Calcio
Calcio, Di Napoli sulla Salernitana: "Spendere è difficile"
10.06.2016 22:30 di Napoli Magazine
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Ieri sera, durante la consueta trasmissione di Spazio Granata a Radio TS, la web radio di TuttoSalernitana.com, è intervenuto Arturo Di Napoli, indimenticato ex attaccante della Salernitana. Di Napoli ha analizzato con noi la salvezza dei granata e le polemiche che si sono scatenate nel post-partita di mercoledì sera, riservando anche qualche aneddoto della sua esperienza a Salerno. Vi riproponiamo l'intervista completa: Di Napoli, partiamo innanzitutto dalla partita di mercoledì, in cui la Salernitana ha conquistato la propria permanenza in Serie B a discapito del Lanciano, tenendo conto del cammino stagionale di ambedue le squadre è stato un verdetto giusto? "Ritengo sia stato il risultato più giusto, il Lanciano ha cambiato molto la propria squadra puntando sui giovani, quando scegli questa politica interna o fai un campionato esaltante o retrocedi. A mio avviso la salvezza della Salernitana non doveva neppure passare dallo spareggio play-out, è stato un campionato sfortunato, in alcune partite c'è stata troppa ingenuità, ma alla fine la qualità della rosa ha fatto la differenza". Una parte della tifoseria granata, al ridosso dell'80', ha abbandonato l'Arechi come forma di contestazione verso la dirigenza, altri hanno fischiato i giocatori al termine della gara, condivide questa dura presa di posizione? "Bisogna partire a monte della questione, quando proclami una salvezza tranquilla e poi le cose non vanno bene è normale che i tifosi ci restino male. Resta il fatto che la piazza di Salerno è fata così, la paura di una nuova retrocessione in Lega Pro è stata tanta e vedo questa contestazione come uno sfogo di alcuni tifosi verso un'annata di sofferenze. Il tifoso paga il biglietto quindi ha tutto il diritto di esprimere la propria opinione, anche se questa dirigenza, ma in primis il d.s. Angelo Fabiani che conosco bene, è stato in grado di tenere unito uno spogliatoi che rischiava di sprofondare nel panico, facendo un grande lavoro". Lei parlava di sfogo dei tifosi, sfogo che c'è stato anche da parte del co-patron Claudio Lotito, il quale nel post-partita si è scagliato contro quelli che lo accusavano di scarso impegno economico, lei come valuta l'operato della dirigenza da quando ha preso le redini di questa Salernitana? "Credetemi oggi tirare fuori i soldi nel calcio è davvero dura, è chiaro che Salerno vorrebbe una squadra pronta per la massima serie, però si deve tenere atto dello sforzo economico che questa società ha fatto finora. Chiariamo, non entro nel merito valutando se hanno operato bene o male, però sono stati fatti degli sforzi che nel calcio moderno è difficile trovare". Torniamo ora con la memoria alla stagione 2008/2009, è possibile trovare delle analogie tra questa salvezza dei granata e quella che lei conquistò con quella Salernitana? "Quella salvezza credo non verrà mai messa in discussione, la rosa era formata da molti elementi provenienti dalla Lega Pro, costruita con un budget e ingaggi totalmente diversi dall'attuale Salernitana. Fu una salvezza dura, ma strameritata". Chiudiamo con il ricordo più bello che lo lega alla piazza di Salerno... "Salerno mi ha sempre trattato come leader, quando le cose vanno male è il leader il primo ad essere fischiato, d'altro canto quando vanno bene è quello più osannato. Tra i ricordi più belli sicuramente la festa per la vittoria del campionato nella stagione 2007/2008, o la sfilata in pullman a passo d'uomo tra i tifosi di ritorno dalla vittoria a Potenza. Questo è quello che caratterizza piazze come quella di Salerno, se vuoi manifestazioni d'affetto del genere devi anche essere pronto ad essere messo in discussione quando le cose vanno meno bene, è il risvolto della medaglia, ma è anche il giusto prezzo che si paga per avere emozioni forti".
