Attualità
PACE FISCALE 2019 - Saldo a stralcio delle cartelle esattoriali: cos'è e come funziona
17.11.2018 19:28 di Napoli Magazine

Si fa sempre più concreta, e sempre più vicina, la possibilità di mettersi in regola con il Fisco a costo quasi zero. Il Decreto Fiscale sta affrontando un iter molto impegnativo, anche se ormai ha le ore contate, visto che il 20 novembre è previsto il suo arrivo in Aula per la votazione. Siamo, dunque, al rush finale, ma dopo il vertice di Governo di giovedì scorso si cominciano a delineare le conferme e le bocciature della legge che fin da subito si è prestata ad essere terreno di scontro tra Governo e Opposizioni.

 

Cominciamo con il dire che tutte le misure che più si avvicinavano al condono sono state cancellate. Via, quindi, la sanatoria per chi si era “dimenticato” di pagare tutte le tasse e dentro la possibilità di sanare alcune “irregolarità formali” in Dichiarazione, purché non incidenti sulla determinazione dell’importo dell’imposta da versare.

 

In sintesi potranno godere dei vantaggi della cosiddetta Pace Fiscale 2019 solo quei contribuenti che non hanno ancora pagato i propri debiti con il Fisco ma che hanno sempre dichiarato le proprie entrate.

 

Numerose sembrano essere le misure dedicate a questi cittadini, misure che permettono di mettersi in regola senza dover sborsare cifre decuplicate rispetto agli importi iniziali non versati.

 

Viene confermata, infatti, la Rottamazione Ter, che prevede il versamento dell’intera somma dovuta, senza, però, l’applicazione di more e sanzioni; viene, inoltre, data la possibilità di pagare in cinque anni, con comode rate semestrali. Sembra, infine, che possano essere ricompresi tra i tributi da regolarizzare con la Rottamazione anche quelli che sono stati notificati con avvisi bonari e non si sono ancora trasformati in cartelle esattoriali.

 

Altra conferma che arriva è quella relativa allo stralcio totale dei carichi più vecchi, ossia quelli affidati all’Agenzia delle Entrate tra il 2000 e il 2010, purché inferiori ai 1.000 euro.

 

Altrettanto interessante si rivela un’altra ipotesi presentata, che, è obbligatorio sottolinearlo, non è però presente in questa prima versione del Decreto Fiscale ed arriverà con un apposito emendamento varato dal Parlamento in sede di conversione in legge del Decreto oggetto di discussione in questi giorni. O, almeno, queste sono le promesse.

 

Stiamo parlando della Pace Fiscale Saldo a Stralcio, ossia una particolare misura che dovrebbe permettere ai contribuenti e alle società di poter ottenere il condono degli interessi, delle more, delle sanzioni e di parte della quota capitale, a seconda delle proprie condizioni economiche. La modalità è, in pratica, la stessa che viene applicata per il saldo e stralcio (approfondimenti su http://www.calcoloprestito.org/guida/saldo-stralcio) dei finanziamenti bancari, strumento largamente utilizzato che, però, fino ad oggi non era previsto per i debiti contratti con l’Agenzia delle Entrate.

 

Ovviamente a difficoltà di pagare i contributi dovrà essere opportunamente dimostrata con la presentazione dell’ISEE, per le persone fisiche, o dell’Indice di Liquidità, per le società.

 

Tre sono le aliquote previste, a seconda della propria capacità contributiva: il 6%, il 10% o il 25% Anche in questo caso è previsto un pagamento rateale fino ad un massimo di 10 mesi.

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PACE FISCALE 2019 - Saldo a stralcio delle cartelle esattoriali: cos'è e come funziona

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17/11/2024 - 19:28

Si fa sempre più concreta, e sempre più vicina, la possibilità di mettersi in regola con il Fisco a costo quasi zero. Il Decreto Fiscale sta affrontando un iter molto impegnativo, anche se ormai ha le ore contate, visto che il 20 novembre è previsto il suo arrivo in Aula per la votazione. Siamo, dunque, al rush finale, ma dopo il vertice di Governo di giovedì scorso si cominciano a delineare le conferme e le bocciature della legge che fin da subito si è prestata ad essere terreno di scontro tra Governo e Opposizioni.

 

Cominciamo con il dire che tutte le misure che più si avvicinavano al condono sono state cancellate. Via, quindi, la sanatoria per chi si era “dimenticato” di pagare tutte le tasse e dentro la possibilità di sanare alcune “irregolarità formali” in Dichiarazione, purché non incidenti sulla determinazione dell’importo dell’imposta da versare.

 

In sintesi potranno godere dei vantaggi della cosiddetta Pace Fiscale 2019 solo quei contribuenti che non hanno ancora pagato i propri debiti con il Fisco ma che hanno sempre dichiarato le proprie entrate.

 

Numerose sembrano essere le misure dedicate a questi cittadini, misure che permettono di mettersi in regola senza dover sborsare cifre decuplicate rispetto agli importi iniziali non versati.

 

Viene confermata, infatti, la Rottamazione Ter, che prevede il versamento dell’intera somma dovuta, senza, però, l’applicazione di more e sanzioni; viene, inoltre, data la possibilità di pagare in cinque anni, con comode rate semestrali. Sembra, infine, che possano essere ricompresi tra i tributi da regolarizzare con la Rottamazione anche quelli che sono stati notificati con avvisi bonari e non si sono ancora trasformati in cartelle esattoriali.

 

Altra conferma che arriva è quella relativa allo stralcio totale dei carichi più vecchi, ossia quelli affidati all’Agenzia delle Entrate tra il 2000 e il 2010, purché inferiori ai 1.000 euro.

 

Altrettanto interessante si rivela un’altra ipotesi presentata, che, è obbligatorio sottolinearlo, non è però presente in questa prima versione del Decreto Fiscale ed arriverà con un apposito emendamento varato dal Parlamento in sede di conversione in legge del Decreto oggetto di discussione in questi giorni. O, almeno, queste sono le promesse.

 

Stiamo parlando della Pace Fiscale Saldo a Stralcio, ossia una particolare misura che dovrebbe permettere ai contribuenti e alle società di poter ottenere il condono degli interessi, delle more, delle sanzioni e di parte della quota capitale, a seconda delle proprie condizioni economiche. La modalità è, in pratica, la stessa che viene applicata per il saldo e stralcio (approfondimenti su http://www.calcoloprestito.org/guida/saldo-stralcio) dei finanziamenti bancari, strumento largamente utilizzato che, però, fino ad oggi non era previsto per i debiti contratti con l’Agenzia delle Entrate.

 

Ovviamente a difficoltà di pagare i contributi dovrà essere opportunamente dimostrata con la presentazione dell’ISEE, per le persone fisiche, o dell’Indice di Liquidità, per le società.

 

Tre sono le aliquote previste, a seconda della propria capacità contributiva: il 6%, il 10% o il 25% Anche in questo caso è previsto un pagamento rateale fino ad un massimo di 10 mesi.