NAPOLI - San Paolo muto. «Arrivare a Napoli, giocare a testa alta, andare sotto, rialzarsi, pareggiare, vincere davanti ad un pubblico simile non è da tutti. Il Chievo ha fatto vedere che la serie A è casa sua. La doppietta la dedico a mia figlia, che mi aveva chiesto di fare gol prima della partita».
E prima storica vittoria a Napoli per il Chievo. Emozioni. I gialloblù sono questi, adesso è ufficiale: Pioli ha dato alla squadra un gioco ma soprattutto un carattere, restando sulle linee ben marcate di quello dell’anno scorso. Ma con più sicurezza. San Paolo con oltre 35 mila spettatori. Ne sono bastati 11, in campo, per zittirli. Un primo tempo sofferto appunto, con il gran gol di Pellissier, splendidamente imbeccato da Constant, che risponde al vantaggio di Cannavaro. Chievo ordinato che è bravo a non perdere la testa. E qui esce il carattere e lo spirito che vuole Pioli. «Beh, cosa dire - esordisce -, abbiamo giocato come ho chiesto, senza perdere la pazienza, senza paura di un avversario temibile, che ha un grande organico e che punta ad obiettivi diversi da noi. Un bel Chievo, che ha dimostrato che il risultato di stasera (ieri, ndr) non è casuale ma frutto di lavoro. Non ci montiamo la testa, continuiamo così. Tutti punti utili alla salvezza..». Un rigore in avvio sui Granoche «che poteva starci», secondo Pioli, avrebbe cambiato la partita. Ma per come è finita, ottimo così. La bella sorpresa Fernandes, che segna la rete del vantaggio (13’ della ripresa), la sua prima in Italia e l’ultimo sigillo, quello che tappa la bocca a Napoli, sempre suo di Pellissier. «Per noi è importante».E lui ribatte. «Per questa maglia darò sempre tutto». Si è visto ieri, nella notte magica di Napoli. Il Chievo è secondo, a un punto dall’Inter.
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
NAPOLI - San Paolo muto. «Arrivare a Napoli, giocare a testa alta, andare sotto, rialzarsi, pareggiare, vincere davanti ad un pubblico simile non è da tutti. Il Chievo ha fatto vedere che la serie A è casa sua. La doppietta la dedico a mia figlia, che mi aveva chiesto di fare gol prima della partita».
E prima storica vittoria a Napoli per il Chievo. Emozioni. I gialloblù sono questi, adesso è ufficiale: Pioli ha dato alla squadra un gioco ma soprattutto un carattere, restando sulle linee ben marcate di quello dell’anno scorso. Ma con più sicurezza. San Paolo con oltre 35 mila spettatori. Ne sono bastati 11, in campo, per zittirli. Un primo tempo sofferto appunto, con il gran gol di Pellissier, splendidamente imbeccato da Constant, che risponde al vantaggio di Cannavaro. Chievo ordinato che è bravo a non perdere la testa. E qui esce il carattere e lo spirito che vuole Pioli. «Beh, cosa dire - esordisce -, abbiamo giocato come ho chiesto, senza perdere la pazienza, senza paura di un avversario temibile, che ha un grande organico e che punta ad obiettivi diversi da noi. Un bel Chievo, che ha dimostrato che il risultato di stasera (ieri, ndr) non è casuale ma frutto di lavoro. Non ci montiamo la testa, continuiamo così. Tutti punti utili alla salvezza..». Un rigore in avvio sui Granoche «che poteva starci», secondo Pioli, avrebbe cambiato la partita. Ma per come è finita, ottimo così. La bella sorpresa Fernandes, che segna la rete del vantaggio (13’ della ripresa), la sua prima in Italia e l’ultimo sigillo, quello che tappa la bocca a Napoli, sempre suo di Pellissier. «Per noi è importante».E lui ribatte. «Per questa maglia darò sempre tutto». Si è visto ieri, nella notte magica di Napoli. Il Chievo è secondo, a un punto dall’Inter.