Attualità
IL PROGETTO - Napoli combatte la povertà educativa: nata una comunità nazionale col progetto FACE
06.08.2020 19:45 di Napoli Magazine

L’educazione di qualità e la scuola come centro della comunità sono l’antidoto per la povertà educativa, contro la solitudine delle periferie e per affrontare esperienze come il lockdown.

E’ quanto emerge dal progetto nazionale FA.C.E – Farsi Comunità educanti, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo di contrasto alla povertà educativa, giunto al secondo anno di età. Il progetto è affidato alla capofila Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, che porta con sé l’esperienza educativa di Reggio Emilia. Partendo da servizi integrativi per nidi e scuole d’infanzia, FA.C.E. coinvolge dal 2018 quattro contesti difficili sul territorio nazionale a Napoli, Palermo, Reggio Emilia e Teramo per costruire, grazie ad una educazione di qualità, luoghi, reti e legami che rafforzino le comunità. Oltre 2 mila i partecipanti e ora si sta lavorando per la ripartenza in autunno.

 

“La scuola come riferimento per la comunità”

 “La parola chiave è ‘fiducia’ – commenta la presidente di Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi – In questi due anni sono state costruite relazioni di fiducia tra bambini, genitori, famiglie, nidi e scuole d’infanzia, istituzioni, territori. Così ci si educa insieme e la scuola diventa un riferimento per la comunità. Queste relazioni hanno permesso di affrontare meglio anche il lockdown e continueranno a crescere in futuro”.

 

La ricchezza educativa: qualità, non quantità

Il progetto “FA.C.E. – Farsi comunità educanti” è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo, con l’obiettivo di ampliare i servizi educativi e di cura per la fascia 0-6, nonché contribuire a una ridefinizione delle politiche educative e alla costruzione di una comunità educante.

 “Cos’è la povertà educativa? – spiega Carla Rinaldi -  Certo la mancanza di istruzione scolastica, spesso connessa a un disagio sociale ed economico, ma non è tutto qui. Cosa è la ricchezza educativa? Certo non solo la disponibilità di beni e di tecnologia. La ricchezza educativa non è quantità, è l’educazione di qualità. Quella che, con la scuola, coinvolge famiglia, istituzioni, società civile. L’educazione di qualità è aiutare le persone a costruire il senso della vita in relazione agli altri, in reciprocità ed interdipendenza. A diventare responsabili di queste relazioni, averne cura, svilupparle in direzioni costruite insieme”.

 

Quattro territori con bisogni diversi

I territori e le scuole nei quali agisce il progetto FA.C.E. sono: Istituto Comprensivo 70 Marino Santa Rosa al quartiere Ponticelli di Napoli, Istituto comprensivo Sperone Pertini, quartieri Sperone e Brancaccio di Palermo, Regina Pacis a Reggio Emilia al Nido Scuola Giobi, e il centro storico di Teramo, Istituto comprensivo Zippilli Noè Lucidi. Territori che sono caratterizzati da differenti bisogni, diversi tipi di difficoltà sociali ed economiche, e dove la scuola, con altre risorse civiche e socio-culturali, può a fare la differenza.

 

Azioni pilota con 2 mila persone tra adulti e bambini

Iniziato nell’autunno 2018 ed entrato nel vivo nel 2019 e nel 2020, FA.C.E. ha coinvolto con le azioni pilota rivolte a genitori e bambini insieme oltre duemila persone. Più di Mille adulti, tra educatori, insegnanti, psicologi, pedagogisti, genitori, dirigenti scolastici, atelieristi, amministratori pubblici, e circa 1.100 bambini in età fino ai 6 anni, iscritti e non iscritti ai servizi educativi. Queste piccole comunità intergenerazionali si sono mosse insieme, attorno ad attività pensate su misura per ogni territorio e co-progettate con le famiglie nell’ottica della rete, del benessere e della comunità educante. Attività gratuite, al di là degli orari di frequenza di nidi e scuole d’infanzia, che possono costituire esperienze replicabili nel tempo e in altri luoghi. Spesso il sabato mattina, famiglie, scuole ed esperti si sono ritrovati per laboratori espressivi, corsi, aggiornamenti. Sono stati esplorati i più diversi linguaggi e temi, dalla musica al digitale, dall’alimentazione al massaggio infantile. Un modo per conoscersi di più tra genitori e bambini, tra famiglie, vicinato e scuola, in cui la scuola ha saputo svolgere un ruolo di connessione tra i vari soggetti del quartiere e con istituzioni, servizi sanitari e sociali del territorio.