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Calcio, Di Napoli sulla Salernitana: "Spendere è difficile"

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10/06/2016 - 22:30

Ieri sera, durante la consueta trasmissione di Spazio Granata a Radio TS, la web radio di TuttoSalernitana.com, è intervenuto Arturo Di Napoli, indimenticato ex attaccante della Salernitana. Di Napoli ha analizzato con noi la salvezza dei granata e le polemiche che si sono scatenate nel post-partita di mercoledì sera, riservando anche qualche aneddoto della sua esperienza a Salerno. Vi riproponiamo l'intervista completa: Di Napoli, partiamo innanzitutto dalla partita di mercoledì, in cui la Salernitana ha conquistato la propria permanenza in Serie B a discapito del Lanciano, tenendo conto del cammino stagionale di ambedue le squadre è stato un verdetto giusto? "Ritengo sia stato il risultato più giusto, il Lanciano ha cambiato molto la propria squadra puntando sui giovani, quando scegli questa politica interna o fai un campionato esaltante o retrocedi. A mio avviso la salvezza della Salernitana non doveva neppure passare dallo spareggio play-out, è stato un campionato sfortunato, in alcune partite c'è stata troppa ingenuità, ma alla fine la qualità della rosa ha fatto la differenza". Una parte della tifoseria granata, al ridosso dell'80', ha abbandonato l'Arechi come forma di contestazione verso la dirigenza, altri hanno fischiato i giocatori al termine della gara, condivide questa dura presa di posizione? "Bisogna partire a monte della questione, quando proclami una salvezza tranquilla e poi le cose non vanno bene è normale che i tifosi ci restino male. Resta il fatto che la piazza di Salerno è fata così, la paura di una nuova retrocessione in Lega Pro è stata tanta e vedo questa contestazione come uno sfogo di alcuni tifosi verso un'annata di sofferenze. Il tifoso paga il biglietto quindi ha tutto il diritto di esprimere la propria opinione, anche se questa dirigenza, ma in primis il d.s. Angelo Fabiani che conosco bene, è stato in grado di tenere unito uno spogliatoi che rischiava di sprofondare nel panico, facendo un grande lavoro". Lei parlava di sfogo dei tifosi, sfogo che c'è stato anche da parte del co-patron Claudio Lotito, il quale nel post-partita si è scagliato contro quelli che lo accusavano di scarso impegno economico, lei come valuta l'operato della dirigenza da quando ha preso le redini di questa Salernitana? "Credetemi oggi tirare fuori i soldi nel calcio è davvero dura, è chiaro che Salerno vorrebbe una squadra pronta per la massima serie, però si deve tenere atto dello sforzo economico che questa società ha fatto finora. Chiariamo, non entro nel merito valutando se hanno operato bene o male, però sono stati fatti degli sforzi che nel calcio moderno è difficile trovare". Torniamo ora con la memoria alla stagione 2008/2009, è possibile trovare delle analogie tra questa salvezza dei granata e quella che lei conquistò con quella Salernitana? "Quella salvezza credo non verrà mai messa in discussione, la rosa era formata da molti elementi provenienti dalla Lega Pro, costruita con un budget e ingaggi totalmente diversi dall'attuale Salernitana. Fu una salvezza dura, ma strameritata". Chiudiamo con il ricordo più bello che lo lega alla piazza di Salerno... "Salerno mi ha sempre trattato come leader, quando le cose vanno male è il leader il primo ad essere fischiato, d'altro canto quando vanno bene è quello più osannato. Tra i ricordi più belli sicuramente la festa per la vittoria del campionato nella stagione 2007/2008, o la sfilata in pullman a passo d'uomo tra i tifosi di ritorno dalla vittoria a Potenza. Questo è quello che caratterizza piazze come quella di Salerno, se vuoi manifestazioni d'affetto del genere devi anche essere pronto ad essere messo in discussione quando le cose vanno meno bene, è il risvolto della medaglia, ma è anche il giusto prezzo che si paga per avere emozioni forti".