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LA CRISI DEL PETROLIO - Gli Usa diffondono le foto satellitari dell'attacco a Riad
16.09.2019 16:30 di Napoli Magazine Fonte: Ansa

Gli insorti yemeniti Huthi, ritenuti vicini all'Iran, che hanno rivendicato gli attacchi alle installazioni petrolifere saudite di sabato scorso, avvertono le compagnie petrolifere straniere e i loro dipendenti di "stare lontani dalle raffinerie di Abqaiq e Khurais", affermando che tali obiettivi sono ancora nel loro mirino. La perdita di produzione per l'attacco agli impianti di Saudi Aramco, in Arabia Saudita, rappresenta il più grande danno determinato da un singolo evento per i mercati petroliferi. La perdita di 5,7 milioni di barili al giorno, il 5% della produzione mondiale, è superiore a quella nel 1979 con la rivoluzione iraniana e nel 1990 con l'invasione del Kuwait. Sui mercati schizza in alto il prezzo del petrolio a New York scambiato a 60,36 dollari al barile (+10,06%). Gli Usa sono "pronti e carichi" per reagire agli attacchi contro Riad: lo twitta il presidente americano Donald Trump, precisando di attendere la conferma sulle responsabilità e le valutazioni dell'Arabia Saudita. L'amministrazione Usa ha diffuso foto satellitari che mostrano gli almeno 17 punti di impatto negli impianti petroliferi sauditi di attacchi provenienti da nord o nord ovest. Elementi che sarebbero coerenti con un raid proveniente dalla direzione del Golfo persico settentrionale, quindi Iran o Iraq, piuttosto che dallo Yemen, dove gli Houthi, i ribelli locali sostenuti da Teheran, hanno rivendicato gli attacchi. Lo scrive il New York Times.

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LA CRISI DEL PETROLIO - Gli Usa diffondono le foto satellitari dell'attacco a Riad

di Napoli Magazine

16/09/2024 - 16:30

Gli insorti yemeniti Huthi, ritenuti vicini all'Iran, che hanno rivendicato gli attacchi alle installazioni petrolifere saudite di sabato scorso, avvertono le compagnie petrolifere straniere e i loro dipendenti di "stare lontani dalle raffinerie di Abqaiq e Khurais", affermando che tali obiettivi sono ancora nel loro mirino. La perdita di produzione per l'attacco agli impianti di Saudi Aramco, in Arabia Saudita, rappresenta il più grande danno determinato da un singolo evento per i mercati petroliferi. La perdita di 5,7 milioni di barili al giorno, il 5% della produzione mondiale, è superiore a quella nel 1979 con la rivoluzione iraniana e nel 1990 con l'invasione del Kuwait. Sui mercati schizza in alto il prezzo del petrolio a New York scambiato a 60,36 dollari al barile (+10,06%). Gli Usa sono "pronti e carichi" per reagire agli attacchi contro Riad: lo twitta il presidente americano Donald Trump, precisando di attendere la conferma sulle responsabilità e le valutazioni dell'Arabia Saudita. L'amministrazione Usa ha diffuso foto satellitari che mostrano gli almeno 17 punti di impatto negli impianti petroliferi sauditi di attacchi provenienti da nord o nord ovest. Elementi che sarebbero coerenti con un raid proveniente dalla direzione del Golfo persico settentrionale, quindi Iran o Iraq, piuttosto che dallo Yemen, dove gli Houthi, i ribelli locali sostenuti da Teheran, hanno rivendicato gli attacchi. Lo scrive il New York Times.

Fonte: Ansa