Tra le principali azioni pilota Ben-Essere di Comunità a Palermo, le Face Zone di Napoli, Time Lapse o Cucina di Quartiere a Reggio Emilia, le Piazze d’Incontro a Teramo.

 

Microcantieri per la qualità degli spazi di apprendimento

La cura dei luoghi di apprendimento è essenziale nel processo educativo, favorisce benessere e relazioni. Per questo il progetto FA.C.E. è intervenuto con microcantieri, identificando spazi da rigenerare e allestire con nuovi arredi, materiali e strutture per accogliere meglio le persone e le attività. Le scuole, alcune delle quali già interessate dal progetto “Fare Scuola” di Fondazione Reggio Children ed Enel Cuore Onlus, hanno potuto rafforzare la propria azione grazie a contesti più confortevoli e meglio attrezzati. Per esempio, all’IC 70 a Napoli le Face Zone sono ora molto riconoscibili e la Torre, una grande struttura a capanna all’interno dell’edificio, è divenuta un luogo magico dedicato ai momenti di narrazione.

 

Le famiglie promuovono a pieni voti

Secondo una prima valutazione, a cura della Fondazione Collegio Carlo Alberto, le famiglie hanno dato un riscontro positivo al progetto, esprimendo un voto alto: 9/10. Per i genitori è stato importante riuscire a superare la barriera di timore che a volte li separa da una vera conoscenza dei propri figli. Molto apprezzate le attività per affrontare il percorso di crescita ed educativo del bambino, per imparare a giocare insieme e gli approfondimenti sul tema dell’alimentazione.

 

Partner nazionali

I partner nazionali del progetto di cui è capofila Fondazione Reggio Children sono Amref Italia, Fondazione Collegio Carlo Alberto, Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, Reggio Children Srl, Fondazione E35.  Tutte le attività svolte sono sul blog Face di Con i Bambini.

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IL PROGETTO - Napoli combatte la povertà educativa: nata una comunità nazionale col progetto FACE

di Napoli Magazine

06/08/2024 - 19:45

L’educazione di qualità e la scuola come centro della comunità sono l’antidoto per la povertà educativa, contro la solitudine delle periferie e per affrontare esperienze come il lockdown.

E’ quanto emerge dal progetto nazionale FA.C.E – Farsi Comunità educanti, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo di contrasto alla povertà educativa, giunto al secondo anno di età. Il progetto è affidato alla capofila Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, che porta con sé l’esperienza educativa di Reggio Emilia. Partendo da servizi integrativi per nidi e scuole d’infanzia, FA.C.E. coinvolge dal 2018 quattro contesti difficili sul territorio nazionale a Napoli, Palermo, Reggio Emilia e Teramo per costruire, grazie ad una educazione di qualità, luoghi, reti e legami che rafforzino le comunità. Oltre 2 mila i partecipanti e ora si sta lavorando per la ripartenza in autunno.

 

“La scuola come riferimento per la comunità”

 “La parola chiave è ‘fiducia’ – commenta la presidente di Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi – In questi due anni sono state costruite relazioni di fiducia tra bambini, genitori, famiglie, nidi e scuole d’infanzia, istituzioni, territori. Così ci si educa insieme e la scuola diventa un riferimento per la comunità. Queste relazioni hanno permesso di affrontare meglio anche il lockdown e continueranno a crescere in futuro”.

 

La ricchezza educativa: qualità, non quantità

Il progetto “FA.C.E. – Farsi comunità educanti” è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo, con l’obiettivo di ampliare i servizi educativi e di cura per la fascia 0-6, nonché contribuire a una ridefinizione delle politiche educative e alla costruzione di una comunità educante.

 “Cos’è la povertà educativa? – spiega Carla Rinaldi -  Certo la mancanza di istruzione scolastica, spesso connessa a un disagio sociale ed economico, ma non è tutto qui. Cosa è la ricchezza educativa? Certo non solo la disponibilità di beni e di tecnologia. La ricchezza educativa non è quantità, è l’educazione di qualità. Quella che, con la scuola, coinvolge famiglia, istituzioni, società civile. L’educazione di qualità è aiutare le persone a costruire il senso della vita in relazione agli altri, in reciprocità ed interdipendenza. A diventare responsabili di queste relazioni, averne cura, svilupparle in direzioni costruite insieme”.

