In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile di giovedì 12 giugno 2025, l’UNICEF Italia presenta il 3° Rapporto statistico “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro”: negli anni post Covid-19, in seguito alla ripresa delle attività lavorative e scolastiche, si è registrato un aumento progressivo dei lavoratori minorenni (entro il compimento del 18° anno di età, nella fascia 15-17 anni - dipendenti ed indipendenti): 51.845 nel 2021; 69.601 nel 2022; 78.530 nel 2023. Per il 2024 si evidenzia un ulteriore incremento dei lavoratori, proseguendo l’andamento degli anni precedenti con 80.991 unità. Le posizioni con maggiori incrementi sono i dipendenti (esclusi operai agricoli e domestici), gli operai agricoli e i collaboratori e professionisti della Gestione separata (Minorenni lavoratori dipendenti ed indipendenti 15-17 anni, fonte INPS).
Le regioni con la percentuale più alta di minorenni occupati (15-17 anni) sono: il Trentino Alto Adige (21,63% della popolazione minorenne), la Valle D’Aosta (15,34%), l’Abruzzo (8,46%) seguiti da Marche (7,57%) Puglia (6,24%) e Sardegna (6,24%).
Se invece osserviamo la fascia di età entro i 19 anni nel 2023 i lavoratori erano 415.495 (divisi tra 258 maschi e 157mila femmine), rispetto ai 377.440 del 2022 e ai 310.400 nel 2021. L’andamento generale del quinquennio presenta un significativo aumento dei lavoratori dal 2019 al 2023 (+35%).
Il Report 2025 esamina nel dettaglio il quinquennio 2019-2023 aggiungendo un elemento di novità rilevante rispetto alle edizioni precedenti: una nuova sezione che analizza i dati relativi alle denunce di infortunio dei lavoratori entro i 17 anni di età (fascia 15-17 anni): il numero è salito da 5.816 nel 2020 a 9.859 nel 2021, 17.681 nel 2022 e 18.825 nel 2023. 6 gli infortuni mortali in occasione di lavoro o in itinere tra i lavoratori 15-17enni nel quinquennio 2019-2023.
Nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023 a livello nazionale sono state presentate all’INAIL 330.864 denunce di infortunio, relative ai lavoratori entro i 19 anni di età, di cui: 204.369 riguardanti i minorenni fino a 14 anni e 126.495 nella fascia 15-19 anni. Nel 2023 sono state 50.860 sotto i 14 anni e 32.197 tra i 15-19 anni, in aumento rispetto al 2022. Nel periodo 2019-2023 le denunce di infortunio con esito mortale sono state in totale 84 (11 denunce nella fascia di età <14; 73 denunce nella fascia 15-19 anni). Il 55% delle denunce di infortunio con esito mortale nel quinquennio 2019-2023 si è registrato in sei regioni: Veneto, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Calabria.
“In questa giornata così importante, vorrei ricordare che l’art. 32 della Convenzione stessa afferma che gli Stati parte riconoscono il diritto di ciascun bambino, bambina, ragazzo e ragazza ‘ad essere protetto contro lo sfruttamento economico e a non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale”, sottolinea Nicola Graziano, Presidente dell'UNICEF Italia.
Il Report – realizzato nell’ambito delle attività dell’Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile – coordinato dal Prof. Domenico Della Porta - è stato curato dal “Laboratorio di Sanità Pubblica per l’analisi dei bisogni di Salute delle Comunità” del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria “Scuola Medica Salernitana” - Università degli Studi di Salerno.
I dati presentati sono stati ottenuti estrapolando, incrociando ed elaborando le informazioni provenienti da database pubblici dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) e dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL).
Il Report viene presentato oggi in un incontro online “Tutelare i diritti dei minorenni che lavorano”, (h.11,00) nell’ambito delle “OFFICINE UNICEF”, introdotto da un videomessaggio del Presidente dell’UNICEF Italia Nicola Graziano. Intervengono: Francesco De Caro, Responsabile scientifico del Laboratorio di sanità pubblica per l’analisi dei bisogni di salute delle comunità dell’Università degli Studi di Salerno, Giuseppina Cersosimo, Docente in sociologia dell’Università degli Studi di Salerno, Domenico della Porta, Coordinatore dell’Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile. Modera i lavori Andrea Iacomini, Portavoce UNICEF Italia.
