Il settore ittico guida la transizione ecologica del Mediterraneo: Pescagri Cia Campania indica la rotta del new green deal
Pinete e boschi nella parte più alta, ma anche terreni coltivati e vigneti terrazzati. Tutto circondato dal mare. Cia Campania celebra la Giornata Mondiale della Terra con una suggestiva cartolina di Ischia, dove domani 23 aprile presso l’agriturismo “Il Giardino del nonno” a Sant’Angelo d’Ischia sarà presentata la prima associazione dedicata al settore ittico di Cia-Agricoltori Italiani. Ad affiancare i vertici nazionali e regionali di Cia- Agricoltori Italiani anche il presidente nazionale dell’Ancim- Associazione Nazionale dei Comuni e Isole Minori Francesco Del Deo, nonché sindaco di Forio d’Ischia. PescaAgri Cia Campania è la prima associazione dedita al settore ittico di Cia- Agricoltori Italiani che sceglie di attraccare nel cuore delle marinerie campane per ribaltare il ruolo del comparto in Campania e nel Mezzogiorno e trasformarlo in volano di crescita e sviluppo. Non solo un brand dell’isola trainato dal settore ittico, ma tutto ciò che concerne il miglioramento della produttività e della qualità della vita di chi si adopera nel comparto. Nell’ottica di valorizzazione del “capitale umano” Cia Campania affiancata da PescAgri Cia si presenta come un riferimento per cooperative di pescatori, imprese armatrici di imbarcazioni da pesca e imprese dedite all’acquacoltura. “Puntiamo a far crescere l’indotto e a costruire un nuovo asset strategico dell’economia che guardi alla valorizzazione delle risorse endogene” anticipa Alessandro Mastrocinque presidente di Cia Campania. “La scelta di Ischia per l’inaugurazione dell’associazione è stata dettata dall’incrocio di dati e valutazioni registrate dalla Confederazione di cui non potevamo non tenere conto. Ischia possiede la più alta densità turistica del Mezzogiorno ed è la terza isola d’Italia per densità abitativa. Ma il territorio è sprovvisto di riferimenti per chi si impegna a tradurre il lavoro in fonte di reddito e crescita complessiva. Una caratteristica che le assegna di diritto un ruolo di guida delle marinerie campane in una nuova politica di valorizzazione e sviluppo dell’intero comparto ittico”. Cia Campania intende catturare l’attenzione sul settore ittico per aggregare le piccole realtà, garantire rappresentanza politica e costruire massa critica per incidere sui problemi atavici di chi di pesca vive, come sulle quote del pescato. “Vogliamo intervenire in termini progettuali per aree di intervento: dal ricambio delle attrezzature e mezzi obsoleti e inquinanti per abbracciare il green new deal a tutti gli strumenti necessari per azzerare il consumo di microplastiche” continua Mastrocinque. “Vogliamo lavorare per attivare la prima industria di trasformazione di tutto il pescato del Mezzogiorno e far decollare l’indotto. Senza contare le innumerevoli attività divulgative in declinazione culturale che metteremo in campo. A partire da una presenza costante a Procida Capitale della Cultura Europea 2022”. Ad oggi la pesca in Campania ha una connotazione tipicamente artigianale. Vanta oltre 150 specie commerciali ed una moltitudine di attrezzi e di tipologie di pesca. L’attività praticata dal settore peschereccio si caratterizza prevalentemente come una pesca multi-specie e multi-attrezzo, e il segmento tonniero riveste una posizione di assoluto rilievo nel panorama della pesca nazionale: nella costiera amalfitana, tra Cetara e Salerno, staziona la flotta tonniera più grande dell’intero territorio nazionale. A questo aggiungiamo il comparto della mitilicoltura, con impianti presenti nell’area flegrea, torrese-stabiese e nel Golfo di Salerno. Ma le prospettive di crescita si registrano nell’acquacoltura: le stime anticipate sul prossimo Feampa a valere sull’agenda europea 2021-2027 intercettano un aumento della domanda che dovrà tradursi in progettazione e crescita.
Il progetto e le novità saranno illustrate in conferenza stampa.
