Attualità
ALLARME MUTUI - I tassi cominciano piano piano a salire, attesa nel prossimo futuro la stangata
16.11.2018 16:36 di Napoli Magazine

Abbiamo passato i mesi scorsi a leggere articoli sui tassi dei mutui ai minimi storici nonostante l’andamento da montagne russe che lo spread ha da quando si è insediato il nuovo Governo. Un po’ stupefatti abbiamo appreso che non c’è una correlazione diretta tra il differenziale Bund-Btp e tassi applicati ai mutui, anche se chi ha potuto è corso in banca per ricontrattare il mutuo in essere, onde evitare spiacevoli sorprese, senza nulla togliere agli esperti del settore che continuano a rassicurarci sul fatto che fino all’autunno del 2019 si possono pianificare investimenti e piani di rientro. Per confermare quanto appena affermato basta vedere quanto da settembre sono cresciute le richieste di surroghe e di mutui ex novo, tra cui spiccano, oltre ai più classici sottoscritti per acquistare la prima casa, quelli per ristrutturazione e quelli di liquidità (approfondimenti su http://www.calcoloratamutuo.org/guida/mutui-di-liquidita), a testimonianza della poca fiducia che i consumatori nazionali hanno nei confronti del futuro economico che li attende.

 

I cittadini italiani sono, insomma, sospettosi e, purtroppo, tutti i torti non li hanno. Sembra, infatti, che i tassi dei mutui, proprio quelli che non sarebbero dovuti salire fino a metà del 2019, stiano lentamente crescendo: si parla di 20-30 punti base per il tasso fisso e di 15-20 punti per il tasso variabile, aumenti che sono stati registrati proprio nell’ultimo mese.

 

I più importanti istituti di credito hanno dunque cominciato a ritoccare le proposte finanziarie da sottoporre ai clienti e c’è chi addirittura denuncia che il numero di domande accettate stia diminuendo, tentativo di ritardare le trattative, in vista, forse, di tempi migliori - per le banche - e di tassi più alti.

 

Secondo gli esperti l’aumento cui stiamo assistendo è dovuto all'aumento del costo dell’approvvigionamento di liquidità, questo è la conseguenza dello spread in salita. Ricordiamo che a marzo il differenziale Bund-Btp quotava circa 120 punti mentre oggi siamo intorno ai 300 punti percentuali, salita che ha indebolito il patrimonio delle banche che si basa in larga misura proprio sui titoli di Stato.

 

Possono comunque stare tranquilli quei cittadini che hanno già stipulato mutui a tasso fisso e prestiti, in quanto è certo che per loro nulla cambierà rispetto a quanto hanno già contrattato; meno sicuri devono sentirsi, invece, i mutuatari che hanno sottoscritto un prodotto finanziario a tasso variabile, anche se sembra che nell’immediato futuro non ci dovrebbero essere grossi sconvolgimenti in questo segmento, visto che l’Euribor non accenna a salire, o coloro che sono intenzionati a richiedere un mutuo ex novo; questi ultimi, infatti, potrebbero trovarsi nella spiacevole situazione di inoltrare regolare richiesta, di vedersi “congelare” il preventivo per 60-90 giorni, tempo che la banca si prende per fare accertamenti e verifiche, e di ritrovarsi con ritocchi ai tassi in fase di conclusione, perché nel frattempo i sobbalzi dei mercati finanziari hanno fatto salire indici e percentuali.

 

Certo va sottolineato che gli aumenti di cui stiamo parlando sono minimi e, sinceramente, non preoccupanti, in quanto aumentano la potenziale rata mensile di qualche euro; ciò che preoccupa di più sono i mesi futuri, quando la mini-stangata di questi giorni potrebbe trasformarsi in qualcosa di più.

 

E quanto di più non ci è dato di sapere.

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ALLARME MUTUI - I tassi cominciano piano piano a salire, attesa nel prossimo futuro la stangata

di Napoli Magazine

16/11/2024 - 16:36

Abbiamo passato i mesi scorsi a leggere articoli sui tassi dei mutui ai minimi storici nonostante l’andamento da montagne russe che lo spread ha da quando si è insediato il nuovo Governo. Un po’ stupefatti abbiamo appreso che non c’è una correlazione diretta tra il differenziale Bund-Btp e tassi applicati ai mutui, anche se chi ha potuto è corso in banca per ricontrattare il mutuo in essere, onde evitare spiacevoli sorprese, senza nulla togliere agli esperti del settore che continuano a rassicurarci sul fatto che fino all’autunno del 2019 si possono pianificare investimenti e piani di rientro. Per confermare quanto appena affermato basta vedere quanto da settembre sono cresciute le richieste di surroghe e di mutui ex novo, tra cui spiccano, oltre ai più classici sottoscritti per acquistare la prima casa, quelli per ristrutturazione e quelli di liquidità (approfondimenti su http://www.calcoloratamutuo.org/guida/mutui-di-liquidita), a testimonianza della poca fiducia che i consumatori nazionali hanno nei confronti del futuro economico che li attende.

 

I cittadini italiani sono, insomma, sospettosi e, purtroppo, tutti i torti non li hanno. Sembra, infatti, che i tassi dei mutui, proprio quelli che non sarebbero dovuti salire fino a metà del 2019, stiano lentamente crescendo: si parla di 20-30 punti base per il tasso fisso e di 15-20 punti per il tasso variabile, aumenti che sono stati registrati proprio nell’ultimo mese.

 

I più importanti istituti di credito hanno dunque cominciato a ritoccare le proposte finanziarie da sottoporre ai clienti e c’è chi addirittura denuncia che il numero di domande accettate stia diminuendo, tentativo di ritardare le trattative, in vista, forse, di tempi migliori - per le banche - e di tassi più alti.

 

Secondo gli esperti l’aumento cui stiamo assistendo è dovuto all'aumento del costo dell’approvvigionamento di liquidità, questo è la conseguenza dello spread in salita. Ricordiamo che a marzo il differenziale Bund-Btp quotava circa 120 punti mentre oggi siamo intorno ai 300 punti percentuali, salita che ha indebolito il patrimonio delle banche che si basa in larga misura proprio sui titoli di Stato.

 

Possono comunque stare tranquilli quei cittadini che hanno già stipulato mutui a tasso fisso e prestiti, in quanto è certo che per loro nulla cambierà rispetto a quanto hanno già contrattato; meno sicuri devono sentirsi, invece, i mutuatari che hanno sottoscritto un prodotto finanziario a tasso variabile, anche se sembra che nell’immediato futuro non ci dovrebbero essere grossi sconvolgimenti in questo segmento, visto che l’Euribor non accenna a salire, o coloro che sono intenzionati a richiedere un mutuo ex novo; questi ultimi, infatti, potrebbero trovarsi nella spiacevole situazione di inoltrare regolare richiesta, di vedersi “congelare” il preventivo per 60-90 giorni, tempo che la banca si prende per fare accertamenti e verifiche, e di ritrovarsi con ritocchi ai tassi in fase di conclusione, perché nel frattempo i sobbalzi dei mercati finanziari hanno fatto salire indici e percentuali.

 

Certo va sottolineato che gli aumenti di cui stiamo parlando sono minimi e, sinceramente, non preoccupanti, in quanto aumentano la potenziale rata mensile di qualche euro; ciò che preoccupa di più sono i mesi futuri, quando la mini-stangata di questi giorni potrebbe trasformarsi in qualcosa di più.

 

E quanto di più non ci è dato di sapere.