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NAPOLI - Si è ripetuto il miracolo di San Gennaro: si è sciolto il sangue, lungo applauso
16.12.2018 13:53 di Napoli Magazine

In una Cappella del tesoro di San Gennaro completamente gremita sin da questa mattina alle ore 9,00 con tutti i membri della Deputazione schierati in frack e l’abate della Cappella monsignor Vincenzo De Gregorio che ha officiato la messa e la cerimonia dell’esposizione delle ampolle, è avvenuto il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro alle ore 10,11. L’evento, annunciato dallo sventolio del fazzoletto bianco del deputato Riccardo Imperiali di Francavilla, nominato recentemente presidente della Fondazione di Comunità del Centro Storico, è stato salutato da un lungo e forte applauso da una folla di fedeli accompagnato dall’intonazione costante dell’antico canto delle parenti di San Gennaro che hanno invocato da questa mattina lo scioglimento del grumo di sangue solido per la cerimonia dedicata al patrocinio della città di Napoli. Per la prima volta le parenti hanno avuto un posto privilegiato proprio a ridosso dell'altare per la volontà precisa della Deputazione di non perdere una antica tradizione legata alla cerimonia del miracolo. Il 16 dicembre è la terza data dell’anno in cui dovrebbe compiersi il miracolo di San Gennaro, dopo quella del sabato che precede la prima domenica di maggio con la processione fino a Santa Chiara e quella del 19 settembre in Cattedrale e, sebbene, meno conosciuta delle altre date è un appuntamento che si tramanda dal lontano 16 dicembre del 1631, giorno in cui una tremenda eruzione del Vesuvio, dopo aver distrutto Torre del Greco, stava seriamente minacciando di distruggere Napoli. La lava era ormai alle porte della città e stava per demolire i primi edifici, ma i napoletani si appellarono a San Gennaro, che da sempre protegge Napoli dalla potenza distruttrice del vulcano, portando in processione le ampolle del sangue con il busto del Santo Protettore al ponte dei Granili (il ponte della Maddalena). Il sangue nelle ampolle si liquefò e il magma si arrestò improvvisamente risparmiando la città. La Deputazione della Cappella del tesoro di San Gennaro, l’antica istituzione laica in rappresentanza della città di Napoli, che custodisce e protegge il sangue del Santo Patrono di Napoli per il voto espresso nel 1527, in quell’occasione fece erigere la guglia di San Gennaro di piazza Riardo Sforza affidando la realizzazione a Cosimo Fanzago. Il bozzetto della guglia disegnata dal Fanzago, conservato nell’antico archivio storico della Deputazione è stato esposto oggi eccezionalmente nel Museo del Tesoro di San Gennaro che chiuderà per l’occasione alle ore 18,30. L’esposizione delle ampolle proseguirà nel pomeriggio e, come tradizione, solo in questa giornata sino alle 18,30 e poi torneranno nella cassaforte d’argento del 1667 che sarà riaperta solo in occasione della processione di maggio.

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NAPOLI - Si è ripetuto il miracolo di San Gennaro: si è sciolto il sangue, lungo applauso

di Napoli Magazine

16/12/2024 - 13:53

In una Cappella del tesoro di San Gennaro completamente gremita sin da questa mattina alle ore 9,00 con tutti i membri della Deputazione schierati in frack e l’abate della Cappella monsignor Vincenzo De Gregorio che ha officiato la messa e la cerimonia dell’esposizione delle ampolle, è avvenuto il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro alle ore 10,11. L’evento, annunciato dallo sventolio del fazzoletto bianco del deputato Riccardo Imperiali di Francavilla, nominato recentemente presidente della Fondazione di Comunità del Centro Storico, è stato salutato da un lungo e forte applauso da una folla di fedeli accompagnato dall’intonazione costante dell’antico canto delle parenti di San Gennaro che hanno invocato da questa mattina lo scioglimento del grumo di sangue solido per la cerimonia dedicata al patrocinio della città di Napoli. Per la prima volta le parenti hanno avuto un posto privilegiato proprio a ridosso dell'altare per la volontà precisa della Deputazione di non perdere una antica tradizione legata alla cerimonia del miracolo. Il 16 dicembre è la terza data dell’anno in cui dovrebbe compiersi il miracolo di San Gennaro, dopo quella del sabato che precede la prima domenica di maggio con la processione fino a Santa Chiara e quella del 19 settembre in Cattedrale e, sebbene, meno conosciuta delle altre date è un appuntamento che si tramanda dal lontano 16 dicembre del 1631, giorno in cui una tremenda eruzione del Vesuvio, dopo aver distrutto Torre del Greco, stava seriamente minacciando di distruggere Napoli. La lava era ormai alle porte della città e stava per demolire i primi edifici, ma i napoletani si appellarono a San Gennaro, che da sempre protegge Napoli dalla potenza distruttrice del vulcano, portando in processione le ampolle del sangue con il busto del Santo Protettore al ponte dei Granili (il ponte della Maddalena). Il sangue nelle ampolle si liquefò e il magma si arrestò improvvisamente risparmiando la città. La Deputazione della Cappella del tesoro di San Gennaro, l’antica istituzione laica in rappresentanza della città di Napoli, che custodisce e protegge il sangue del Santo Patrono di Napoli per il voto espresso nel 1527, in quell’occasione fece erigere la guglia di San Gennaro di piazza Riardo Sforza affidando la realizzazione a Cosimo Fanzago. Il bozzetto della guglia disegnata dal Fanzago, conservato nell’antico archivio storico della Deputazione è stato esposto oggi eccezionalmente nel Museo del Tesoro di San Gennaro che chiuderà per l’occasione alle ore 18,30. L’esposizione delle ampolle proseguirà nel pomeriggio e, come tradizione, solo in questa giornata sino alle 18,30 e poi torneranno nella cassaforte d’argento del 1667 che sarà riaperta solo in occasione della processione di maggio.