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IL VICESINDACO - Panini: "Regione Campania, potevi fare di più contro la ludopatia"
30.05.2020 16:58 di Napoli Magazine

Enrico Panini, vicesindaco di Napoli, scrive su Facebook: "Finalmente anche la Regione Campania ha approvato un Legge (Legge 2/2020) che disciplina in modo organico la materia del gioco lecito.
Per diversi anni l’Amministrazione comunale ha sollecitato la Regione a dotarsi di una norma sul gioco d’azzardo. Dal 2013 in poi, infatti, il Comune di Napoli ha avvertito che il problema del gioco d'azzardo patologico stava assumendo contorni sempre più specifici e netti e, al contempo, sempre più allarmanti.
Pertanto, nell’incertezza e nella frammentarietà degli interventi legislativi e giurisprudenziali, abbiamo adottato un nostro programma di contrasto al Gioco d'Azzardo Patologico, tutelando il superiore interesse alla salute pubblica e promuovendo una rete tra tutti gli attori, anche di diversa natura, in modo da prevedere la mutua assunzione di impegni e doveri e reciproci tra di loro. Un network che ha consentito di collegare, finora, Comuni della Città metropolitana, altri Comuni della Regione, istituzioni sanitarie e scolastiche, forze dell’ordine, associazioni di consumatori, sindacati, ordini professionali, organizzazioni del terzo settore, ecc
Difatti, la disciplina comunale non si configura in una logica di proibizione ma di regolamentazione sociale del fenomeno e, per ben tre volte, è uscita indenne dal vaglio dei Giudici del Consiglio di Stato, i quali, per altrettante volte, ne hanno ritenuto valido l'intero impianto, più volte con affermazioni lusinghiere.
Ciononostante, sentivamo che la mancanza di una regolamentazione efficace su tutto il territorio regionale impediva una piena efficacia della normativa comunale: difatti, non potendo la disciplina adottata dal Comune di Napoli spiegare effetti oltre i propri confini amministrativi, si cadeva nel paradosso che la portata degli interventi mirati a tutelare la salute dei cittadini maggiormente a rischio veniva affievolita dalla possibilità per il giocatore problematico di recarsi in un comune limitrofo laddove, per mancanza di regolamentazione, poteva continuare a coltivare la propria compulsività in un ambiente privo di regole nell’offerta di gioco.
Non possiamo, tuttavia, non rilevare che, nonostante diverse sollecitazioni in tal senso, il Consiglio regionale non ha ritenuto di coinvolgere, anche solo per una mera audizione, chi, come il Comune di Napoli, aveva accumulato tanta esperienza nel corso degli anni.
Si sarebbero potute evitare, in tal modo, quelle che a nostro avviso, risultano essere delle criticità della norma regionale, di cui, per brevità di esposizione, ci limitiamo a segnalare un paio di esempi:
#Disciplina degli orari: la Legge regionale prevede due fasce orarie per l’esercizio del gioco, senza alcuna sospensione tra fascia oraria antimeridiana e pomeridiana. Al riguardo, il Consiglio di Stato, con le Sentenze n. 4145/2018 e la n. 4147/2018, nel respingere i ricorsi presentati contro la disciplina del Comune di Napoli in materia di gioco, ha ritenuto che proprio l’avventore tipo, che passa lunghi periodi della giornata attardandosi a giocare, rappresenta il prototipo del giocatore “fragile”, a rischio di dipendenza, per il quale la lunga sosta nelle sale da gioco può divenire primario e deviante interesse di vita.
#Disciplina delle distanze: la Legge regionale, se da un lato dimezza le distanze minime dai cd. “luoghi sensibili”, attribuisce tale qualifica ad alcuni luoghi di cura ed aggregazione in numero molto più limitato rispetto a quello che prevede la disciplina del Comune di Napoli, rendendo più problematico l’impregno della nostra Amministrazione teso ad evitare un aumento dell’offerta del gioco nella città.
#Sanzioni: non è prevista né la sospensione né, tantomeno, la revoca dell'autorizzazione amministrativa in caso di reiterazioni delle violazioni alla Legge, come invece, previsto dal regolamento comunale, previsione tra l'altro passata indenne al vaglio del TAR Campania – Napoli.
Spero che, agli esiti della prima fase di applicazione, possa aprirsi una fase di confronto con i Comuni per rivedere quegli aspetti risultati critici nella prassi, in modo da rendere sempre più efficace l’azione di sostegno alle fasce più deboli e a rischio della popolazione".

