26 anni, la padovana dispersa nel rogo di Londra assieme al fidanzato Marco Gottardi, veneziano, di un anno più grande. Con la ragazza che avvertiva i genitori di «qualcosa di brutto» che stava accadendo nei piani inferiori della Grenfell Tower.
Da quel momento, Emanuela Disarò e suo marito Loris hanno parlato a più riprese con la figlia, registrando le chiamate successive. Si sono fatti forza a vicenda. In fondo la figlia abitava al ventitreesimo piano e quindi i Vigili del fuoco avrebbero quasi certamente domato le fiamme prima che raggiungessero la cima del grattacielo. Ma poco dopo le 2, un’altra chiamata. E stavolta la ventiseienne era agitata, al punto che la madre le ha chiesto di parlare con Marco. E il veneziano ostentava sicurezza, per tranquillizzare loro ma anche la fidanzata. «Ci sono i pompieri, va tutto bene». «Sono telefonate terribili, angoscianti», spiega Maria Cristina Sandrin, l’avvocato di famiglia che ieri ha trascorso la mattinata con i genitori di Gloria, riascoltando quei file audio. «Ho pianto», ammette. Si sente la ragazza raccontare passo passo ciò che succede.
di Napoli Magazine
16/06/2024 - 14:12
La prima volta che il cellulare è squillato, a Camposampiero era buio da un pezzo. «Mamma, è successo qualcosa...». È iniziata così la notte terribile della famiglia di Gloria Trevisan, 26 anni, la padovana dispersa nel rogo di Londra assieme al fidanzato Marco Gottardi, veneziano, di un anno più grande. Con la ragazza che avvertiva i genitori di «qualcosa di brutto» che stava accadendo nei piani inferiori della Grenfell Tower.
Da quel momento, Emanuela Disarò e suo marito Loris hanno parlato a più riprese con la figlia, registrando le chiamate successive. Si sono fatti forza a vicenda. In fondo la figlia abitava al ventitreesimo piano e quindi i Vigili del fuoco avrebbero quasi certamente domato le fiamme prima che raggiungessero la cima del grattacielo. Ma poco dopo le 2, un’altra chiamata. E stavolta la ventiseienne era agitata, al punto che la madre le ha chiesto di parlare con Marco. E il veneziano ostentava sicurezza, per tranquillizzare loro ma anche la fidanzata. «Ci sono i pompieri, va tutto bene». «Sono telefonate terribili, angoscianti», spiega Maria Cristina Sandrin, l’avvocato di famiglia che ieri ha trascorso la mattinata con i genitori di Gloria, riascoltando quei file audio. «Ho pianto», ammette. Si sente la ragazza raccontare passo passo ciò che succede.