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MALNUTRIZIONE - Save the Children, a rischio la vita di 11 milioni di bambini sotto i cinque anni per fame in undici paesi, situazione resa più grave da COVID-19, conflitti e cambiamenti climatici
30.11.2020 18:49 di Napoli Magazine

Circa 11 milioni di bambini sotto i cinque anni stanno combattendo contro la malnutrizione o la fame estrema[1] in undici paesi in Africa, Caraibi, Medio Oriente e Asia, con il potenziale rischio di carestia in Yemen e Sud Sudan. E’ l’allarme lanciato dalla nuova analisi di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, che chiede una risposta globale urgente e su larga scala per aiutare a scongiurare una catastrofe umanitaria.

 

 Save the Children esprime profonda preoccupazione soprattutto per i bambini che vivono in cinque paesi / regioni definiti “hotspot della fame'” - Afghanistan, Yemen, Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo e Sahel centrale (Mali, Niger e Burkina Faso), in cui la crisi alimentare è estremamente seria. E rischia di essere aggravata dal COVID-19, dai conflitti e dai cambiamenti climatici, che potrebbero far precipitare milioni di famiglie nel baratro.


 
Save the Children ha analizzato le popolazioni che affrontano l'insicurezza alimentare in undici dei Paesi più colpiti, utilizzando i dati del Programma Alimentare Mondiale e della classificazione integrata delle fasi / Cadre Harmonisé, un sistema di allarme precoce sulla carestia, e ha estrapolato il numero stimato di bambini sotto i cinque anni considerati a rischio di fame o di fame grave in tutti gli undici Paesi. I primi cinque anni, infatti, sono fondamentali per la vita di un bambino: senza cibo nutriente a sufficienza o la capacità di assorbire i giusti nutrienti, il rischio di malnutrizione acuta è molto alto e a sua volta può causare l’arresto della crescita, ostacolare lo sviluppo mentale e fisico, aumentare il rischio di sviluppare altre malattie e alla fine causare la morte.


Bambini sotto i 5 anni a rischio fame


Afghanistan: 1.500.710
Burkina Faso: 335.528
DRC: 3.852.060
Haiti: 442,800
Mali: 77,762
Niger: 241.074
Nigeria: (NE + NW) 1.651.700
Somalia: 373.380
Sud Sudan: 991,250
Sudan: 924.800
Yemen (sud) : 587.573


TOTALE 10.978.637

 

Nello Yemen dilaniato dalla guerra, 10,3 milioni di bambini stanno affrontando la carenza di cibo. Nella sola metà meridionale del Paese 587.573 bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione acuta, di cui quasi 100.000 sono sull'orlo della morte per fame. Anche la situazione nel nord è gravissima. Un drammatico aumento dei prezzi dei prodotti alimentari ha influito sulla capacità delle famiglie di nutrire i propri figli, determinando un aumento dei casi di malnutrizione e un potenziale rischio di carestia.


 
Anche l'Afghanistan è tra i Paesi in prima linea nella grave crisi alimentare. Un terzo del Paese sta affrontando una seria carenza di cibo, tra cui più di 1,5 milioni di bambini sotto i cinque anni. Il COVID-19, le restrizioni ai movimenti, l'incapacità di trovare lavoro e l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari stanno spingendo questa crisi alimentare nelle aree urbane su una scala mai vista prima, mentre la crescente insicurezza e la violenza armata stanno solo peggiorando le cose.


 
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) la mancanza di sicurezza e il conflitto hanno avuto un impatto devastante sulla capacità delle persone di accedere al cibo e 21,8 milioni di persone in questo vasto Paese stanno affrontando la fame, inclusi quasi quattro milioni di bambini sotto i cinque anni. Un recente aumento dell’instabilità nella zona est sta ponendo un'altra sfida alla sicurezza alimentare in un Paese considerato una delle crisi umanitarie più grandi e complesse al mondo.

