Attualità
LA TRAGEDIA - Migranti, si ribaltano due barconi a Lampedusa: tanti i morti
13.08.2025 21:10 di Napoli Magazine

Due barconi carichi di migranti si sono ribaltati al largo di Lampedusa: le vittime sono almeno 27. Fra i primi cadaveri recuperati in mare dai soccorritori e portati sull'isola, ci sono quelli di una neonata di un anno e mezzo, di due uomini adulti, due donne e tre adolescenti (due maschi e una femmina). Altri due cadaveri sarebbero rimasti incastrati all'interno di uno dei due barconi. I superstiti sarebbero circa 60. Risultano invece disperse tra le 20 e le 40 persone. 

Sono stati proprio i sopravvissuti a riferire che le imbarcazioni erano due (inizialmente si pensava solo a una). Si presume che a bordo delle imbarcazioni ci fossero tra le 100 e le 105 persone di cittadinanza egiziana, somala, pakistana e sudanese. Tra le vittime c'è anche il padre della bambina, mentre la madre è sopravvissuta. Tra i 60 superstiti risultano anche 5 minori non accompagnati. Tra i dispersi ci sarebbero molti ragazzi. La procura di Agrigento ha aperto una indagine per naufragio colposo.

Le due imbarcazioni cariche di migranti, secondo quanto hanno raccontato i superstiti, sarebbero partite martedì sera dalla Libia. Una delle due, nel viaggio verso la Sicilia, avrebbe iniziato a imbarcare acqua e successivamente si sarebbe ribaltata. Alcuni dei migranti sarebbero riusciti a spostarsi sull'altra imbarcazione, ma molti sarebbero caduti in acqua. Anche la seconda imbarcazione, però, essendo stracarica si sarebbe ribaltata. Verso mezzogiorno di mercoledì il barcone semiaffondato è stato avvistato da un elicottero della Guardia di Finanza a circa 14 miglia a Sud di Lampedusa: subito è scattato l'allarme e da Lampedusa sono partite le motovedette della Guardia Costiera, della Finanza e di Frontex.

"C'è chi, appena arrivato a terra, si è inginocchiato ai nostri piedi, per ringraziare Dio di essere giunto sano e salvo", racconta un soccorritore della Croce Rossa. "Quando abbiamo offerto loro dell'acqua, ci hanno guardato come se gli stessimo facendo il dono più grande - dice -. Un altro ragazzo era abbracciato dai suoi compagni di viaggio, ci ha detto che ha perso il fratello. E' giovanissimo". Un egiziano ha riferito di aver perso i 3 cugini. "Stamattina, quando abbiamo saputo del naufragio, eravamo pronti a preparare il latte e i kit per i bambini, ma loro non sono mai arrivati", ha concluso l'operatore.

Sono 675 i morti dall'inizio dell'anno nel Mediterraneo centrale. Lo rende noto su X il portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per l'Italia, Filippo Ungaro, commentando il naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa, per cui ha espresso "profonda angoscia".

"Quando si consuma una tragedia come quella di oggi, con la morte di decine di persone nelle acque del Mediterraneo, sorge in tutti noi un forte sentimento di sgomento e compassione. E ci troviamo a misurare l'inumano cinismo con cui i trafficanti di esseri umani organizzano questi loschi viaggi". Così il premier Giorgia Meloni. "Insieme al profondo cordoglio per le vittime, alla pietà per quanti hanno perso la vita, rinnoviamo pertanto l'impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli nell'unico modo possibile: prevenire le partenze irregolari, gestire i flussi migratori. Che la tragedia di oggi sia avvenuta nonostante un dispositivo internazionale pronto e operativo ci avverte, infatti, che il doveroso intervento di soccorso non è una misura sufficiente e, soprattutto, non risolve le cause del drammatico problema".

"L'ennesima tragedia avvenuta nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l'urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno". Lo afferma il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.

"I morti di Lampedusa mi addolorano profondamente: oltre alla commozione e alle preghiere, abbiamo il dovere di impegnarci per contrastare i trafficanti di esseri umani che sono i veri e soli responsabili dell'ennesima tragedia, insieme agli ultrà dell'accoglienza". Lo dice il vicepremier Matteo Salvini.