Interverranno:
Alessandro Mastrocinque Presidente di Cia-Agricoltori Italiani Campania
Marilena Fusco Direttore Nazionale PescAgri- Associazione Pescatori Italiani
Francesco Del Deo Presidente Ancim- Associazione Nazionale Comuni e Isole Minori e sindaco di Forio d’Ischia
Claudia Merlino Direttore Generale Cia-Agricoltori Italiani
Mariella Passari Direttore Generale dell’Assessorato alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Campania
Nicola Caputo Assessore all'Agricoltura Regione Campania
Dino Scanavino Presidente nazionale Cia- Agricoltori Italiani
LA SFIDA DI PESCAGRI CIA PARTE DAL MEZZOGIORNO E DALLA CAMPANIA
Nasce l’associazione dedicata alla pesca nel cuore delle marinerie
PescAgri Cia è l’associazione di Pescatori Italiani promossa da Cia che vuole rendersi protagonista di politiche e interventi di valorizzazione del settore, e che parte dalla Campania per inaugurare la prima associazione in Italia.
La Campania come fulcro produttivo, economico e culturale delle marinerie
Con più di 150 specie commerciali ed una moltitudine di attrezzi e di tipologie di pesca, l’attività praticata dal settore peschereccio in Campania si caratterizza prevalentemente come una pesca multi-specie e multiattrezzo tale che uno stesso battello può effettuare più operazioni di pesca estremamente diversificate durante l’anno. Il segmento tonniero campano riveste una posizione di assoluto rilievo nel panorama della pesca nazionale, dal momento che rappresenta uno dei pochi nuclei di pesca industriale rinvenibili in Italia. In costiera amalfitana, soprattutto tra Cetara e Salerno, staziona la flotta tonniera più grande dell’intero territorio nazionale. Il comparto della mitilicoltura, nato negli anni venti nell’area flegrea, rappresenta un settore produttivo fondamentale se si pensa che la quasi totalità della produzione deriva da impianti ubicati nell’area flegrea, in quella torrese-stabiese e da impianti creati nel Golfo di Salerno. Il comparto dell’acquacoltura, caratterizzata prevalentemente da realtà di modeste dimensioni alle quali solo di recente si sono affiancate unità produttive di maggiore respiro, rappresenta un’importante opportunità di crescita per la pesca campana. Le imprese di allevamento presenti sul territorio regionale sono rappresentate sia da impianti di acquacoltura a terra che da impianti di maricoltura off-shore. La zona flegrea e quella del litorale torrese stabiese restano quelle più produttive della Campania per quanto riguarda la mitilicoltura. La piccola pesca costiera, praticata con imbarcazioni di dimensioni ridotte, è il comparto più significativo sia per numero di addetti, che di battelli (circa il 60% del totale delle imbarcazioni italiane). La flotta è distribuita su tutto il territorio campano e si dedica prevalentemente alla pesca di pesce pregiato, nell’ambito della quale sono custodite le più antiche tradizioni pescherecce locali. La pesca in Campania ha una connotazione tipicamente artigianale con l’85% delle imbarcazioni che operano abitualmente nell’immediato sotto costa, e solo in rari casi al di fuori delle 6 miglia di distanza. I battelli armati a strascico risultano l’11% del totale nazionale e operano generalmente entro i confini regionali, a distanze da costa inferiori a 12 miglia.
PescAgri Cia
PescAgri è l’Associazione Pescatori Italiani promossa da Cia per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione di pesca e acquacoltura in ogni sua accezione professionale e territoriale. Obiettivo prioritario è favorire l’inserimento del settore agroittico nel circuito economico nazionale e internazionale, attivando gli strumenti idonei e le risorse, anche tecniche, per garantire il suo costante sviluppo, anche rispetto alle richieste del mercato. L’associazione si prefigge di contribuire, attraverso programmi operativi, ad accrescere il tasso di industrializzazione delle attività; indirizzare la produzione agroittica verso destinazioni coerenti con il reale fabbisogno alimentare nazionale e con le esigenze legate all’export; promuovere la costituzione di associazioni di produttori nel settore pesca e acquacoltura; attuare azioni di formazione professionale per mezzo di corsi, seminari, convegni. Altrettanto importante, per PescAgri, è costruire una politica agroittica volta a coniugare la ruralità locale e la tradizione marinaresca con una sana gestione di ambiente e territorio, compresa la parte costiera e lagunare; incoraggiare l’educazione a una sana alimentazione, con particolare riferimento alle scuole; sostenere iniziative che uniscano le attività della pesca con quelle dell’artigianato, commercio, turismo e tempo libero. E ancora, per l’Associazione promossa da Cia è fondamentale lavorare per un adeguato sviluppo dell’imprenditorialità, specialmente giovanile, e per la costituzione di società cooperative e forme di aggregazione; stabilire collegamenti con tutte le organizzazioni del settore; tutelare, nella negoziazione collettiva, gli interessi della categoria e promuovere ogni utile iniziativa per migliorare disciplina previdenziale, assicurativa, di reddito e qualità della vita. L’associazione presieduta da Antonino Algozino oggi amplia gli ambiti della rappresentanza di CiaAgricoltori Italiani e si predispone per dare voce alle istanze del settore, anche nel dialogo con le istituzioni. La costruzione di una rete capillare di rappresentanza del settore apre la sua scommessa partendo dalla Campania per integrare in maniera complementare “le attività delle aziende di pesca e acquacoltura con la gestione del demanio marittimo, fluviale e lacustre in modo sostenibile e innovativo, puntando anche su aspetti più attrattivi per i consumatori come l’ittiturismo e la pesca sportiva” come ha spiegato il presidente Algozino.