 

I bambini del Sud Sudan continuano a essere in grave pericolo a causa degli effetti cumulativi di anni di conflitti, inondazioni e di un'economia povera che hanno distrutto i mezzi di sussistenza, interrotto la produzione di cibo e i mercati, fatto naufragare l'economia e costretto quattro milioni di persone a fuggire dalle proprie case. Quest'anno più della metà della popolazione (6,5 milioni) ha affrontato l'insicurezza alimentare, compreso quasi un milione di bambini sotto i cinque anni. Circa 300.000 bambini soffrono di malnutrizione acuta grave, la forma più pericolosa e mortale di fame estrema. Il Paese sta affrontando un potenziale rischio carestia.


 
I Paesi del Sahel centrale (Burkina Faso, Mali, Niger) sono da anni colpiti dagli impatti del cambiamento climatico, che a sua volta ha interrotto la disponibilità e l'accesso al cibo e creato l'attuale crisi nutrizionale. Negli ultimi due anni la crescente insicurezza nella regione ha aggravato il problema interrompendo l'accesso ai servizi sociali, alla produzione alimentare e all'economia pastorale. In questi tre Paesi, più di 650.000 bambini sotto i cinque anni stanno affrontando una grave fame.

 

"Il conflitto, la mancanza di sicurezza, un clima che cambia, eventi meteorologici estremi e le recenti invasioni di locuste del deserto stanno facendo aumentare i livelli di fame e malnutrizione globali, lasciando intere popolazioni estremamente vulnerabili a shock aggiuntivi come il COVID-19  e i suoi impatti secondari, inclusi blocchi, chiusure di scuole e recessione economica. Non possiamo sfuggire al fatto che molti dei fattori chiave della fame e della malnutrizione sono causati dall'uomo e molte delle conseguenze per i bambini sono evitabili. Questa è un'accusa contro la comunità internazionale e il nostro fallimento collettivo nel garantire che ogni bambino sopravviva e possa prosperare” ha dichiarato Inger Ashing, CEO di Save the Children.

 

Aker *, 38 anni, di Abyei, nel Sud Sudan, spesso non ha nulla per sfamare i suoi tre figli. La sua bambina di 8 mesi, Adhar *, soffre di una grave malnutrizione. Dove vivono non ci sono strutture sanitarie adeguate per curare Adhar *, quindi madre e figlia hanno dovuto percorrere oltre 60 chilometri a piedi per raggiungere la clinica più vicina. "Il più delle volte i soldi che guadagno non sono sufficienti per comprare cibo per i miei figli e loro soffrono la fame. La mia bambina ha iniziato a peggiorare perché non veniva nutrita abbastanza, ha iniziato a perdere peso ed è rimasta per tre giorni senza mangiare. E poiché non avevo abbastanza cibo anch’io, il mio corpo non poteva generare sufficiente latte per nutrirla. Non ho niente a casa per sfamare i miei figli a causa di un raccolto scarso dovuto alla siccità del 2019 e poi alle inondazioni di quest’anno" ha detto Aker *.

 

Hamdi *, due anni, è stato portato malnutrito in una clinica di Save the Children nello Yemen. Quando si è ammalato, suo padre Saleh * si è terrorizzato. Pensava di perdere suo figlio. Ad agosto ha detto agli operatori di Save the Children: “A essere onesti, la vita è dura e il lavoro va e viene. Le persone vivono in cattive condizioni, le malattie sono ovunque. Mio figlio non stava bene, pensavo sarebbe morto. Facevo avanti e indietro dalla clinica. C'è stata una crisi del carburante e non potevo permettermi il trasporto".

 

Milioni di bambini affamati e malnutriti hanno bisogno di sostegno urgente. Non solo le persone stanno lottando per accedere a cibo sano, ma vi è una diffusa interruzione dei servizi salvavita progettati per trattare la malnutrizione poiché l'accesso umanitario si sta riducendo in un momento in cui dovrebbe essere in espansione.

