Francesco Modugno – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita pareggiata dal Napoli contro il Genoa e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri: “Il Napoli resta artefice del suo destino, perché padrone della classifica, di un sogno, di una forza che appartiene alla squadra e che andrà messa in campo nelle ultime due giornate di campionato. Dopo il pareggio con il Genoa ci sono due prospettive, entrambe condivisibili: quella di pancia, che vede scoramento, rabbia, delusione e ricerca di un responsabile. Ci sta ed è normale che sia così, quella di ieri era un’occasione che è stata parzialmente se non del tutto sprecata. Non è una sconfitta, ma è un risultato che lascia quella ferita, se consideriamo le aspettative, l’ambiente, lo stadio pieno e la ferocia messa in campo. Il Genoa ha fatto una partita molto seria, cosa non scontata fino a qualche anno fa in Serie A, e gli vanno fatti i complimenti. Oltre la pancia, però, deve esserci la testa: il Napoli deve mettercela, è vero che qualcosa è cambiato ma bisogna ragionare come se nulla fosse accaduto. Se prima la missione era vincerne tre su tre, ora l’obiettivo deve essere fare due successi su due gare. Conte? Il suo è un lavoro che va riconosciuto e che gli viene riconosciuto. Il termine ‘capolavoro’ è quello che definisce meglio tutto: c’è il lavoro dell’allenatore, la conoscenza, la dedizione, l’attaccamento dei calciatori al tecnico. A tre giornate dalla fine però le considerazioni sull’organico vanno messe da parte, bisogna scavarsi dentro e trovare risorse che nemmeno si immagina di avere. Qualità complessiva della rosa? Il Napoli non è una squadra scarsa, ma ha delle carenze e in questo momento non è completa. Ieri ho visto il miglior McTominay della stagione: ha avuto una qualità nel possesso, nella gestione e nelle aperture che non ha mai mostrato in tutto l’anno. Abbiamo visto una sventagliata di 50 mt che non pensavamo facesse parte del suo repertorio, oltre a uscite nello stretto importanti. È un gran bel giocatore, toccato dalla grazia di Dio e dalla mano di Antonio Conte”.
di Napoli Magazine
13/05/2025 - 00:51
Francesco Modugno – ospite della puntata odierna de ‘Il Bello del Calcio’, programma condotto da Claudia Mercurio su 11 Televomero – ha parlato della partita pareggiata dal Napoli contro il Genoa e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri: “Il Napoli resta artefice del suo destino, perché padrone della classifica, di un sogno, di una forza che appartiene alla squadra e che andrà messa in campo nelle ultime due giornate di campionato. Dopo il pareggio con il Genoa ci sono due prospettive, entrambe condivisibili: quella di pancia, che vede scoramento, rabbia, delusione e ricerca di un responsabile. Ci sta ed è normale che sia così, quella di ieri era un’occasione che è stata parzialmente se non del tutto sprecata. Non è una sconfitta, ma è un risultato che lascia quella ferita, se consideriamo le aspettative, l’ambiente, lo stadio pieno e la ferocia messa in campo. Il Genoa ha fatto una partita molto seria, cosa non scontata fino a qualche anno fa in Serie A, e gli vanno fatti i complimenti. Oltre la pancia, però, deve esserci la testa: il Napoli deve mettercela, è vero che qualcosa è cambiato ma bisogna ragionare come se nulla fosse accaduto. Se prima la missione era vincerne tre su tre, ora l’obiettivo deve essere fare due successi su due gare. Conte? Il suo è un lavoro che va riconosciuto e che gli viene riconosciuto. Il termine ‘capolavoro’ è quello che definisce meglio tutto: c’è il lavoro dell’allenatore, la conoscenza, la dedizione, l’attaccamento dei calciatori al tecnico. A tre giornate dalla fine però le considerazioni sull’organico vanno messe da parte, bisogna scavarsi dentro e trovare risorse che nemmeno si immagina di avere. Qualità complessiva della rosa? Il Napoli non è una squadra scarsa, ma ha delle carenze e in questo momento non è completa. Ieri ho visto il miglior McTominay della stagione: ha avuto una qualità nel possesso, nella gestione e nelle aperture che non ha mai mostrato in tutto l’anno. Abbiamo visto una sventagliata di 50 mt che non pensavamo facesse parte del suo repertorio, oltre a uscite nello stretto importanti. È un gran bel giocatore, toccato dalla grazia di Dio e dalla mano di Antonio Conte”.