Pescagri secondo Cia Campania
Oltre ai legumi, frutta secca, frutta e verdura fresche, pesce e olio extravergine di oliva, il paradigma della Dieta Mediterranea si arricchisce del pescato. Adottando l’adagio “siamo quello che mangiamo”, Cia Campania guidata da Alessandro Mastrocinque rilancia il valore riconosciuto alla Dieta Mediterranea nel 2010 come patrimonio mondiale dell’umanità e valorizza l’etichetta del regime alimentare con cui si identifica l’Italia e il Mezzogiorno di nuovo significato. Alla luce della nascita della nuova associazione dedicata alla pesca, la Confederazione campana annuncia una campagna di valorizzazione e promozione delle aziende agricole e agroittiche che danno lustro al Made in Italy nel mondo. La Dieta Mediterranea è un modello di crescita e sviluppo, in grado di occupare una posizione centrale nel Mediterraneo per la costruzione di un grande collettore di economie. Agricoltura, pesca e turismo sostenibile sono al centro delle sfide che ci attendono. Per questo le aziende occupano una posizione di primo piano nell’agenda programmatica di Cia Campania, che intende affiancare l’indirizzo politico della Regione in merito al sostegno di un modello di sviluppo durevole. Incentivare i consumi di alimenti che connotano la Dieta Mediterranea significa per Cia Campania supportare l’impegno della rete delle aziende agricole e agroittiche, che non offrono soltanto prodotti qualitativamente elevati dal punto di vista nutrizionale ma anche ambientale. Di qui la scelta di valorizzarne un modello di sviluppo basato sul tipo di alimentazione e lo stile di vita culturale, sociale, storico, gastronomico, ambientale, paesaggistico e dei costumi. La Dieta Mediterranea infatti è un manifesto culturale composto da territorio, prodotti, cultura e turismo, il cui valore è stato stimato per circa 200 miliardi di euro. Un patrimonio che resta ancora inespresso, ma che si prepara a diventare uno dei grandi pilastri dell’economia del Mezzogiorno. Cia Campania la definisce un incubatore delle territorialità che esula dalle perimetrazioni regionali, e che si prepara a rendere protagoniste le aziende, ma anche a coinvolgere distretti enogastronomici, marinerie, industria agroalimentare e, in maniera trasversale, tutti gli stakeholder sui territori. Senza contare la forte appetibilità delle imprese dedite al pescaturismo e all’ittiturismo, che si aprono alla multifunzionalità e integrano e valorizzano due settori, pesca e turismo, che da sempre hanno puntato al reciproco arricchimento. Il paesaggio, l’ambiente, l’accoglienza in una marineria, sono fattori senza dubbio esaltati dalla presenza delle attività della pesca, che rappresentano non solo una variabile economica in alcune aree di notevole interesse, ma definiscono soprattutto una connotazione culturale di rilevante importanza. I porti, dove è presente una flotta da pesca, affascinano e avvicinano. Le attività dei pescatori, le case, le tradizioni del mare, i prodotti venduti sulla banchina richiamano ricordi, libri, film, suggeriscono emozioni, definiscono giornate, imprimono nella memoria sensazioni e colori, albe e tramonti.
