VERONA - Uno dei protagonisti della stagione del Chievo Verona è sicuramente Siqueira De Oliveira Luciano, conosciuto da tutti semplicemente come Luciano. Il brasiliano di Rio de Janeiro è uno dei veterani della squadra clivense, essendo in gialloblù dal 2000 escludendo una sfortunata esperienza di soli sei mesi all'Inter nel 2003. In Italia però lo portò il Bologna nel 1998, proprio la squadra che domenica gli uomini di Mimmo Di Carlo affronteranno allo stadio 'Bentegodi' in un match decisivo ai fini della salvezza. Un risultato positivo consentirebbe al club veneto di festeggiare con una giornata d'anticipo la matematica salvezza, mentre i felsinei per continuare a sperare dovranno cercare di portare via da Verona i tre punti. Una sfida delicata, dunque, presentata per Calciomercato.it dal 33enne esterno del Chievo.
Nel 1998 approdi in Italia al Bologna, proprio la squadra che affronterete domenica: che ricordi hai di quella esperienza?
"Non posso che avere un buonissimo ricordo. Lì ho mosso i miei primi passi nel calcio italiano".
Poi il passaggio al Chievo dei 'miracoli' di Delneri: dopo un anno in B, l'approdo in serie A e una stagione fantastica con la conquista del quinto posto in classifica. Ti aspettavi questo exploit?
"Sinceramente no. Era tutto nuovo, abbiamo vinto il campionato di B e ci siamo ritorvati a disputare una stagione strepitosa al primo anno di A. E' stato bellissimo".
La grande occasione, l'Inter, nel 2003. Sei mesi difficili e poi il ritorno a Verona: come giudichi quel passaggio della tua carriera?
"L'esperienza con l'Inter è stata breve, ma anche quella mi ha aiutato a crescere a livello professionistico. Stando a contatto con i campioni impari molto".
E proprio contro l'Inter in questa stagione hai realizzato un gol molto importante: quanta rabbia c'era in quel tiro? Una soddisfazione doppia?
"Quando quest'anno ho segnato contro i nerazzurri ero felice solo per me, i miei compagni, per la società e per i nostri tifosi. Un punto importantissimo per il nostro obiettivo".
Tornando all'attualità, domenica arriva la tua ex squadra per un match che vale moltissimo: come vive la squadra questo momento? Come vedi il Bologna?
"Stiamo bene fisicamente, ci crediamo e siamo fiduciosi. Il Bologna viene da due buoni risultati, sarà una sfida importante".
Cosa è cambiato da Iachini a Di Carlo?
"Due modi diversi di vedere il calcio, due moduli diversi e due metodi di lavoro. Difficili da mettere in paragone".
Per quanto riguarda la corsa salvezza, dal tuo punto di vista quante possibilità avete di chiudere positivamente il discorso già domenica? Che partita ti aspetti?
"Noi ci crediamo. Ci aspettiamo un avversario agguerrito,ma noi lo saremo altrettanto. E contiamo sui nostri tifosi: loro, insieme alle nostre motivazioni, saranno l'arma in più!".
Stupisce la tua freschezza atletica anche a fine campionato: qual è il tuo segreto?
"Tanto lavoro durante la settimana. E, soprattutto, la fiducia del mister e dei miei compagni".
Da una parte Pellissier, dall'altra Di Vaio: quante pesano i gol dei due bomber nel cammino delle rispettive squadre? Quanto è importante avere in squadra un attaccante come Pellissier?
"Pesano molto, sono due campioni. Sergio dà profondità al nostro gioco, tiene su i palloni e si sacfrifica molto. Dentro e fuori dal campo per tutti noi è un grande".
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
VERONA - Uno dei protagonisti della stagione del Chievo Verona è sicuramente Siqueira De Oliveira Luciano, conosciuto da tutti semplicemente come Luciano. Il brasiliano di Rio de Janeiro è uno dei veterani della squadra clivense, essendo in gialloblù dal 2000 escludendo una sfortunata esperienza di soli sei mesi all'Inter nel 2003. In Italia però lo portò il Bologna nel 1998, proprio la squadra che domenica gli uomini di Mimmo Di Carlo affronteranno allo stadio 'Bentegodi' in un match decisivo ai fini della salvezza. Un risultato positivo consentirebbe al club veneto di festeggiare con una giornata d'anticipo la matematica salvezza, mentre i felsinei per continuare a sperare dovranno cercare di portare via da Verona i tre punti. Una sfida delicata, dunque, presentata per Calciomercato.it dal 33enne esterno del Chievo.
Nel 1998 approdi in Italia al Bologna, proprio la squadra che affronterete domenica: che ricordi hai di quella esperienza?
"Non posso che avere un buonissimo ricordo. Lì ho mosso i miei primi passi nel calcio italiano".
Poi il passaggio al Chievo dei 'miracoli' di Delneri: dopo un anno in B, l'approdo in serie A e una stagione fantastica con la conquista del quinto posto in classifica. Ti aspettavi questo exploit?
"Sinceramente no. Era tutto nuovo, abbiamo vinto il campionato di B e ci siamo ritorvati a disputare una stagione strepitosa al primo anno di A. E' stato bellissimo".
La grande occasione, l'Inter, nel 2003. Sei mesi difficili e poi il ritorno a Verona: come giudichi quel passaggio della tua carriera?
"L'esperienza con l'Inter è stata breve, ma anche quella mi ha aiutato a crescere a livello professionistico. Stando a contatto con i campioni impari molto".
E proprio contro l'Inter in questa stagione hai realizzato un gol molto importante: quanta rabbia c'era in quel tiro? Una soddisfazione doppia?
"Quando quest'anno ho segnato contro i nerazzurri ero felice solo per me, i miei compagni, per la società e per i nostri tifosi. Un punto importantissimo per il nostro obiettivo".
Tornando all'attualità, domenica arriva la tua ex squadra per un match che vale moltissimo: come vive la squadra questo momento? Come vedi il Bologna?
"Stiamo bene fisicamente, ci crediamo e siamo fiduciosi. Il Bologna viene da due buoni risultati, sarà una sfida importante".
Cosa è cambiato da Iachini a Di Carlo?
"Due modi diversi di vedere il calcio, due moduli diversi e due metodi di lavoro. Difficili da mettere in paragone".
Per quanto riguarda la corsa salvezza, dal tuo punto di vista quante possibilità avete di chiudere positivamente il discorso già domenica? Che partita ti aspetti?
"Noi ci crediamo. Ci aspettiamo un avversario agguerrito,ma noi lo saremo altrettanto. E contiamo sui nostri tifosi: loro, insieme alle nostre motivazioni, saranno l'arma in più!".
Stupisce la tua freschezza atletica anche a fine campionato: qual è il tuo segreto?
"Tanto lavoro durante la settimana. E, soprattutto, la fiducia del mister e dei miei compagni".
Da una parte Pellissier, dall'altra Di Vaio: quante pesano i gol dei due bomber nel cammino delle rispettive squadre? Quanto è importante avere in squadra un attaccante come Pellissier?
"Pesano molto, sono due campioni. Sergio dà profondità al nostro gioco, tiene su i palloni e si sacfrifica molto. Dentro e fuori dal campo per tutti noi è un grande".