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LA TRAGEDIA - Migranti, si ribaltano due barconi a Lampedusa: tanti i morti

di Napoli Magazine

13/08/2025 - 21:10

Due barconi carichi di migranti si sono ribaltati al largo di Lampedusa: le vittime sono almeno 27. Fra i primi cadaveri recuperati in mare dai soccorritori e portati sull'isola, ci sono quelli di una neonata di un anno e mezzo, di due uomini adulti, due donne e tre adolescenti (due maschi e una femmina). Altri due cadaveri sarebbero rimasti incastrati all'interno di uno dei due barconi. I superstiti sarebbero circa 60. Risultano invece disperse tra le 20 e le 40 persone. 

Sono stati proprio i sopravvissuti a riferire che le imbarcazioni erano due (inizialmente si pensava solo a una). Si presume che a bordo delle imbarcazioni ci fossero tra le 100 e le 105 persone di cittadinanza egiziana, somala, pakistana e sudanese. Tra le vittime c'è anche il padre della bambina, mentre la madre è sopravvissuta. Tra i 60 superstiti risultano anche 5 minori non accompagnati. Tra i dispersi ci sarebbero molti ragazzi. La procura di Agrigento ha aperto una indagine per naufragio colposo.

Le due imbarcazioni cariche di migranti, secondo quanto hanno raccontato i superstiti, sarebbero partite martedì sera dalla Libia. Una delle due, nel viaggio verso la Sicilia, avrebbe iniziato a imbarcare acqua e successivamente si sarebbe ribaltata. Alcuni dei migranti sarebbero riusciti a spostarsi sull'altra imbarcazione, ma molti sarebbero caduti in acqua. Anche la seconda imbarcazione, però, essendo stracarica si sarebbe ribaltata. Verso mezzogiorno di mercoledì il barcone semiaffondato è stato avvistato da un elicottero della Guardia di Finanza a circa 14 miglia a Sud di Lampedusa: subito è scattato l'allarme e da Lampedusa sono partite le motovedette della Guardia Costiera, della Finanza e di Frontex.

"C'è chi, appena arrivato a terra, si è inginocchiato ai nostri piedi, per ringraziare Dio di essere giunto sano e salvo", racconta un soccorritore della Croce Rossa. "Quando abbiamo offerto loro dell'acqua, ci hanno guardato come se gli stessimo facendo il dono più grande - dice -. Un altro ragazzo era abbracciato dai suoi compagni di viaggio, ci ha detto che ha perso il fratello. E' giovanissimo". Un egiziano ha riferito di aver perso i 3 cugini. "Stamattina, quando abbiamo saputo del naufragio, eravamo pronti a preparare il latte e i kit per i bambini, ma loro non sono mai arrivati", ha concluso l'operatore.

Sono 675 i morti dall'inizio dell'anno nel Mediterraneo centrale. Lo rende noto su X il portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per l'Italia, Filippo Ungaro, commentando il naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa, per cui ha espresso "profonda angoscia".

"Quando si consuma una tragedia come quella di oggi, con la morte di decine di persone nelle acque del Mediterraneo, sorge in tutti noi un forte sentimento di sgomento e compassione. E ci troviamo a misurare l'inumano cinismo con cui i trafficanti di esseri umani organizzano questi loschi viaggi". Così il premier Giorgia Meloni. "Insieme al profondo cordoglio per le vittime, alla pietà per quanti hanno perso la vita, rinnoviamo pertanto l'impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli nell'unico modo possibile: prevenire le partenze irregolari, gestire i flussi migratori. Che la tragedia di oggi sia avvenuta nonostante un dispositivo internazionale pronto e operativo ci avverte, infatti, che il doveroso intervento di soccorso non è una misura sufficiente e, soprattutto, non risolve le cause del drammatico problema".

"L'ennesima tragedia avvenuta nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l'urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno". Lo afferma il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.

"I morti di Lampedusa mi addolorano profondamente: oltre alla commozione e alle preghiere, abbiamo il dovere di impegnarci per contrastare i trafficanti di esseri umani che sono i veri e soli responsabili dell'ennesima tragedia, insieme agli ultrà dell'accoglienza". Lo dice il vicepremier Matteo Salvini.