Gli obiettivi dell’associazione campana
Nell’ambito delle attività previste dal piano d’azione di Cia Campania c’è l’apertura di uno sportello informativo per le imprese di pesca e acquacoltura utile ad illustrare agli operatori le possibilità offerte dai finanziamenti europei per lo sviluppo delle loro attività. Un’attività che dovrà incrociare il lavoro portato avanti dagli uffici regionali in merito all’amministrazione dei finanziamenti del Fondo europeo per le attività marittime e della pesca (FEAMPA) dedicati allo sviluppo di iniziative locali, per portare nuove economie e posti di lavoro all’interno delle comunità di pesca. Particolare attenzione verrà data alle iniziative che coniugano l’offerta turistica con le attività legate alla cultura del mare e della pesca. L’associazione PescAgri Cia Campania sarà in prima linea per assistere le imprese con riferimento alle problematiche di natura fiscale, tributaria, previdenziale e del lavoro. Quindi di accesso al credito e ai finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Infatti l’associazione nasce per rappresentare e tutelare gli interessi dei produttori ittici e dell’acquacoltura e, analogamente al progetto de “La spesa in campagna” di Cia, ha come mission anche quella di valorizzare il prodotto locale attraverso percorsi di educazione alimentare, soprattutto nelle scuole, nonché di realizzare iniziative destinate a mettere direttamente a contatto fra loro produttori e consumatori. Sicurezza alimentare, origine del prodotto, tutela della qualità e diffusione e divulgazione delle varietà dei prodotti ittici rappresentano gli obiettivi principali dell’associazione, che si candida a diventare un punto di riferimento per tutte le realtà marinare della Campania e del Mezzogiorno. La conoscenza delle proprietà nutrizionali e la stagionalità dei prodotti rientrano oggi nel top trend delle informazioni richieste dai consumatori. Una tendenza che riguarda non solo le produzioni agroalimentari, ma che coinvolge anche i prodotti ittici. A questo bisogna aggiungere l’incremento del consumo del pesce come food trend che emula l’oriente. A questo proposito, obiettivo dell’associazione PescAgri Cia Campania vuole essere quello di valorizzare le innumerevoli ricchezze del patrimonio ittico campano, e declinare in versione campana gli impulsi che arrivano dal panorama culinario internazionale, per adeguare l’offerta al mercato globale. A questo si aggiunge l’obiettivo di riequilibrare le importazioni per incrementare l’economia e portare in tavola il pescato locale, che richiederà lo sforzo congiunto non solo dell’associazione, ma anche di tutti i portatori di interesse del comparto. Infine Cia Campania annuncia l’apertura di una nuova stagione di valorizzazione e promozione dei prodotti, coniugandoli al turismo e alla sostenibilità ambientale. PescAgri Campania si candida infatti a diventare protagonista della più grande vetrina attesa per il 2022: Procida Capitale della Cultura Europea. L’intento è quello di adottare lo slogan “La cultura non isola” e di prendere parte all’evento isolano della Campania, con il supporto alle flotte pescherecce del Tirreno. Oltre che con attività di promozione delle produzioni delle città marinare e la valorizzazione della dieta mediterranea in declinazione Cia.
I protagonisti
Pescagri Cia rappresentata dal presidente Antonino Algozino e dalla segretaria nazionale Marilena Fusco, è l’Associazione dei Pescatori Italiani che nasce per incentivare le attività di produzione primaria connesse alla pesca professionale ed acquacoltura, ivi compresi i servizi dedicati alla pesca sportiva. Al fine di continuare a valorizzare la filiera agroalimentare, PescAgri promuove la tutela, lo sviluppo, e la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura rispettando le specificità del territorio e le tradizioni storicoculturali, avvicinando le persone al settore ittico apportando un valore aggiunto alle aziende agroittiche dando loro un sostegno al reddito con informative sulle molteplici misure di finanziamento a livello regionale, ministeriale ed europeo. L’azione di Pescagri è supportata dalla Cia-Agricoltori Italiani rappresentata dal presidente Dino Scanavino e dalla direttrice generale Claudia Merlino di Cia-Agricoltori Italiani è una delle più grandi organizzazioni professionali agricole in Europa e in Italia. Rappresenta oltre 900.000 iscritti a titolo principale, coltivatori diretti ed imprenditori agricoli. La sua sede nazionale è a Roma e vanta una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, arrivando ad essere presente in circa 5000 comuni, con sedi regionali, provinciali e zonali. In Campania la Confederazione è rappresentata dal presidente Alessandro Mastrocinque e dal direttore generale