Dal 18 al 21 giugno Bologna ospita uno dei gironi finali del Campionati europeo di pallacanestro femminile. La massima competizione continentale torna così in Italia diciott'anni dopo l'edizione abruzzese. A differenza di allora, il torneo si disputa per la prima volta in quattro Paesi: oltre all'Italia anche Grecia, Repubblica Ceca e Germania. Sede delle partite italiane sarà il PalaDozza, tempio del basket bolognese, che ospiterà un vero e proprio girone di ferro, il B: le azzurre dovranno affrontare nell'ordine Serbia, Slovenia e Lituania. Per continuare a sognare, serve chiudere ai primi due posti. L'Italia ci proverà con un roster fatto quasi solamente under 30, unica eccezione la 34enne e capitana Laura Spreafico: per ironia della sorte è però un'esordiente agli Europei e "sapere di poterlo fare davanti al nostro pubblico è un vero e proprio sogno". L'appuntamento bolognese è stato presentato stamattina in conferenza stampa a Bologna, in Regione Emilia-Romagna, dal governatore Michele de Pascale con l'assessora regionale allo sport Roberta Frisoni e l'assessora allo sport del Comune di Bologna Roberta Li Calzi. Presente il presidente della Federazione italiana pallacanestro Gianni Petrucci, che ricorda come nello sport esistano le sorprese: il paragone citato è quello con la Danimarca di calcio maschile che agli Europei del 1992 sostituì la Jugoslavia e sovvertì tutti i pronostici. "Io ho vinto quasi tutto nello sport, dal calcio al Coni con le Olimpiadi. Pure nel basket quando ero segretario, abbiamo vinto gli Europei quando abbiamo preso Tanjevic. Però questo mi manca. L'ultimo risultato nostro è a Brno tantissimi anni fa, per cui è una partita di rivincita". In Repubblica Ceca nel 1995 le azzurre conquistarono il secondo posto, dopo il bronzo di Cagliari 1974 e l'oro di Roma 1938. In platea anche il coach Andrea Capobianco insieme alla squadra al gran completo. Il capo delegazione Roberto Brunamonti, monumento - lato Virtus - della Basket City italiana, suona la carica: "Ci siamo radunati dal 17 maggio: prima eravamo un gruppo, ora siamo una squadra".