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VIDEO - "A Napoli, Palermo o Reggio Calabria una gambizzazione non farebbe notizia", polemica per la frase del Tg3, il sindaco di Reggio Calabria: "Non riuscivo a credere alle mie orecchie", poi le scuse
22.04.2020 21:40 di Napoli Magazine
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Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, ha commentato su Facebook un servizio andato in onda ieri sul Tg3 della Rai: "Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Ho dovuto riascoltarlo tre volte per essere certo che non fosse uno scherzo: "A Napoli, Palermo o REGGIO CALABRIA una gambizzazione non farebbe nemmeno notizia. Ad Ostia sì". Nell'edizione di ieri un giornalista del Tg3 ha pensato di iniziare cosi un servizio sul ferimento di un parente degli Spada di Ostia. Un paragone schifoso e del tutto fuori luogo - scrive Falcomatà -. A Reggio Calabria, quindi, un grave fatto di sangue non dovrebbe fare notizia? Come fossimo tutti un branco di trogloditi violenti e sanguinari. Peppino Impastato diceva "la mafia è una montagna di merda" e aggiungo, che puzza sempre alla stessa maniera ovunque essa sia. Perché, allora, questa ignobile distinzione, con un retrogusto razzista? Pensate a quell'altro lì, com'è che si chiama? Ah, Vittorio Feltri che su Rete4 affermava convinto che "i meridionali sono inferiori" e meritano di fare “una brutta fine”. Come si può continuare a tollerare questo razzismo strisciante? Noi non dobbiamo perdere la capacità di indignarci, anche di fronte a queste narrazioni stereotipate su palcoscenici nazionali. Le parole sono importanti, vanno pesate a dovere. E se il fango ferisce, il pregiudizio uccide. Ci chiedano scusa. Chiedano scusa alla Reggio bella, gentile e civile, a quella stragrande maggioranza di persone perbene ed onesti cittadini che è stanca dei racconti stereotipati e delle calunnie gratuite, degli sputi indegni sulla propria storia millenaria e sul lavoro che da sempre le donne e gli uomini del sud, i nostri giovani, hanno fatto e continuano a fare garantendo la costruzione di un futuro di speranza per il Sud e per l’Italia. Proprio per questo ho scritto all’Ordine dei giornalisti chiedendo di prendere posizione su quanto accaduto. Noi la criminalità continueremo a combatterla ogni giorno, con orgoglio, per liberare la nostra terra dai tentacoli asfissianti della 'ndrangheta e dalla violenza, camminando come sempre in salita e controvento, ma a testa alta e portando sulle gambe onestà, coraggio, competenza, giustizia e naturalmente, la nostra capacità di indignarci. Quanto alle offese in Tv, si cambia canale".

 

"Il tg3 ci ha chiesto scusa. Meglio tardi che mai. Spero che adesso trovino il modo di raccontare chi siamo davvero. Che ne dite?", ha inseguito scritto sul social network  il sindaco Falcomatà.

 

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VIDEO - "A Napoli, Palermo o Reggio Calabria una gambizzazione non farebbe notizia", polemica per la frase del Tg3, il sindaco di Reggio Calabria: "Non riuscivo a credere alle mie orecchie", poi le scuse

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22/04/2020 - 21:40

Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, ha commentato su Facebook un servizio andato in onda ieri sul Tg3 della Rai: "Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Ho dovuto riascoltarlo tre volte per essere certo che non fosse uno scherzo: "A Napoli, Palermo o REGGIO CALABRIA una gambizzazione non farebbe nemmeno notizia. Ad Ostia sì". Nell'edizione di ieri un giornalista del Tg3 ha pensato di iniziare cosi un servizio sul ferimento di un parente degli Spada di Ostia. Un paragone schifoso e del tutto fuori luogo - scrive Falcomatà -. A Reggio Calabria, quindi, un grave fatto di sangue non dovrebbe fare notizia? Come fossimo tutti un branco di trogloditi violenti e sanguinari. Peppino Impastato diceva "la mafia è una montagna di merda" e aggiungo, che puzza sempre alla stessa maniera ovunque essa sia. Perché, allora, questa ignobile distinzione, con un retrogusto razzista? Pensate a quell'altro lì, com'è che si chiama? Ah, Vittorio Feltri che su Rete4 affermava convinto che "i meridionali sono inferiori" e meritano di fare “una brutta fine”. Come si può continuare a tollerare questo razzismo strisciante? Noi non dobbiamo perdere la capacità di indignarci, anche di fronte a queste narrazioni stereotipate su palcoscenici nazionali. Le parole sono importanti, vanno pesate a dovere. E se il fango ferisce, il pregiudizio uccide. Ci chiedano scusa. Chiedano scusa alla Reggio bella, gentile e civile, a quella stragrande maggioranza di persone perbene ed onesti cittadini che è stanca dei racconti stereotipati e delle calunnie gratuite, degli sputi indegni sulla propria storia millenaria e sul lavoro che da sempre le donne e gli uomini del sud, i nostri giovani, hanno fatto e continuano a fare garantendo la costruzione di un futuro di speranza per il Sud e per l’Italia. Proprio per questo ho scritto all’Ordine dei giornalisti chiedendo di prendere posizione su quanto accaduto. Noi la criminalità continueremo a combatterla ogni giorno, con orgoglio, per liberare la nostra terra dai tentacoli asfissianti della 'ndrangheta e dalla violenza, camminando come sempre in salita e controvento, ma a testa alta e portando sulle gambe onestà, coraggio, competenza, giustizia e naturalmente, la nostra capacità di indignarci. Quanto alle offese in Tv, si cambia canale".

 

"Il tg3 ci ha chiesto scusa. Meglio tardi che mai. Spero che adesso trovino il modo di raccontare chi siamo davvero. Che ne dite?", ha inseguito scritto sul social network  il sindaco Falcomatà.