Mario Grasso. Si articola su due livelli: regionale e provinciale. Il primo svolge funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo verso le strutture provinciali al fine di assicurare l’unitarietà di orientamento e la conformità alle linee politico-programmatiche congressuali, nonché il rispetto delle regole democratiche, dello statuto, dei regolamenti interni e delle deliberazioni adottate dagli organi confederali. Il livello provinciale invece, realizza la direzione di tutto l’ambito territoriale provinciale. Le strutture provinciali sono dotate di piena autonomia funzionale, economica, patrimoniale e finanziaria e ciascuna di esse risponde direttamente del proprio operato economico, finanziario e delle obbligazioni verso terzi

di Napoli Magazine
22/04/2021 - 11:54
Il settore ittico guida la transizione ecologica del Mediterraneo: Pescagri Cia Campania indica la rotta del new green deal
Pinete e boschi nella parte più alta, ma anche terreni coltivati e vigneti terrazzati. Tutto circondato dal mare. Cia Campania celebra la Giornata Mondiale della Terra con una suggestiva cartolina di Ischia, dove domani 23 aprile presso l’agriturismo “Il Giardino del nonno” a Sant’Angelo d’Ischia sarà presentata la prima associazione dedicata al settore ittico di Cia-Agricoltori Italiani. Ad affiancare i vertici nazionali e regionali di Cia- Agricoltori Italiani anche il presidente nazionale dell’Ancim- Associazione Nazionale dei Comuni e Isole Minori Francesco Del Deo, nonché sindaco di Forio d’Ischia. PescaAgri Cia Campania è la prima associazione dedita al settore ittico di Cia- Agricoltori Italiani che sceglie di attraccare nel cuore delle marinerie campane per ribaltare il ruolo del comparto in Campania e nel Mezzogiorno e trasformarlo in volano di crescita e sviluppo. Non solo un brand dell’isola trainato dal settore ittico, ma tutto ciò che concerne il miglioramento della produttività e della qualità della vita di chi si adopera nel comparto. Nell’ottica di valorizzazione del “capitale umano” Cia Campania affiancata da PescAgri Cia si presenta come un riferimento per cooperative di pescatori, imprese armatrici di imbarcazioni da pesca e imprese dedite all’acquacoltura. “Puntiamo a far crescere l’indotto e a costruire un nuovo asset strategico dell’economia che guardi alla valorizzazione delle risorse endogene” anticipa Alessandro Mastrocinque presidente di Cia Campania. “La scelta di Ischia per l’inaugurazione dell’associazione è stata dettata dall’incrocio di dati e valutazioni registrate dalla Confederazione di cui non potevamo non tenere conto. Ischia possiede la più alta densità turistica del Mezzogiorno ed è la terza isola d’Italia per densità abitativa. Ma il territorio è sprovvisto di riferimenti per chi si impegna a tradurre il lavoro in fonte di reddito e crescita complessiva. Una caratteristica che le assegna di diritto un ruolo di guida delle marinerie campane in una nuova politica di valorizzazione e sviluppo dell’intero comparto ittico”. Cia Campania intende catturare l’attenzione sul settore ittico per aggregare le piccole realtà, garantire rappresentanza politica e costruire massa critica per incidere sui problemi atavici di chi di pesca vive, come sulle quote del pescato. “Vogliamo intervenire in termini progettuali per aree di intervento: dal ricambio delle attrezzature e mezzi obsoleti e inquinanti per abbracciare il green new deal a tutti gli strumenti necessari per azzerare il consumo di microplastiche” continua Mastrocinque. “Vogliamo lavorare per attivare la prima industria di trasformazione di tutto il pescato del Mezzogiorno e far decollare l’indotto. Senza contare le innumerevoli attività divulgative in declinazione culturale che metteremo in campo. A partire da una presenza costante a Procida Capitale della Cultura Europea 2022”. Ad oggi la pesca in Campania ha una connotazione tipicamente artigianale. Vanta oltre 150 specie commerciali ed una moltitudine di attrezzi e di tipologie di pesca. L’attività praticata dal settore peschereccio si caratterizza prevalentemente come una pesca multi-specie e multi-attrezzo, e il segmento tonniero riveste una posizione di assoluto rilievo nel panorama della pesca nazionale: nella costiera amalfitana, tra Cetara e Salerno, staziona la flotta tonniera più grande dell’intero territorio nazionale. A questo aggiungiamo il comparto della mitilicoltura, con impianti presenti nell’area flegrea, torrese-stabiese e nel Golfo di Salerno. Ma le prospettive di crescita si registrano nell’acquacoltura: le stime anticipate sul prossimo Feampa a valere sull’agenda europea 2021-2027 intercettano un aumento della domanda che dovrà tradursi in progettazione e crescita.
Il progetto e le novità saranno illustrate in conferenza stampa.