 

“I livelli di fame acuta, che erano già ai massimi record mondiali prima della pandemia, continuano a salire. Se non si riesce ad intervenire, la vita di milioni di bambini sarà a rischio. La crisi alimentare globale è causata da una persistente mancanza di accesso a cibo nutriente in alcune delle comunità più vulnerabili del mondo e minaccia di riportare indietro di anni, o addirittura decenni, i Paesi nei loro sforzi per ridurre la mortalità infantile e alleviare la povertà. La situazione è critica. C’è una possibilità reale che migliaia di bambini possano morire. Contrastare la fame nel mondo e la malnutrizione non sarà facile. La comunità internazionale deve affrontare le cause profonde della carenza di cibo e della malnutrizione, fornendo allo stesso tempo un sostegno immediato ai bambini affamati e denutriti. Solo ponendo fine ai conflitti globali , affrontando la povertà cronica, così come i rischi portati dai cambiamenti climatici, nonchè costruendo comunità più resilienti, con accesso a servizi nutrizionali forti, saremo in grado di garantire ad ogni bambino di crescere sano. Il momento di agire è adesso. Milioni di vite di bambini sono in pericolo" ha continuato Inger Ashing.

 

Save the Children invita la comunità internazionale ad agire rapidamente per evitare una perdita di vite potenzialmente devastante. L'Organizzazione umanitaria chiede inoltre ai leader mondiali di dare la priorità alle risposte umanitarie che garantiscono assistenza urgente alle famiglie che soffrono la fame. Fornire denaro e buoni direttamente alle famiglie, insieme al supporto nutrizionale essenziale, è uno dei modi migliori per affrontare la fame e la malnutrizione a breve termine, oltre a sostenere una maggiore resilienza della comunità a lungo termine, consentendo alle famiglie di resistere meglio a shock futuri. Laddove possibile, i sistemi nazionali dovrebbero essere utilizzati per affrontare la fame, quindi oltre al sistema umanitario Save the Children chiede ai governi di aumentare i finanziamenti e sostenere l'ampliamento dei regimi nazionali di protezione sociale - come i sussidi per i bambini, ove esistono - e servizi nutrizionali essenziali per i bambini di tutto il mondo.

 

* nome modificato per proteggere l'identità

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di Napoli Magazine

30/11/2024 - 18:49

Circa 11 milioni di bambini sotto i cinque anni stanno combattendo contro la malnutrizione o la fame estrema[1] in undici paesi in Africa, Caraibi, Medio Oriente e Asia, con il potenziale rischio di carestia in Yemen e Sud Sudan. E’ l’allarme lanciato dalla nuova analisi di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, che chiede una risposta globale urgente e su larga scala per aiutare a scongiurare una catastrofe umanitaria.

 

 Save the Children esprime profonda preoccupazione soprattutto per i bambini che vivono in cinque paesi / regioni definiti “hotspot della fame'” - Afghanistan, Yemen, Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo e Sahel centrale (Mali, Niger e Burkina Faso), in cui la crisi alimentare è estremamente seria. E rischia di essere aggravata dal COVID-19, dai conflitti e dai cambiamenti climatici, che potrebbero far precipitare milioni di famiglie nel baratro.


 
Save the Children ha analizzato le popolazioni che affrontano l'insicurezza alimentare in undici dei Paesi più colpiti, utilizzando i dati del Programma Alimentare Mondiale e della classificazione integrata delle fasi / Cadre Harmonisé, un sistema di allarme precoce sulla carestia, e ha estrapolato il numero stimato di bambini sotto i cinque anni considerati a rischio di fame o di fame grave in tutti gli undici Paesi. I primi cinque anni, infatti, sono fondamentali per la vita di un bambino: senza cibo nutriente a sufficienza o la capacità di assorbire i giusti nutrienti, il rischio di malnutrizione acuta è molto alto e a sua volta può causare l’arresto della crescita, ostacolare lo sviluppo mentale e fisico, aumentare il rischio di sviluppare altre malattie e alla fine causare la morte.