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IL VICESINDACO - Panini: "Regione Campania, potevi fare di più contro la ludopatia"

di Napoli Magazine

30/05/2024 - 16:58

Enrico Panini, vicesindaco di Napoli, scrive su Facebook: "Finalmente anche la Regione Campania ha approvato un Legge (Legge 2/2020) che disciplina in modo organico la materia del gioco lecito.
Per diversi anni l’Amministrazione comunale ha sollecitato la Regione a dotarsi di una norma sul gioco d’azzardo. Dal 2013 in poi, infatti, il Comune di Napoli ha avvertito che il problema del gioco d'azzardo patologico stava assumendo contorni sempre più specifici e netti e, al contempo, sempre più allarmanti.
Pertanto, nell’incertezza e nella frammentarietà degli interventi legislativi e giurisprudenziali, abbiamo adottato un nostro programma di contrasto al Gioco d'Azzardo Patologico, tutelando il superiore interesse alla salute pubblica e promuovendo una rete tra tutti gli attori, anche di diversa natura, in modo da prevedere la mutua assunzione di impegni e doveri e reciproci tra di loro. Un network che ha consentito di collegare, finora, Comuni della Città metropolitana, altri Comuni della Regione, istituzioni sanitarie e scolastiche, forze dell’ordine, associazioni di consumatori, sindacati, ordini professionali, organizzazioni del terzo settore, ecc
Difatti, la disciplina comunale non si configura in una logica di proibizione ma di regolamentazione sociale del fenomeno e, per ben tre volte, è uscita indenne dal vaglio dei Giudici del Consiglio di Stato, i quali, per altrettante volte, ne hanno ritenuto valido l'intero impianto, più volte con affermazioni lusinghiere.
Ciononostante, sentivamo che la mancanza di una regolamentazione efficace su tutto il territorio regionale impediva una piena efficacia della normativa comunale: difatti, non potendo la disciplina adottata dal Comune di Napoli spiegare effetti oltre i propri confini amministrativi, si cadeva nel paradosso che la portata degli interventi mirati a tutelare la salute dei cittadini maggiormente a rischio veniva affievolita dalla possibilità per il giocatore problematico di recarsi in un comune limitrofo laddove, per mancanza di regolamentazione, poteva continuare a coltivare la propria compulsività in un ambiente privo di regole nell’offerta di gioco.
Non possiamo, tuttavia, non rilevare che, nonostante diverse sollecitazioni in tal senso, il Consiglio regionale non ha ritenuto di coinvolgere, anche solo per una mera audizione, chi, come il Comune di Napoli, aveva accumulato tanta esperienza nel corso degli anni.
Si sarebbero potute evitare, in tal modo, quelle che a nostro avviso, risultano essere delle criticità della norma regionale, di cui, per brevità di esposizione, ci limitiamo a segnalare un paio di esempi:
#Disciplina degli orari: la Legge regionale prevede due fasce orarie per l’esercizio del gioco, senza alcuna sospensione tra fascia oraria antimeridiana e pomeridiana. Al riguardo, il Consiglio di Stato, con le Sentenze n. 4145/2018 e la n. 4147/2018, nel respingere i ricorsi presentati contro la disciplina del Comune di Napoli in materia di gioco, ha ritenuto che proprio l’avventore tipo, che passa lunghi periodi della giornata attardandosi a giocare, rappresenta il prototipo del giocatore “fragile”, a rischio di dipendenza, per il quale la lunga sosta nelle sale da gioco può divenire primario e deviante interesse di vita.
#Disciplina delle distanze: la Legge regionale, se da un lato dimezza le distanze minime dai cd. “luoghi sensibili”, attribuisce tale qualifica ad alcuni luoghi di cura ed aggregazione in numero molto più limitato rispetto a quello che prevede la disciplina del Comune di Napoli, rendendo più problematico l’impregno della nostra Amministrazione teso ad evitare un aumento dell’offerta del gioco nella città.
#Sanzioni: non è prevista né la sospensione né, tantomeno, la revoca dell'autorizzazione amministrativa in caso di reiterazioni delle violazioni alla Legge, come invece, previsto dal regolamento comunale, previsione tra l'altro passata indenne al vaglio del TAR Campania – Napoli.
Spero che, agli esiti della prima fase di applicazione, possa aprirsi una fase di confronto con i Comuni per rivedere quegli aspetti risultati critici nella prassi, in modo da rendere sempre più efficace l’azione di sostegno alle fasce più deboli e a rischio della popolazione".