Interverranno:
Alessandro Mastrocinque Presidente di Cia-Agricoltori Italiani Campania
Marilena Fusco Direttore Nazionale PescAgri- Associazione Pescatori Italiani
Francesco Del Deo Presidente Ancim- Associazione Nazionale Comuni e Isole Minori e sindaco di Forio d’Ischia
Claudia Merlino Direttore Generale Cia-Agricoltori Italiani
Mariella Passari Direttore Generale dell’Assessorato alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Campania
Nicola Caputo Assessore all'Agricoltura Regione Campania
Dino Scanavino Presidente nazionale Cia- Agricoltori Italiani
LA SFIDA DI PESCAGRI CIA PARTE DAL MEZZOGIORNO E DALLA CAMPANIA
Nasce l’associazione dedicata alla pesca nel cuore delle marinerie
PescAgri Cia è l’associazione di Pescatori Italiani promossa da Cia che vuole rendersi protagonista di politiche e interventi di valorizzazione del settore, e che parte dalla Campania per inaugurare la prima associazione in Italia.
La Campania come fulcro produttivo, economico e culturale delle marinerie
Con più di 150 specie commerciali ed una moltitudine di attrezzi e di tipologie di pesca, l’attività praticata dal settore peschereccio in Campania si caratterizza prevalentemente come una pesca multi-specie e multiattrezzo tale che uno stesso battello può effettuare più operazioni di pesca estremamente diversificate durante l’anno. Il segmento tonniero campano riveste una posizione di assoluto rilievo nel panorama della pesca nazionale, dal momento che rappresenta uno dei pochi nuclei di pesca industriale rinvenibili in Italia. In costiera amalfitana, soprattutto tra Cetara e Salerno, staziona la flotta tonniera più grande dell’intero territorio nazionale. Il comparto della mitilicoltura, nato negli anni venti nell’area flegrea, rappresenta un settore produttivo fondamentale se si pensa che la quasi totalità della produzione deriva da impianti ubicati nell’area flegrea, in quella torrese-stabiese e da impianti creati nel Golfo di Salerno. Il comparto dell’acquacoltura, caratterizzata prevalentemente da realtà di modeste dimensioni alle quali solo di recente si sono affiancate unità produttive di maggiore respiro, rappresenta un’importante opportunità di crescita per la pesca campana. Le imprese di allevamento presenti sul territorio regionale sono rappresentate sia da impianti di acquacoltura a terra che da impianti di maricoltura off-shore. La zona flegrea e quella del litorale torrese stabiese restano quelle più produttive della Campania per quanto riguarda la mitilicoltura. La piccola pesca costiera, praticata con imbarcazioni di dimensioni ridotte, è il comparto più significativo sia per numero di addetti, che di battelli (circa il 60% del totale delle imbarcazioni italiane). La flotta è distribuita su tutto il territorio campano e si dedica prevalentemente alla pesca di pesce pregiato, nell’ambito della quale sono custodite le più antiche tradizioni pescherecce locali. La pesca in Campania ha una connotazione tipicamente artigianale con l’85% delle imbarcazioni che operano abitualmente nell’immediato sotto costa, e solo in rari casi al di fuori delle 6 miglia di distanza. I battelli armati a strascico risultano l’11% del totale nazionale e operano generalmente entro i confini regionali, a distanze da costa inferiori a 12 miglia.
PescAgri Cia
PescAgri è l’Associazione Pescatori Italiani promossa da Cia per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione di pesca e acquacoltura in ogni sua accezione professionale e territoriale. Obiettivo prioritario è favorire l’inserimento del settore agroittico nel circuito economico nazionale e internazionale, attivando gli strumenti idonei e le risorse, anche tecniche, per garantire il suo costante sviluppo, anche rispetto alle richieste del mercato. L’associazione si prefigge di contribuire, attraverso programmi operativi, ad accrescere il tasso di industrializzazione delle attività; indirizzare la produzione agroittica verso destinazioni coerenti con il reale fabbisogno alimentare nazionale e con le esigenze legate all’export; promuovere la costituzione di associazioni di produttori nel settore pesca e acquacoltura; attuare azioni di formazione professionale per mezzo di corsi, seminari, convegni. Altrettanto importante, per PescAgri, è costruire una politica agroittica volta a coniugare la ruralità locale e la tradizione marinaresca con una sana gestione di ambiente e territorio, compresa la parte costiera e lagunare; incoraggiare l’educazione a una sana alimentazione, con particolare riferimento alle scuole; sostenere iniziative che uniscano le attività della pesca con quelle dell’artigianato, commercio, turismo e tempo libero. E ancora, per l’Associazione promossa da Cia è fondamentale lavorare per un adeguato sviluppo dell’imprenditorialità, specialmente giovanile, e per la costituzione di società cooperative e forme di aggregazione; stabilire collegamenti con tutte le organizzazioni del settore; tutelare, nella negoziazione collettiva, gli interessi della categoria e promuovere ogni utile iniziativa per migliorare disciplina previdenziale, assicurativa, di reddito e qualità della vita. L’associazione presieduta da Antonino Algozino oggi amplia gli ambiti della rappresentanza di CiaAgricoltori Italiani e si predispone per dare voce alle istanze del settore, anche nel dialogo con le istituzioni. La costruzione di una rete capillare di rappresentanza del settore apre la sua scommessa partendo dalla Campania per integrare in maniera complementare “le attività delle aziende di pesca e acquacoltura con la gestione del demanio marittimo, fluviale e lacustre in modo sostenibile e innovativo, puntando anche su aspetti più attrattivi per i consumatori come l’ittiturismo e la pesca sportiva” come ha spiegato il presidente Algozino.
