Calcio
Calcio, Cavani: "Il Palermo? Penso a vincere"
06.04.2012 04:47 di Napoli Magazine Fonte: Il Mattino
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Sulla pista di Schipol, l’aeroporto di Amsterdam, l’altra notte tirava palle di neve a Gargano prima di salire sul volo per Napoli. Poi, a bordo, ha abbassato lo sguardo quando ha ascoltato l’applauso dei trentacinque tifosi vip al seguito degli azzurri. Scherzi e timidezza lontano dal campo, là dove Cavani si trasforma. Spietato in area, come testimoniano i 20 gol in meno di quattro mesi, tra partite con il Napoli e amichevoli con l’Uruguay. Duro con gli avversari e l’arbitro, il Matador, come ha dimostrato nel faccia a faccia con lo spagnolo Iturralde Gonzalez alla fine del primo tempo a Utrecht. «Protestavo per il riore, c’era tutto: ero stato spinto». Cavani è entrato nel cuore dei napoletani. «Vogliamo regalare gioia», ha detto lui, evangelista che allarga le braccia e alza gli occhi al cielo dopo ogni gol: li dedica al Signore. Si è innamorato di questa città e di questa gente dopo gli anni belli a Palermo. Ritrova quelle maglie rosanero lunedì a Fuorigrotta. «Il Palermo è una parte della mia storia professionale, sono stato bene là. Sarà una partita speciale, ovviamente emozionante per me. Ma penso al Napoli, sono orgoglioso di indossare questa maglia e voglio dare il massimo». Abbraccerà Pastore e gli altri amici, mentre Zamparini, l’ex presidente, gli ha spedito un messaggio: «Mi auguro che Cavani non segni contro il Palermo. Ha deciso lui di andar via e continuo a volergli bene. Complimenti a De Laurentiis per il gran colpo messo a segno». Diciassette milioni da pagare in un anno, tra prestito e riscatto del cartellino. Contratto per l’attaccante da 1,3, con una serie di bonus. Il primo da centomila euro potrebbe scattare presto, al ventesimo gol tra campionato e coppe. L’uruguaiano è a quota 15 dopo la tripletta all’Utrecht. «L’ho fatta grazie alla squadra». In volo da Amsterdam a Napoli, Cavani ha parlato a lungo con Gargano, suo amico del cuore, e Vitale, uno dei più giovani della squadra. Più distante Lavezzi, il suo partner di reparto, seduto accanto a Campagnaro, Dossena e Zuniga. «Questo è un gruppo straordinario, il nostro obiettivo è migliorare quanto il Napoli è riuscito a fare nello scorso campionato. Sogniamo la Champions e sappiamo che nel torneo post Mondiale tutto può accadere». Il gruppo Napoli è così affiatato da convincere Hamsik, tiratore scelto, a cedere il pallone a Cavani sul dischetto. «Gli ho chiesto di poter calciare il rigore, ci metteremo d’accordo nelle prossime occasioni», ha detto l’uruguaiano, conquistato dal gioco di Mazzarri. «Visto quante palle gol creiamo in una partita?». E poi quelle sue reti da sogno. Le perle contro Cesena, Parma, Utrecht. «Sono discorsi personali, i gol valgono se sono importanti per la squadra». Lui ha accettato senza pensarci più di tanto la proposta del Napoli. Aveva deciso di lasciare Palermo anche perché turbato da quanto era accaduto cinque mesi prima della fine del campionato, quando venne aggredito per strada. «Inter, squadre inglesi o tedesche interessate a me? È stato il Napoli a darmi fiducia e io cerco di ricambiarla in campo», ha spiegato Cavani. Mai, neanche lontanamente, avrebbe pensato di rifiutare la proposta del club perché turbato dall’emergenza spazzatura, come hanno fatto alcuni calciatori nordeuropei. «Sto benissimo qui, sono entrato in sintonia con la squadra e la gente». I segnali da club quotati della Premier League, a cominciare dal Manchester United, continuano ad arrivare. «Siamo contenti dell’accordo che esiste con il Napoli, anche se tutto si può rivedere», ha detto uno dei procuratori dell’uruguaiano, Claudio Anellucci. Una constatazione, non un messaggio da interpretare. Nel mirino di Cavani ci sono Palermo e Steaua, ovvero il rafforzamento del terzo posto in classifica e la qualificazione ai sedicesimi di Europa League. «Una partita alla volta, concentriamoci su lunedì. Palermo e il Palermo hanno detto molto per me, però adesso sono un giocatore del Napoli». Pronto ancora a segnare e far sognare.


