Roberta Leto, modella e conduttrice televisiva, moglie dell'ex giocatore e attuale allenatore della Maceratese Christian Bucchi è intervenuta ai microfoni di TMW Radio.

Come vi siete conosciuti?
"Ci siamo conosciuti tramite amici a Napoli, c'è voluto poco, perché di uomini come Cristian ce ne sono pochi, mi ha colpita il suo modo di fare, è un uomo galante uno che sa ascoltare".

Lui ha carisma, lo aveva prima in campo come giocatore e ora lo mostra in panchina. Sta per disputare con la sua squadra i playoff, un bel traguardo al suo primo anno alla Maceratese. E' più pesante essere la moglie di un calciatore o di un allenatore?

"Allenatore, perché quando giocava aveva più tempo e meno pensieri. Ora quando finisce di allenare, pensa già a quello che dove preparere per il giorno dopo, alla tattica, chi deve giocare...ci sono tanti pensieri insomma, devi pensare agli 11 e a tutto quello che c'è intorno al gioco".

Cristian è uno che porta il lavoro anche in casa...
"Si, è normale, ma quando torna a casa riesce a dedicare tempo e sorrisi sia a me che ai bambini".

Facevi la modella, ora conduci una trasmissione televisiva sportiva, un binomio perfetto con lui come allenatore, ti insegna qualcosa ti aiuta?
"All'inizio si, poi ora sono autodidatta, compro la Gazzetta, Corriere, leggo Tuttomercatoweb, quindi me la cavo da sola".
 

Ce l'ha un difetto?
"Si è preciso e petulante...".

Qual è il segreto per andare d'accordo con il proprio marito che vive di calcio a 360 gradi
"Bisogna rispettarlo, bisogna rispettare le idee di ciascuno, io non entro in merito a questioni sue di lavoro, non dico mai niente. Condivido con lui delle scelte, ma non metto mai bocca, è una cosa sua...".

Hai fatto tantissime trasmissioni...la modella...ti da fastidio quando dicono che sei la moglie di Bucchi?
"Non mi da fastidio, non c'è nessun tipo di concorrenza, io non sono gelosa, sono contenta che lui sia una persona ben vista che abbia un nome. Non siamo due prime donne..."

Lui sogna di tornare a Napoli come allenatore?
"Si, lo ha detto proprio una sera guardando la partita, il mio sogno da qui a 5 anni è di essere sulla panchina del Napoli e io verrei a piedi pur di tornare quindi..."

Ti ringraziamo di essere stata con noi, c'è qualcosa che vuoi augurargli?
"Gli voglio dire che già in quest'anno, ha avuto modo di far vedere la persona che è, visto che ha potuto lavorare con la società dall'inizio alla fine. Ha fatto vedere la grande umanità che ha perché lui con i suoi giocatori, prima di tutto è uomo e quindi sa ascoltare e mi auguro che il primo traguardo che gli possa portare soddisfazione siano questi playoff e poi che la sua carriera possa partire alla grande e chissà magari tra 5 anni ci vediamo a Napoli".