Il Chievo ricomincia la sua avventura in A guardando al traguardo di sempre: la salvezza. Nel giorno del raduno, il tecnico Mimmo Di Carlo richiama un leit motiv che fa parte della storia stessa della compagine veronese: «L'obiettivo è ancora quello: la salvezza. Per il Chievo vale quanto lo scudetto dell'Inter». «Vogliamo che la gente parli ancora di miracolo Chievo», dice Di Carlo. «Non ci sono segreti - aggiunge, indicando la strada da seguire -, bisogna continuare a lavorare duramente come abbiamo fatto nella scorsa stagione. La ricetta per una squadra come la nostra è solo quella. Sudare duramente in allenamento e dare tutto nel corso della partita». Di Carlo sottolinea anche che «questo gruppo si conosce bene, ha saputo lavorare con sacrificio e questo è un punto di partenza importante». Come suo costume, il presidente Luca Campedelli non chiede nulla alla squadra nè si dilunga in frasi ad effetto. È Di Carlo che pone l'obiettivo: «nel calcio bisogna cercare di migliorarsi sempre, un pò come nella vita. Lo scorso anno siamo arrivati quintultimi, quest'anno speriamo di salire di un gradino, ma sempre avendo ben presente il traguardo». E quello dell'anno scorso è stato un campionato duro, segnato da un avvio molto difficile che pareva portare dritto alla serie B e poi uno scatto d'orgoglio, una ripresa che aveva riportato l'attenzione di tutti sulla squadra veronese. A vivacizzare la scena, a far capire quale sia lo spirito della squadra, ci pensa Giancarlo Fiumi, segretario storico della società, da tempo in pensione ma sempre molto vicino alla presidenza. «È un giorno importante per il nostro Paese - dice lanciandosi in un paragone che guarda ai grandi della Terra -. Oggi a l'Aquila si raduna il G8 e a Verona si raduna il Chievo. L'augurio e la richiesta è che si possa rimanere anche quest'anno nel G20 del calcio italiano». A salutare il Chievo anche il sindaco di Verona Flavio Tosi. «Il Chievo - dice - non è più un miracolo, è riduttivo parlarne in questi termini. Il Chievo è un esempio positivo e non solo da un punto di vista sportivo. Questa squadra, la sua dirigenza, ha valori importanti e i risultati si vedono».
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
Il Chievo ricomincia la sua avventura in A guardando al traguardo di sempre: la salvezza. Nel giorno del raduno, il tecnico Mimmo Di Carlo richiama un leit motiv che fa parte della storia stessa della compagine veronese: «L'obiettivo è ancora quello: la salvezza. Per il Chievo vale quanto lo scudetto dell'Inter». «Vogliamo che la gente parli ancora di miracolo Chievo», dice Di Carlo. «Non ci sono segreti - aggiunge, indicando la strada da seguire -, bisogna continuare a lavorare duramente come abbiamo fatto nella scorsa stagione. La ricetta per una squadra come la nostra è solo quella. Sudare duramente in allenamento e dare tutto nel corso della partita». Di Carlo sottolinea anche che «questo gruppo si conosce bene, ha saputo lavorare con sacrificio e questo è un punto di partenza importante». Come suo costume, il presidente Luca Campedelli non chiede nulla alla squadra nè si dilunga in frasi ad effetto. È Di Carlo che pone l'obiettivo: «nel calcio bisogna cercare di migliorarsi sempre, un pò come nella vita. Lo scorso anno siamo arrivati quintultimi, quest'anno speriamo di salire di un gradino, ma sempre avendo ben presente il traguardo». E quello dell'anno scorso è stato un campionato duro, segnato da un avvio molto difficile che pareva portare dritto alla serie B e poi uno scatto d'orgoglio, una ripresa che aveva riportato l'attenzione di tutti sulla squadra veronese. A vivacizzare la scena, a far capire quale sia lo spirito della squadra, ci pensa Giancarlo Fiumi, segretario storico della società, da tempo in pensione ma sempre molto vicino alla presidenza. «È un giorno importante per il nostro Paese - dice lanciandosi in un paragone che guarda ai grandi della Terra -. Oggi a l'Aquila si raduna il G8 e a Verona si raduna il Chievo. L'augurio e la richiesta è che si possa rimanere anche quest'anno nel G20 del calcio italiano». A salutare il Chievo anche il sindaco di Verona Flavio Tosi. «Il Chievo - dice - non è più un miracolo, è riduttivo parlarne in questi termini. Il Chievo è un esempio positivo e non solo da un punto di vista sportivo. Questa squadra, la sua dirigenza, ha valori importanti e i risultati si vedono».