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Calcio, Cavani: "Il Palermo? Penso a vincere"

di Napoli Magazine

06/04/2012 - 04:47


Sulla pista di Schipol, l’aeroporto di Amsterdam, l’altra notte tirava palle di neve a Gargano prima di salire sul volo per Napoli. Poi, a bordo, ha abbassato lo sguardo quando ha ascoltato l’applauso dei trentacinque tifosi vip al seguito degli azzurri. Scherzi e timidezza lontano dal campo, là dove Cavani si trasforma. Spietato in area, come testimoniano i 20 gol in meno di quattro mesi, tra partite con il Napoli e amichevoli con l’Uruguay. Duro con gli avversari e l’arbitro, il Matador, come ha dimostrato nel faccia a faccia con lo spagnolo Iturralde Gonzalez alla fine del primo tempo a Utrecht. «Protestavo per il riore, c’era tutto: ero stato spinto». Cavani è entrato nel cuore dei napoletani. «Vogliamo regalare gioia», ha detto lui, evangelista che allarga le braccia e alza gli occhi al cielo dopo ogni gol: li dedica al Signore. Si è innamorato di questa città e di questa gente dopo gli anni belli a Palermo. Ritrova quelle maglie rosanero lunedì a Fuorigrotta. «Il Palermo è una parte della mia storia professionale, sono stato bene là. Sarà una partita speciale, ovviamente emozionante per me. Ma penso al Napoli, sono orgoglioso di indossare questa maglia e voglio dare il massimo». Abbraccerà Pastore e gli altri amici, mentre Zamparini, l’ex presidente, gli ha spedito un messaggio: «Mi auguro che Cavani non segni contro il Palermo. Ha deciso lui di andar via e continuo a volergli bene. Complimenti a De Laurentiis per il gran colpo messo a segno». Diciassette milioni da pagare in un anno, tra prestito e riscatto del cartellino. Contratto per l’attaccante da 1,3, con una serie di bonus. Il primo da centomila euro potrebbe scattare presto, al ventesimo gol tra campionato e coppe. L’uruguaiano è a quota 15 dopo la tripletta all’Utrecht. «L’ho fatta grazie alla squadra». In volo da Amsterdam a Napoli, Cavani ha parlato a lungo con Gargano, suo amico del cuore, e Vitale, uno dei più giovani della squadra. Più distante Lavezzi, il suo partner di reparto, seduto accanto a Campagnaro, Dossena e Zuniga. «Questo è un gruppo straordinario, il nostro obiettivo è migliorare quanto il Napoli è riuscito a fare nello scorso campionato. Sogniamo la Champions e sappiamo che nel torneo post Mondiale tutto può accadere». Il gruppo Napoli è così affiatato da convincere Hamsik, tiratore scelto, a cedere il pallone a Cavani sul dischetto. «Gli ho chiesto di poter calciare il rigore, ci metteremo d’accordo nelle prossime occasioni», ha detto l’uruguaiano, conquistato dal gioco di Mazzarri. «Visto quante palle gol creiamo in una partita?». E poi quelle sue reti da sogno. Le perle contro Cesena, Parma, Utrecht. «Sono discorsi personali, i gol valgono se sono importanti per la squadra». Lui ha accettato senza pensarci più di tanto la proposta del Napoli. Aveva deciso di lasciare Palermo anche perché turbato da quanto era accaduto cinque mesi prima della fine del campionato, quando venne aggredito per strada. «Inter, squadre inglesi o tedesche interessate a me? È stato il Napoli a darmi fiducia e io cerco di ricambiarla in campo», ha spiegato Cavani. Mai, neanche lontanamente, avrebbe pensato di rifiutare la proposta del club perché turbato dall’emergenza spazzatura, come hanno fatto alcuni calciatori nordeuropei. «Sto benissimo qui, sono entrato in sintonia con la squadra e la gente». I segnali da club quotati della Premier League, a cominciare dal Manchester United, continuano ad arrivare. «Siamo contenti dell’accordo che esiste con il Napoli, anche se tutto si può rivedere», ha detto uno dei procuratori dell’uruguaiano, Claudio Anellucci. Una constatazione, non un messaggio da interpretare. Nel mirino di Cavani ci sono Palermo e Steaua, ovvero il rafforzamento del terzo posto in classifica e la qualificazione ai sedicesimi di Europa League. «Una partita alla volta, concentriamoci su lunedì. Palermo e il Palermo hanno detto molto per me, però adesso sono un giocatore del Napoli». Pronto ancora a segnare e far sognare.


Fonte: Il Mattino