Il punto è un altro. Non ha detto la cosa principale come accadde con Sarri quando partì male. Andò contro i fucili della stampa dicendo che la scelta era sua, se era sbagliata dovevano prendersela con lui e che il suo allenatore era Sarri. Poi disse al tecnico negli spogliatoi che doveva stare a sentire a Giuntoli e alla squadra che voleva passare a giocare col 4-3-3. Ora Sarri passa come il maestro di questo modulo, che in carriera non aveva mai fatto. Quel sistema gli era stato imposto da squadra, settore tecnico e presidenza. Il silenzio assordante è che De Laurentiis non ha detto che Garcia è il suo allenatore e finirà la stagione. Oggi è un allenatore a gettone, ha superato il primo esame ma non è un Napoli guarito ma sub iudice Ora c’è Berlino contro una squadra anche fin troppo in crisi e poi il Milan.
Il Napoli visto a Verona è una squadra logica. A Garcia gli avevamo chiesto di essere logico e di non inventarsi niente. Ha fatto cose logiche, Raspadori centravanti, Cajuste al posto di Anguissa, ed abbiamo capito che è un giocatore vero. Però abbiamo cisto che Natan e Cajuste si vedono solo se non ci sono alternative, senza infortuni non si sarebbero visti. In conferenza invece di mourinhizzarsi, fare lo Special One parlando di amici e nemici, si è comportato nella maniera più gattusiana possibile, il signor Garcia vestisse il saio dell’umile e dicesse piuttosto che scaricare sulla squadra: ’La colpa è mia, ho sbagliato io e cercherò di rimediare riprendendo la strada che i ragazzi conoscono meglio’. Dicendo questo nessuno gli avrebbe detto niente. Ma quali nemici e amici? Caro Garcia, in questa città tu sarai difeso fino alla fine. Chi ti ha fatto a pezzi, come me, dopo la Fiorentina l’ha fatto per rabbia. Ti difenderò ancora, non voglio nessuno di quelli a disposizione sul mercato italiano che non sia tu, ma devi fare solo una cosa: il Normal One. Se ti comporti da persona ragionevole e normale, questa squadra è talmente forte che ti farà vincere. Non c’è bisogno che tu voglia far dimenticare Spalletti per motivi di orgoglio personale. Qui l’orgoglio non serve a nessuno, servono i risultati che arrivano con la ragionevolezza. Questo è la lezione che devi trarre da Verona”.
di Napoli Magazine
22/10/2023 - 23:43
Il punto è un altro. Non ha detto la cosa principale come accadde con Sarri quando partì male. Andò contro i fucili della stampa dicendo che la scelta era sua, se era sbagliata dovevano prendersela con lui e che il suo allenatore era Sarri. Poi disse al tecnico negli spogliatoi che doveva stare a sentire a Giuntoli e alla squadra che voleva passare a giocare col 4-3-3. Ora Sarri passa come il maestro di questo modulo, che in carriera non aveva mai fatto. Quel sistema gli era stato imposto da squadra, settore tecnico e presidenza. Il silenzio assordante è che De Laurentiis non ha detto che Garcia è il suo allenatore e finirà la stagione. Oggi è un allenatore a gettone, ha superato il primo esame ma non è un Napoli guarito ma sub iudice Ora c’è Berlino contro una squadra anche fin troppo in crisi e poi il Milan.
Il Napoli visto a Verona è una squadra logica. A Garcia gli avevamo chiesto di essere logico e di non inventarsi niente. Ha fatto cose logiche, Raspadori centravanti, Cajuste al posto di Anguissa, ed abbiamo capito che è un giocatore vero. Però abbiamo cisto che Natan e Cajuste si vedono solo se non ci sono alternative, senza infortuni non si sarebbero visti. In conferenza invece di mourinhizzarsi, fare lo Special One parlando di amici e nemici, si è comportato nella maniera più gattusiana possibile, il signor Garcia vestisse il saio dell’umile e dicesse piuttosto che scaricare sulla squadra: ’La colpa è mia, ho sbagliato io e cercherò di rimediare riprendendo la strada che i ragazzi conoscono meglio’. Dicendo questo nessuno gli avrebbe detto niente. Ma quali nemici e amici? Caro Garcia, in questa città tu sarai difeso fino alla fine. Chi ti ha fatto a pezzi, come me, dopo la Fiorentina l’ha fatto per rabbia. Ti difenderò ancora, non voglio nessuno di quelli a disposizione sul mercato italiano che non sia tu, ma devi fare solo una cosa: il Normal One. Se ti comporti da persona ragionevole e normale, questa squadra è talmente forte che ti farà vincere. Non c’è bisogno che tu voglia far dimenticare Spalletti per motivi di orgoglio personale. Qui l’orgoglio non serve a nessuno, servono i risultati che arrivano con la ragionevolezza. Questo è la lezione che devi trarre da Verona”.