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Calcio, Cairo: bene più italiani in campo
12.09.2018 15:28 di Napoli Magazine

"Far giocare di più gli italiani è una cosa che si dice e che va fatta. Ma tutto dipende dagli allenatori, che hanno l'obiettivo di vincere le partite e ottenere i loro risultati. Resta tutto molto complicato e articolato". Così il presidente del Torino Urbano Cairo a proposito delle parole del ct azzurro Roberto Mancini, che giorni fa si era detto preoccupato per lo scarso spazio ottenuto dai giovani italiani nelle squadre di Serie A. "Sicuramente -ha aggiunto Cairo- dovremo cercar di dare più spazio ai giovani italiani, le seconde squadre potrebbero essere un modo, e poi guardare come hanno fatto gli altri paesi in cui le cose stanno andando meglio tipo il Belgio e la Francia. Poi ci vorrebbero più centri di formazione e secondo me la cosa importante è puntare moltissimo sul miglioramento degli istruttori italiani, quello è fondamentale, ovviamente si pensa agli allenatori delle prime squadre ma forse oggi è importante pensare a chi allena i bambini a 14 anni, è lì che si formano i ragazzini".

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Calcio, Cairo: bene più italiani in campo

di Napoli Magazine

12/09/2024 - 15:28

"Far giocare di più gli italiani è una cosa che si dice e che va fatta. Ma tutto dipende dagli allenatori, che hanno l'obiettivo di vincere le partite e ottenere i loro risultati. Resta tutto molto complicato e articolato". Così il presidente del Torino Urbano Cairo a proposito delle parole del ct azzurro Roberto Mancini, che giorni fa si era detto preoccupato per lo scarso spazio ottenuto dai giovani italiani nelle squadre di Serie A. "Sicuramente -ha aggiunto Cairo- dovremo cercar di dare più spazio ai giovani italiani, le seconde squadre potrebbero essere un modo, e poi guardare come hanno fatto gli altri paesi in cui le cose stanno andando meglio tipo il Belgio e la Francia. Poi ci vorrebbero più centri di formazione e secondo me la cosa importante è puntare moltissimo sul miglioramento degli istruttori italiani, quello è fondamentale, ovviamente si pensa agli allenatori delle prime squadre ma forse oggi è importante pensare a chi allena i bambini a 14 anni, è lì che si formano i ragazzini".