E' morto a 47 anni (48 li avrebbe compiuti il prossimo 29 luglio), stroncato dal Covid, Pietro Nardiello, giornalista e scrittore salernitano d’origine ma napoletano d’adozione. Nel 2008 aveva ideato, unico esperimento in Italia, il Festival dell’impegno civile, rassegna di eventi culturali. Collaboratore di Articolo 21 e in passato dell’edizione napoletana di Repubblica, Pietro aveva partecipato nel 2010 all'antologia Strozzateci Tutti, un volume che in quell’anno si è aggiudicato il Premio giornalistico Paolo Giuntella. Nelle ultime settimane Pietro aveva scoperto di aver contratto il Coronavirus ed era stato ricoverato all’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere, dove se n’è andato oggi lasciando nello sconforto familiari, amici e colleghi. Tra gli ultimi lavori che aveva curato l’antologia sul mondo calcistico Interrompo dal San Paolo per la Giammarino editore. Tanti i messaggi di cordoglio sui social che ricordano il giornalista che sulla sua pagina Facebook lo scorso 27 aprile aveva scritto: «Fino a ieri sera i miei angeli in camice e scafandro mi hanno imboccato con cucchiaini e yogurt. Questa sera, invece, altri due angeli hanno pensato a me e ai miei angeli. Che pensiero angelico. Dal Covid center di Santa Maria è tutto…», ricordando chi si stava prendendo cura di lui e degli altri ammalati. Mentre il dolore e lo sconforto emergono dai profili di chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui. «I briganti sono eterni, nei secoli. Ti voglio bene fratello», le parole di Ciro Corona, responsabile dell’Officina delle culture di Scampia. «Hai lasciato in me un bellissimo ricordo di te, avevi progetti per me…», scrive Cira Celotto, coach della palestra nella stessa struttura. «Vorrei scrivere qualcosa di più ma le lacrime mi bagnano gli occhi, il cuore mi batte troppo lentamente, l'anima, smarrita, me lo impedisce», il pensiero dell’editore Gino Giammarino. «Una preghiera in memoria del caro Pietro Nardiello, scrittore e giornalista colto e coraggioso, da sempre in prima linea contro le mafie. Ha combattuto per settimane contro il Covid ma purtroppo ha perso. Questo terribile virus oggi lo ha portato via a soli 47 anni», ricorda il collega Giuseppe Catuogno. E tanti altri che in queste ore continuano a riempire le bacheche di Facebook, in ricordo di Pietro, super tifoso granata ma innamorato di Napoli e della sua storia.
di Napoli Magazine
06/05/2024 - 20:48
E' morto a 47 anni (48 li avrebbe compiuti il prossimo 29 luglio), stroncato dal Covid, Pietro Nardiello, giornalista e scrittore salernitano d’origine ma napoletano d’adozione. Nel 2008 aveva ideato, unico esperimento in Italia, il Festival dell’impegno civile, rassegna di eventi culturali. Collaboratore di Articolo 21 e in passato dell’edizione napoletana di Repubblica, Pietro aveva partecipato nel 2010 all'antologia Strozzateci Tutti, un volume che in quell’anno si è aggiudicato il Premio giornalistico Paolo Giuntella. Nelle ultime settimane Pietro aveva scoperto di aver contratto il Coronavirus ed era stato ricoverato all’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere, dove se n’è andato oggi lasciando nello sconforto familiari, amici e colleghi. Tra gli ultimi lavori che aveva curato l’antologia sul mondo calcistico Interrompo dal San Paolo per la Giammarino editore. Tanti i messaggi di cordoglio sui social che ricordano il giornalista che sulla sua pagina Facebook lo scorso 27 aprile aveva scritto: «Fino a ieri sera i miei angeli in camice e scafandro mi hanno imboccato con cucchiaini e yogurt. Questa sera, invece, altri due angeli hanno pensato a me e ai miei angeli. Che pensiero angelico. Dal Covid center di Santa Maria è tutto…», ricordando chi si stava prendendo cura di lui e degli altri ammalati. Mentre il dolore e lo sconforto emergono dai profili di chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui. «I briganti sono eterni, nei secoli. Ti voglio bene fratello», le parole di Ciro Corona, responsabile dell’Officina delle culture di Scampia. «Hai lasciato in me un bellissimo ricordo di te, avevi progetti per me…», scrive Cira Celotto, coach della palestra nella stessa struttura. «Vorrei scrivere qualcosa di più ma le lacrime mi bagnano gli occhi, il cuore mi batte troppo lentamente, l'anima, smarrita, me lo impedisce», il pensiero dell’editore Gino Giammarino. «Una preghiera in memoria del caro Pietro Nardiello, scrittore e giornalista colto e coraggioso, da sempre in prima linea contro le mafie. Ha combattuto per settimane contro il Covid ma purtroppo ha perso. Questo terribile virus oggi lo ha portato via a soli 47 anni», ricorda il collega Giuseppe Catuogno. E tanti altri che in queste ore continuano a riempire le bacheche di Facebook, in ricordo di Pietro, super tifoso granata ma innamorato di Napoli e della sua storia.