 

Quattro territori con bisogni diversi

I territori e le scuole nei quali agisce il progetto FA.C.E. sono: Istituto Comprensivo 70 Marino Santa Rosa al quartiere Ponticelli di Napoli, Istituto comprensivo Sperone Pertini, quartieri Sperone e Brancaccio di Palermo, Regina Pacis a Reggio Emilia al Nido Scuola Giobi, e il centro storico di Teramo, Istituto comprensivo Zippilli Noè Lucidi. Territori che sono caratterizzati da differenti bisogni, diversi tipi di difficoltà sociali ed economiche, e dove la scuola, con altre risorse civiche e socio-culturali, può a fare la differenza.

 

Azioni pilota con 2 mila persone tra adulti e bambini

Iniziato nell’autunno 2018 ed entrato nel vivo nel 2019 e nel 2020, FA.C.E. ha coinvolto con le azioni pilota rivolte a genitori e bambini insieme oltre duemila persone. Più di Mille adulti, tra educatori, insegnanti, psicologi, pedagogisti, genitori, dirigenti scolastici, atelieristi, amministratori pubblici, e circa 1.100 bambini in età fino ai 6 anni, iscritti e non iscritti ai servizi educativi. Queste piccole comunità intergenerazionali si sono mosse insieme, attorno ad attività pensate su misura per ogni territorio e co-progettate con le famiglie nell’ottica della rete, del benessere e della comunità educante. Attività gratuite, al di là degli orari di frequenza di nidi e scuole d’infanzia, che possono costituire esperienze replicabili nel tempo e in altri luoghi. Spesso il sabato mattina, famiglie, scuole ed esperti si sono ritrovati per laboratori espressivi, corsi, aggiornamenti. Sono stati esplorati i più diversi linguaggi e temi, dalla musica al digitale, dall’alimentazione al massaggio infantile. Un modo per conoscersi di più tra genitori e bambini, tra famiglie, vicinato e scuola, in cui la scuola ha saputo svolgere un ruolo di connessione tra i vari soggetti del quartiere e con istituzioni, servizi sanitari e sociali del territorio.

Tra le principali azioni pilota Ben-Essere di Comunità a Palermo, le Face Zone di Napoli, Time Lapse o Cucina di Quartiere a Reggio Emilia, le Piazze d’Incontro a Teramo.

 

Microcantieri per la qualità degli spazi di apprendimento

La cura dei luoghi di apprendimento è essenziale nel processo educativo, favorisce benessere e relazioni. Per questo il progetto FA.C.E. è intervenuto con microcantieri, identificando spazi da rigenerare e allestire con nuovi arredi, materiali e strutture per accogliere meglio le persone e le attività. Le scuole, alcune delle quali già interessate dal progetto “Fare Scuola” di Fondazione Reggio Children ed Enel Cuore Onlus, hanno potuto rafforzare la propria azione grazie a contesti più confortevoli e meglio attrezzati. Per esempio, all’IC 70 a Napoli le Face Zone sono ora molto riconoscibili e la Torre, una grande struttura a capanna all’interno dell’edificio, è divenuta un luogo magico dedicato ai momenti di narrazione.

 

Le famiglie promuovono a pieni voti

Secondo una prima valutazione, a cura della Fondazione Collegio Carlo Alberto, le famiglie hanno dato un riscontro positivo al progetto, esprimendo un voto alto: 9/10. Per i genitori è stato importante riuscire a superare la barriera di timore che a volte li separa da una vera conoscenza dei propri figli. Molto apprezzate le attività per affrontare il percorso di crescita ed educativo del bambino, per imparare a giocare insieme e gli approfondimenti sul tema dell’alimentazione.

 

Partner nazionali

I partner nazionali del progetto di cui è capofila Fondazione Reggio Children sono Amref Italia, Fondazione Collegio Carlo Alberto, Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, Reggio Children Srl, Fondazione E35.  Tutte le attività svolte sono sul blog Face di Con i Bambini.