Basket
TV - Su Piuenne speciale Speak&Roll, 50 anni fa la Coppa delle Coppe di Napoli, ospiti Williams, Fucile, Salerno, Zorzi e Cisternino
28.04.2020 11:23 di Napoli Magazine

Domani sera, 29 aprile alle ore 23.00 su Piuenne (canale 17 del digitale terrestre), nono e ultimo appuntamento per la prima stagione di Speak&Roll, la vetrina televisiva del basket campano.

 

Un gran finale, per la rubrica a cura di Stefano Prestisimone - storica firma de Il Mattino - e Davide Uccella, con un numero tutto dedicato alla conquista della Coppa delle Coppe da parte della Fides Partenope Napoli.

 

Un’impresa che dopo 50 anni esatti resta ineguagliata, trattandosi dell’unico trofeo internazionale della storia del basket napoletano, l’unico mai conquistato da una squadra di basket maschile nel Mezzogiorno, allora secondo solo alla Coppa dei Campioni (oggi Eurolega).

 

Il 26 aprile 1970 oltre 12 mila spettatori gremivano un Palasport Mario Argento stracolmo, per assistere alla finale di ritorno contro i francesi del Jean d'Arc di Vichy, grande sorpresa in un'annata che annoverava ben altre favorite. La Fides Partenope ha quattro punti da recuperare ma sarà una passeggiata (87-65). Una tappa incredibilmente in discesa, al termine di un percorso su campi impossibili e mai violati, contro squadre e giocatori altrettanto leggendari: dal Benfica al glorioso Maccabi Tel Aviv, dalla Lokomotiva Zagabria del santone jugoslavo Mirko Novosel alla temibile Dinamo Tibilisi, guidata dai pilastri della terribile nazionale sovietica. Eppure nessuno seppe resistere a una squadra che aveva superato ostacoli, sconfitte e delusioni, prima del trionfo.

 

Ricorderemo tutto questo con tanti scatti dell’epoca, immagini d’archivio, le grafiche storico-statistiche curate in collaborazione con Mario Triggiani. Ma soprattutto con gli aneddoti ancora vivi, precisi, meravigliosi di ben cinque testimoni d’eccezione.

 

In esclusiva, con un italiano perfetto, direttamente dalla sua casa di Norristown in Pennsylvania, torna a parlare il grande Jim Williams ("Ricordo tutti i miei compagni di squadra di quell'anno meraviglioso. All'andata perdemmo di quattro punti. Dovevamo vincere. Solo nel primo tempo facemmo quindici punti"). Leader della Partenope dal 1967 al 1973, protagonista di anni che videro anche uno scudetto sfiorato e la conquista di una Coppa Italia - la prima nella storia, ci parlerà anche di come si innamorò della nostra città ("Il mio ex allenatore a Chicago mi diceva che andare a giocare in Italia era una seconda laurea. All'inizio non capì. Una volta venuto a Napoli ho conosciuto una nuova cultura, soprattutto culinaria).

 

Ospite “a distanza” del nostro salotto sarà invece Manfredo Fucile, oggi Presidente della FIP Campania ma allora tiratore scelto e giovane di punta di quella linea verde rigorosamente “Made in Naples”, formata insieme ai compianti Antonio e Vincenzo Errico, Leo Coen Cagli, Renato Abbate e Francesco "Chico" Ovi ("Dovunque andavamo ci ripetevano che dovevamo vincere. Eravamo diventati degli idoli dei tifosi che ci scortavano seguendoci dovunque e non ci hanno fatto dormire la sera prima della partita. L'atmosfera era caldissima").

 

Ad arricchire il nostro talk ci saranno anche le “memories” del “Prof.” Amedeo Salerno, presidente illuminato di quella Partenope, oggi 92enne e allora dirigente impareggiabile con il favoloso morbo del basket ("Due giorni prima della finale in Francia ci fu lo sciopero degli aerei. Così chiamai il Commendatore Borghi che aveva un piccolo aereo con 5-6 posti e in pochi viaggi ci porto a Nizza. La sera prima della finale li invitò anche a giocare al casinò. Zorzi per poco non piangeva).

 

Non meno importanti le parole di coach Tonino Zorzi, tecnico unico nella storia della pallacanestro italiana, mago del passing game e del gioco spettacolo, che ci restituirà tutta l’importanza del lavoro tattico per affondare i giallo-verdi di coach Andrijasevic (" Loro giocavano di tecnica e non di spintoni. Noi dovevamo giocare di passaggi e conclusioni buone per contrastare la loro zone press. Fui molto soddisfatto").

 

“Last but not least”, a rappresentare la stampa dell’epoca, un decano come Vittorio Cisternino, allora corrispondente per “Il Corriere dello Sport”, che pure sulle sue colonne non risparmiava qualche critica alla Fides.

 

Questi gli ingredienti speciali, per darvi tutte le dimensioni, tutta la grandezza di un trofeo che ancora oggi, rappresenta il punto più alto del basket campano. Naturalmente di mercoledì sera e in 40 minuti, su Piuenne.