Pescagri secondo Cia Campania
Oltre ai legumi, frutta secca, frutta e verdura fresche, pesce e olio extravergine di oliva, il paradigma della Dieta Mediterranea si arricchisce del pescato. Adottando l’adagio “siamo quello che mangiamo”, Cia Campania guidata da Alessandro Mastrocinque rilancia il valore riconosciuto alla Dieta Mediterranea nel 2010 come patrimonio mondiale dell’umanità e valorizza l’etichetta del regime alimentare con cui si identifica l’Italia e il Mezzogiorno di nuovo significato. Alla luce della nascita della nuova associazione dedicata alla pesca, la Confederazione campana annuncia una campagna di valorizzazione e promozione delle aziende agricole e agroittiche che danno lustro al Made in Italy nel mondo. La Dieta Mediterranea è un modello di crescita e sviluppo, in grado di occupare una posizione centrale nel Mediterraneo per la costruzione di un grande collettore di economie. Agricoltura, pesca e turismo sostenibile sono al centro delle sfide che ci attendono. Per questo le aziende occupano una posizione di primo piano nell’agenda programmatica di Cia Campania, che intende affiancare l’indirizzo politico della Regione in merito al sostegno di un modello di sviluppo durevole. Incentivare i consumi di alimenti che connotano la Dieta Mediterranea significa per Cia Campania supportare l’impegno della rete delle aziende agricole e agroittiche, che non offrono soltanto prodotti qualitativamente elevati dal punto di vista nutrizionale ma anche ambientale. Di qui la scelta di valorizzarne un modello di sviluppo basato sul tipo di alimentazione e lo stile di vita culturale, sociale, storico, gastronomico, ambientale, paesaggistico e dei costumi. La Dieta Mediterranea infatti è un manifesto culturale composto da territorio, prodotti, cultura e turismo, il cui valore è stato stimato per circa 200 miliardi di euro. Un patrimonio che resta ancora inespresso, ma che si prepara a diventare uno dei grandi pilastri dell’economia del Mezzogiorno. Cia Campania la definisce un incubatore delle territorialità che esula dalle perimetrazioni regionali, e che si prepara a rendere protagoniste le aziende, ma anche a coinvolgere distretti enogastronomici, marinerie, industria agroalimentare e, in maniera trasversale, tutti gli stakeholder sui territori. Senza contare la forte appetibilità delle imprese dedite al pescaturismo e all’ittiturismo, che si aprono alla multifunzionalità e integrano e valorizzano due settori, pesca e turismo, che da sempre hanno puntato al reciproco arricchimento. Il paesaggio, l’ambiente, l’accoglienza in una marineria, sono fattori senza dubbio esaltati dalla presenza delle attività della pesca, che rappresentano non solo una variabile economica in alcune aree di notevole interesse, ma definiscono soprattutto una connotazione culturale di rilevante importanza. I porti, dove è presente una flotta da pesca, affascinano e avvicinano. Le attività dei pescatori, le case, le tradizioni del mare, i prodotti venduti sulla banchina richiamano ricordi, libri, film, suggeriscono emozioni, definiscono giornate, imprimono nella memoria sensazioni e colori, albe e tramonti.