Oltre al Report è stato presentato anche il “Documento di valutazione del rischio” (DVR), un documento di particolare rilevanza per il rafforzamento della cultura della prevenzione e del benessere dei minorenni impiegati in attività lavorative. Il Documento di Valutazione del rischio, specifico e dimensionato per il lavoro minorile, ad oggi non è richiesto dalla normativa vigente, ma i dati presentati ci inducono a pensare che le norme vigenti in materia di sicurezza e le misure di prevenzione e protezione messe in atto non siano ancora sufficienti ad assicurare una piena integrità delle persone di minore età nell’ambito lavorativo.
ALTRI DATI DEL RAPPORTO
RETRIBUZIONE - Per ciò che concerne la retribuzione, il reddito procapite medio settimanale per i lavoratori entro i 19 anni di sesso maschile oscilla da € 297 nel 2018 a € 326 nel 2023, mentre nelle donne passa da € 235 nel 2018 al € 262 nel 2023. Lo stipendio maschile settimanale dal 2018 al 2023 risulta incrementato del 9,8%, mentre quello femminile dell’11,5%. Nonostante il reddito femminile abbia visto un incremento maggiore negli ultimi sei anni, in generale lo stipendio degli uomini si mantiene più alto rispetto a quello delle donne.
DENUNCE DI INFORTUNIO - Dai dati relativi alle denunce totali di infortunio del quinquennio 2019-2023 nelle regioni italiane, relativi ai lavoratori minorenni di 15-17 anni, le cinque regioni con le percentuali di denunce più alte sono Lombardia (20,89%), Veneto (12,06%), Emilia-Romagna (10,99%), Piemonte (8,91%) e Trentino-Alto Adige (6,81%), le quali coprono il 59,65% delle denunce di infortunio sul territorio nazionale nel quinquennio esaminato. Tuttavia, i dati presentati non definiscono necessariamente le regioni menzionate come aree di particolare rischio per i giovani lavoratori. La casistica elevata di denunce di infortuni in queste regioni potrebbe essere interpretata come il risultato di contesti in cui è presente una maggiore attenzione alla tutela del lavoro rispetto ad altri territori, che prevede anche la registrazione accurata del numero effettivo dei minorenni impegnati in attività lavorative e degli eventi infortunistici verificatisi.
Gli infortuni mortali accertati positivi, definiti con Decisione Istruttoria (Dettaglio Dataset Registri di esposizione, INAIL), non contemplano gli infortuni con esiti mortali che rientrano in queste categorie: Carenza di documentazione valida, Difetto Occasione di lavoro, Persona non tutelata, Attività non tutelata, Morte non riconducibile all’evento, Altre cause di negatività. Di conseguenza, gli infortuni accertati positivi con esito mortale sul lavoro sono stati 46, di cui 2 tra i minori di 15 anni e 44 nella fascia di età 15-19 anni.
DENUNCE DI INFORTUNIO DEGLI STUDENTI - Da settembre 2023 è stata estesa la tutela INAIL agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado; pertanto, è stato possibile avere anche il dato specifico delle denunce degli infortuni “lavorativi” accaduti in ambito scolastico o in itinere da e verso la scuola, anche con esito mortale (Fonte INAIL). Nel 2022, le denunce di infortunio degli studenti sono state 61.086, pari al 22,6% in meno rispetto al 2019 (78.877 casi) e con un incremento del 52,6% rispetto al 2021 (40.025 casi). Nel 2023, le denunce di infortunio degli studenti sono state 70.215, con un aumento dell'11,9% rispetto alle 63.340 del 2022.
Nel 2024, le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all'INAIL sono state 77.883, in aumento del 10,9% rispetto alle 70.215 del 2023. Questo incremento è attribuito principalmente all'estensione della tutela INAIL agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, in vigore dal settembre 2023.