Fabio Cannavaro, allenatore del Benevento, ha parlato a Il Corriere dello Sport: "Quando non ho accettato di guidare la Polonia, ho fatto una scelta che si è rivelata sbagliata. Poi solo rumors. E mi sono reso conto che mi sarei dovuto mettere in discussione per non restare a piedi un altro anno. Comunque, a convincermi non è stato il presidente, ma il direttore Pasquale Foggia, mio amico. Anche se le ambizioni di Vigorito hanno fatto il resto. La squadra era abituata a ragionare poco. Si basava molto sui duelli. Ma non per responsabilità dell’allenatore precedente. Poi gli infortuni a raffica. E non sono i soli. Inoltre non è facile quando si subentra. Vuol dire che qualcosa si è sbagliato all’inizio e rimediare non è scontato. Dimissioni? Un atto dovuto per fare chiarezza. Quando non arrivano i risultati bisogna trarre le conseguenze e assumersi le proprie responsabilità. Io e il direttore sportivo siamo amici. Ma non è stato un tentativo di abbandono. Anzi. Il fatto che sono state respinte le dimissioni ha dato forza a me e responsabilizzato il gruppo".
di Napoli Magazine
01/12/2022 - 11:44
Fabio Cannavaro, allenatore del Benevento, ha parlato a Il Corriere dello Sport: "Quando non ho accettato di guidare la Polonia, ho fatto una scelta che si è rivelata sbagliata. Poi solo rumors. E mi sono reso conto che mi sarei dovuto mettere in discussione per non restare a piedi un altro anno. Comunque, a convincermi non è stato il presidente, ma il direttore Pasquale Foggia, mio amico. Anche se le ambizioni di Vigorito hanno fatto il resto. La squadra era abituata a ragionare poco. Si basava molto sui duelli. Ma non per responsabilità dell’allenatore precedente. Poi gli infortuni a raffica. E non sono i soli. Inoltre non è facile quando si subentra. Vuol dire che qualcosa si è sbagliato all’inizio e rimediare non è scontato. Dimissioni? Un atto dovuto per fare chiarezza. Quando non arrivano i risultati bisogna trarre le conseguenze e assumersi le proprie responsabilità. Io e il direttore sportivo siamo amici. Ma non è stato un tentativo di abbandono. Anzi. Il fatto che sono state respinte le dimissioni ha dato forza a me e responsabilizzato il gruppo".