Gli obiettivi dell’associazione campana
Nell’ambito delle attività previste dal piano d’azione di Cia Campania c’è l’apertura di uno sportello informativo per le imprese di pesca e acquacoltura utile ad illustrare agli operatori le possibilità offerte dai finanziamenti europei per lo sviluppo delle loro attività. Un’attività che dovrà incrociare il lavoro portato avanti dagli uffici regionali in merito all’amministrazione dei finanziamenti del Fondo europeo per le attività marittime e della pesca (FEAMPA) dedicati allo sviluppo di iniziative locali, per portare nuove economie e posti di lavoro all’interno delle comunità di pesca. Particolare attenzione verrà data alle iniziative che coniugano l’offerta turistica con le attività legate alla cultura del mare e della pesca. L’associazione PescAgri Cia Campania sarà in prima linea per assistere le imprese con riferimento alle problematiche di natura fiscale, tributaria, previdenziale e del lavoro. Quindi di accesso al credito e ai finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Infatti l’associazione nasce per rappresentare e tutelare gli interessi dei produttori ittici e dell’acquacoltura e, analogamente al progetto de “La spesa in campagna” di Cia, ha come mission anche quella di valorizzare il prodotto locale attraverso percorsi di educazione alimentare, soprattutto nelle scuole, nonché di realizzare iniziative destinate a mettere direttamente a contatto fra loro produttori e consumatori. Sicurezza alimentare, origine del prodotto, tutela della qualità e diffusione e divulgazione delle varietà dei prodotti ittici rappresentano gli obiettivi principali dell’associazione, che si candida a diventare un punto di riferimento per tutte le realtà marinare della Campania e del Mezzogiorno. La conoscenza delle proprietà nutrizionali e la stagionalità dei prodotti rientrano oggi nel top trend delle informazioni richieste dai consumatori. Una tendenza che riguarda non solo le produzioni agroalimentari, ma che coinvolge anche i prodotti ittici. A questo bisogna aggiungere l’incremento del consumo del pesce come food trend che emula l’oriente. A questo proposito, obiettivo dell’associazione PescAgri Cia Campania vuole essere quello di valorizzare le innumerevoli ricchezze del patrimonio ittico campano, e declinare in versione campana gli impulsi che arrivano dal panorama culinario internazionale, per adeguare l’offerta al mercato globale. A questo si aggiunge l’obiettivo di riequilibrare le importazioni per incrementare l’economia e portare in tavola il pescato locale, che richiederà lo sforzo congiunto non solo dell’associazione, ma anche di tutti i portatori di interesse del comparto. Infine Cia Campania annuncia l’apertura di una nuova stagione di valorizzazione e promozione dei prodotti, coniugandoli al turismo e alla sostenibilità ambientale. PescAgri Campania si candida infatti a diventare protagonista della più grande vetrina attesa per il 2022: Procida Capitale della Cultura Europea. L’intento è quello di adottare lo slogan “La cultura non isola” e di prendere parte all’evento isolano della Campania, con il supporto alle flotte pescherecce del Tirreno. Oltre che con attività di promozione delle produzioni delle città marinare e la valorizzazione della dieta mediterranea in declinazione Cia.
I protagonisti
Pescagri Cia rappresentata dal presidente Antonino Algozino e dalla segretaria nazionale Marilena Fusco, è l’Associazione dei Pescatori Italiani che nasce per incentivare le attività di produzione primaria connesse alla pesca professionale ed acquacoltura, ivi compresi i servizi dedicati alla pesca sportiva. Al fine di continuare a valorizzare la filiera agroalimentare, PescAgri promuove la tutela, lo sviluppo, e la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura rispettando le specificità del territorio e le tradizioni storicoculturali, avvicinando le persone al settore ittico apportando un valore aggiunto alle aziende agroittiche dando loro un sostegno al reddito con informative sulle molteplici misure di finanziamento a livello regionale, ministeriale ed europeo. L’azione di Pescagri è supportata dalla Cia-Agricoltori Italiani rappresentata dal presidente Dino Scanavino e dalla direttrice generale Claudia Merlino di Cia-Agricoltori Italiani è una delle più grandi organizzazioni professionali agricole in Europa e in Italia. Rappresenta oltre 900.000 iscritti a titolo principale, coltivatori diretti ed imprenditori agricoli. La sua sede nazionale è a Roma e vanta una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, arrivando ad essere presente in circa 5000 comuni, con sedi regionali, provinciali e zonali. In Campania la Confederazione è rappresentata dal presidente Alessandro Mastrocinque e dal direttore generale Mario Grasso. Si articola su due livelli: regionale e provinciale. Il primo svolge funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo verso le strutture provinciali al fine di assicurare l’unitarietà di orientamento e la conformità alle linee politico-programmatiche congressuali, nonché il rispetto delle regole democratiche, dello statuto, dei regolamenti interni e delle deliberazioni adottate dagli organi confederali. Il livello provinciale invece, realizza la direzione di tutto l’ambito territoriale provinciale. Le strutture provinciali sono dotate di piena autonomia funzionale, economica, patrimoniale e finanziaria e ciascuna di esse risponde direttamente del proprio operato economico, finanziario e delle obbligazioni verso terzi