Bambini sotto i 5 anni a rischio fame


Afghanistan: 1.500.710
Burkina Faso: 335.528
DRC: 3.852.060
Haiti: 442,800
Mali: 77,762
Niger: 241.074
Nigeria: (NE + NW) 1.651.700
Somalia: 373.380
Sud Sudan: 991,250
Sudan: 924.800
Yemen (sud) : 587.573


TOTALE 10.978.637

 

Nello Yemen dilaniato dalla guerra, 10,3 milioni di bambini stanno affrontando la carenza di cibo. Nella sola metà meridionale del Paese 587.573 bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione acuta, di cui quasi 100.000 sono sull'orlo della morte per fame. Anche la situazione nel nord è gravissima. Un drammatico aumento dei prezzi dei prodotti alimentari ha influito sulla capacità delle famiglie di nutrire i propri figli, determinando un aumento dei casi di malnutrizione e un potenziale rischio di carestia.


 
Anche l'Afghanistan è tra i Paesi in prima linea nella grave crisi alimentare. Un terzo del Paese sta affrontando una seria carenza di cibo, tra cui più di 1,5 milioni di bambini sotto i cinque anni. Il COVID-19, le restrizioni ai movimenti, l'incapacità di trovare lavoro e l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari stanno spingendo questa crisi alimentare nelle aree urbane su una scala mai vista prima, mentre la crescente insicurezza e la violenza armata stanno solo peggiorando le cose.


 
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) la mancanza di sicurezza e il conflitto hanno avuto un impatto devastante sulla capacità delle persone di accedere al cibo e 21,8 milioni di persone in questo vasto Paese stanno affrontando la fame, inclusi quasi quattro milioni di bambini sotto i cinque anni. Un recente aumento dell’instabilità nella zona est sta ponendo un'altra sfida alla sicurezza alimentare in un Paese considerato una delle crisi umanitarie più grandi e complesse al mondo.

 

I bambini del Sud Sudan continuano a essere in grave pericolo a causa degli effetti cumulativi di anni di conflitti, inondazioni e di un'economia povera che hanno distrutto i mezzi di sussistenza, interrotto la produzione di cibo e i mercati, fatto naufragare l'economia e costretto quattro milioni di persone a fuggire dalle proprie case. Quest'anno più della metà della popolazione (6,5 milioni) ha affrontato l'insicurezza alimentare, compreso quasi un milione di bambini sotto i cinque anni. Circa 300.000 bambini soffrono di malnutrizione acuta grave, la forma più pericolosa e mortale di fame estrema. Il Paese sta affrontando un potenziale rischio carestia.


 
I Paesi del Sahel centrale (Burkina Faso, Mali, Niger) sono da anni colpiti dagli impatti del cambiamento climatico, che a sua volta ha interrotto la disponibilità e l'accesso al cibo e creato l'attuale crisi nutrizionale. Negli ultimi due anni la crescente insicurezza nella regione ha aggravato il problema interrompendo l'accesso ai servizi sociali, alla produzione alimentare e all'economia pastorale. In questi tre Paesi, più di 650.000 bambini sotto i cinque anni stanno affrontando una grave fame.

 

"Il conflitto, la mancanza di sicurezza, un clima che cambia, eventi meteorologici estremi e le recenti invasioni di locuste del deserto stanno facendo aumentare i livelli di fame e malnutrizione globali, lasciando intere popolazioni estremamente vulnerabili a shock aggiuntivi come il COVID-19  e i suoi impatti secondari, inclusi blocchi, chiusure di scuole e recessione economica. Non possiamo sfuggire al fatto che molti dei fattori chiave della fame e della malnutrizione sono causati dall'uomo e molte delle conseguenze per i bambini sono evitabili. Questa è un'accusa contro la comunità internazionale e il nostro fallimento collettivo nel garantire che ogni bambino sopravviva e possa prosperare” ha dichiarato Inger Ashing, CEO di Save the Children.