 

ULTIMISSIME BASKET
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
TV - Su Piuenne speciale Speak&Roll, 50 anni fa la Coppa delle Coppe di Napoli, ospiti Williams, Fucile, Salerno, Zorzi e Cisternino

di Napoli Magazine

28/04/2024 - 11:23

Domani sera, 29 aprile alle ore 23.00 su Piuenne (canale 17 del digitale terrestre), nono e ultimo appuntamento per la prima stagione di Speak&Roll, la vetrina televisiva del basket campano.

 

Un gran finale, per la rubrica a cura di Stefano Prestisimone - storica firma de Il Mattino - e Davide Uccella, con un numero tutto dedicato alla conquista della Coppa delle Coppe da parte della Fides Partenope Napoli.

 

Un’impresa che dopo 50 anni esatti resta ineguagliata, trattandosi dell’unico trofeo internazionale della storia del basket napoletano, l’unico mai conquistato da una squadra di basket maschile nel Mezzogiorno, allora secondo solo alla Coppa dei Campioni (oggi Eurolega).

 

Il 26 aprile 1970 oltre 12 mila spettatori gremivano un Palasport Mario Argento stracolmo, per assistere alla finale di ritorno contro i francesi del Jean d'Arc di Vichy, grande sorpresa in un'annata che annoverava ben altre favorite. La Fides Partenope ha quattro punti da recuperare ma sarà una passeggiata (87-65). Una tappa incredibilmente in discesa, al termine di un percorso su campi impossibili e mai violati, contro squadre e giocatori altrettanto leggendari: dal Benfica al glorioso Maccabi Tel Aviv, dalla Lokomotiva Zagabria del santone jugoslavo Mirko Novosel alla temibile Dinamo Tibilisi, guidata dai pilastri della terribile nazionale sovietica. Eppure nessuno seppe resistere a una squadra che aveva superato ostacoli, sconfitte e delusioni, prima del trionfo.

 

Ricorderemo tutto questo con tanti scatti dell’epoca, immagini d’archivio, le grafiche storico-statistiche curate in collaborazione con Mario Triggiani. Ma soprattutto con gli aneddoti ancora vivi, precisi, meravigliosi di ben cinque testimoni d’eccezione.

 

In esclusiva, con un italiano perfetto, direttamente dalla sua casa di Norristown in Pennsylvania, torna a parlare il grande Jim Williams ("Ricordo tutti i miei compagni di squadra di quell'anno meraviglioso. All'andata perdemmo di quattro punti. Dovevamo vincere. Solo nel primo tempo facemmo quindici punti"). Leader della Partenope dal 1967 al 1973, protagonista di anni che videro anche uno scudetto sfiorato e la conquista di una Coppa Italia - la prima nella storia, ci parlerà anche di come si innamorò della nostra città ("Il mio ex allenatore a Chicago mi diceva che andare a giocare in Italia era una seconda laurea. All'inizio non capì. Una volta venuto a Napoli ho conosciuto una nuova cultura, soprattutto culinaria).

 

Ospite “a distanza” del nostro salotto sarà invece Manfredo Fucile, oggi Presidente della FIP Campania ma allora tiratore scelto e giovane di punta di quella linea verde rigorosamente “Made in Naples”, formata insieme ai compianti Antonio e Vincenzo Errico, Leo Coen Cagli, Renato Abbate e Francesco "Chico" Ovi ("Dovunque andavamo ci ripetevano che dovevamo vincere. Eravamo diventati degli idoli dei tifosi che ci scortavano seguendoci dovunque e non ci hanno fatto dormire la sera prima della partita. L'atmosfera era caldissima").

 

Ad arricchire il nostro talk ci saranno anche le “memories” del “Prof.” Amedeo Salerno, presidente illuminato di quella Partenope, oggi 92enne e allora dirigente impareggiabile con il favoloso morbo del basket ("Due giorni prima della finale in Francia ci fu lo sciopero degli aerei. Così chiamai il Commendatore Borghi che aveva un piccolo aereo con 5-6 posti e in pochi viaggi ci porto a Nizza. La sera prima della finale li invitò anche a giocare al casinò. Zorzi per poco non piangeva).

 

Non meno importanti le parole di coach Tonino Zorzi, tecnico unico nella storia della pallacanestro italiana, mago del passing game e del gioco spettacolo, che ci restituirà tutta l’importanza del lavoro tattico per affondare i giallo-verdi di coach Andrijasevic (" Loro giocavano di tecnica e non di spintoni. Noi dovevamo giocare di passaggi e conclusioni buone per contrastare la loro zone press. Fui molto soddisfatto").

 

“Last but not least”, a rappresentare la stampa dell’epoca, un decano come Vittorio Cisternino, allora corrispondente per “Il Corriere dello Sport”, che pure sulle sue colonne non risparmiava qualche critica alla Fides.

 

Questi gli ingredienti speciali, per darvi tutte le dimensioni, tutta la grandezza di un trofeo che ancora oggi, rappresenta il punto più alto del basket campano. Naturalmente di mercoledì sera e in 40 minuti, su Piuenne.