 

Aker *, 38 anni, di Abyei, nel Sud Sudan, spesso non ha nulla per sfamare i suoi tre figli. La sua bambina di 8 mesi, Adhar *, soffre di una grave malnutrizione. Dove vivono non ci sono strutture sanitarie adeguate per curare Adhar *, quindi madre e figlia hanno dovuto percorrere oltre 60 chilometri a piedi per raggiungere la clinica più vicina. "Il più delle volte i soldi che guadagno non sono sufficienti per comprare cibo per i miei figli e loro soffrono la fame. La mia bambina ha iniziato a peggiorare perché non veniva nutrita abbastanza, ha iniziato a perdere peso ed è rimasta per tre giorni senza mangiare. E poiché non avevo abbastanza cibo anch’io, il mio corpo non poteva generare sufficiente latte per nutrirla. Non ho niente a casa per sfamare i miei figli a causa di un raccolto scarso dovuto alla siccità del 2019 e poi alle inondazioni di quest’anno" ha detto Aker *.

 

Hamdi *, due anni, è stato portato malnutrito in una clinica di Save the Children nello Yemen. Quando si è ammalato, suo padre Saleh * si è terrorizzato. Pensava di perdere suo figlio. Ad agosto ha detto agli operatori di Save the Children: “A essere onesti, la vita è dura e il lavoro va e viene. Le persone vivono in cattive condizioni, le malattie sono ovunque. Mio figlio non stava bene, pensavo sarebbe morto. Facevo avanti e indietro dalla clinica. C'è stata una crisi del carburante e non potevo permettermi il trasporto".

 

Milioni di bambini affamati e malnutriti hanno bisogno di sostegno urgente. Non solo le persone stanno lottando per accedere a cibo sano, ma vi è una diffusa interruzione dei servizi salvavita progettati per trattare la malnutrizione poiché l'accesso umanitario si sta riducendo in un momento in cui dovrebbe essere in espansione.

 

“I livelli di fame acuta, che erano già ai massimi record mondiali prima della pandemia, continuano a salire. Se non si riesce ad intervenire, la vita di milioni di bambini sarà a rischio. La crisi alimentare globale è causata da una persistente mancanza di accesso a cibo nutriente in alcune delle comunità più vulnerabili del mondo e minaccia di riportare indietro di anni, o addirittura decenni, i Paesi nei loro sforzi per ridurre la mortalità infantile e alleviare la povertà. La situazione è critica. C’è una possibilità reale che migliaia di bambini possano morire. Contrastare la fame nel mondo e la malnutrizione non sarà facile. La comunità internazionale deve affrontare le cause profonde della carenza di cibo e della malnutrizione, fornendo allo stesso tempo un sostegno immediato ai bambini affamati e denutriti. Solo ponendo fine ai conflitti globali , affrontando la povertà cronica, così come i rischi portati dai cambiamenti climatici, nonchè costruendo comunità più resilienti, con accesso a servizi nutrizionali forti, saremo in grado di garantire ad ogni bambino di crescere sano. Il momento di agire è adesso. Milioni di vite di bambini sono in pericolo" ha continuato Inger Ashing.

 

Save the Children invita la comunità internazionale ad agire rapidamente per evitare una perdita di vite potenzialmente devastante. L'Organizzazione umanitaria chiede inoltre ai leader mondiali di dare la priorità alle risposte umanitarie che garantiscono assistenza urgente alle famiglie che soffrono la fame. Fornire denaro e buoni direttamente alle famiglie, insieme al supporto nutrizionale essenziale, è uno dei modi migliori per affrontare la fame e la malnutrizione a breve termine, oltre a sostenere una maggiore resilienza della comunità a lungo termine, consentendo alle famiglie di resistere meglio a shock futuri. Laddove possibile, i sistemi nazionali dovrebbero essere utilizzati per affrontare la fame, quindi oltre al sistema umanitario Save the Children chiede ai governi di aumentare i finanziamenti e sostenere l'ampliamento dei regimi nazionali di protezione sociale - come i sussidi per i bambini, ove esistono - e servizi nutrizionali essenziali per i bambini di tutto il mondo.

 

* nome modificato per proteggere l'identità