Non è stata la notte magica, quella dell’avvicinamento al Milan e del record di vittorie esterne eguagliato. Il Chievo ha fatto il Napoli, ovvero ha dato spettacolo con i suoi attaccanti e con Sardo, Gennarino da Pozzuoli che dopo aver segnato il gol del 2-0 ha sfilato la maglia e ha evitato di esultare, perché al cuore non si comanda. Brutti gli azzurri, la pessima copia di quelli che avevano spaventato l’Inter in coppa e travolto la Samp nel precedente turno di campionato. La fatica per il terzo impegno si è fatta sentire, tuttavia la squadra non ha seguito un filo logico. E ha dimostrato di non riuscire a fare il passo in più sul più bello, anche per carenza di personalità in ruoli chiave: dopo i tre gol alla Juve, era stata fermata dalla Fiorentina; ieri sera è stata messa sotto, senza discussioni, dal Chievo. La partita sbagliata c’è e non scandalizza soprattutto se super Cavani per una volta è tra gli umani. È riemerso nella sesta sconfitta stagionale il problema delle alternative: a Verona mancava Lavezzi, squalificato, e non hanno funzionato né Zuniga né Lucarelli. Lenta è stata la partenza del Napoli, osservato dalla tribuna da Victor Ruiz, il difensore che Mazzarri ha deciso di utilizzare solo dopo una fase di apprendimento. I granitici Campagnaro, Cannavaro e Aronica sono apparsi in difficoltà rispetto ad altre circostanze. Il Chievo ha saputo difendere e attaccare, approfittando dei disagi degli avversari a metà campo - quanto spazio concesso all’ex Bogliacino - e in difesa. Molli gli azzurri, non hanno avuto la grinta che avrebbe suggerito la clamorosa opportunità di avvicinarsi ulteriormente al primo posto dopo il passo falso del Milan. Giù di tono Cavani. Zuniga ha fatto qualche piroetta e infatti la sua partita è finita dopo un tempo. Il più vivace è apparso Hamsik dopo il gol del Chievo, che con un’abile giocata è passato in vantaggio tra gli immobili azzurri. Rapido Fernandes ad offrire il pallone a Pellissier che ha azionato a destra Moscardelli: bel tiro a giro sul secondo palo sotto gli occhi di Cannavaro, fermo. I veronesi hanno avuto l’occasione per raddoppiare a 9’ dalla fine del primo tempo: efficace l’uscita di piede di De Sanctis al limite su Pellissier. E Cavani ha calciato non da Cavani nel recupero: a lato il pallone che ingenuamente Sardo aveva messo sul suo sinistro. Il trentaduenne Gennarino, una carriera cominciata nei bassifondi del calcio campano tra Palmese e Sant’Anastasia prima che lo scoprisse Zeman, ha rimediato alla grande a quell’errore firmando il raddoppio dopo una manciata di minuti della ripresa. Su Sardo ancora una distrazione della difesa che non si è accorta dell’inserimento dalle retrovie. Sotto di due gol, Mazzarri, che aveva già inserito Lucarelli per Zuniga tentando sfruttare la forza fisica del livornese (invece è in evidente ritardo), ha lanciato Sosa, appena un po’ più combattivo del solito. Il Chievo passeggiava negli ampi spazi concessi e sfiorava la terza rete con Pellissier e Moscardelli. Al Napoli restava sono un finale appena orgoglioso ma senza gol: a lato il colpo di testa di Cavani su cross di Maggio, quello che a dieci minuti dalla fine avrebbe potuto riaprire il confronto. Ma nella notte veronese c’è stato il blackout azzurro.
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
Non è stata la notte magica, quella dell’avvicinamento al Milan e del record di vittorie esterne eguagliato. Il Chievo ha fatto il Napoli, ovvero ha dato spettacolo con i suoi attaccanti e con Sardo, Gennarino da Pozzuoli che dopo aver segnato il gol del 2-0 ha sfilato la maglia e ha evitato di esultare, perché al cuore non si comanda. Brutti gli azzurri, la pessima copia di quelli che avevano spaventato l’Inter in coppa e travolto la Samp nel precedente turno di campionato. La fatica per il terzo impegno si è fatta sentire, tuttavia la squadra non ha seguito un filo logico. E ha dimostrato di non riuscire a fare il passo in più sul più bello, anche per carenza di personalità in ruoli chiave: dopo i tre gol alla Juve, era stata fermata dalla Fiorentina; ieri sera è stata messa sotto, senza discussioni, dal Chievo. La partita sbagliata c’è e non scandalizza soprattutto se super Cavani per una volta è tra gli umani. È riemerso nella sesta sconfitta stagionale il problema delle alternative: a Verona mancava Lavezzi, squalificato, e non hanno funzionato né Zuniga né Lucarelli. Lenta è stata la partenza del Napoli, osservato dalla tribuna da Victor Ruiz, il difensore che Mazzarri ha deciso di utilizzare solo dopo una fase di apprendimento. I granitici Campagnaro, Cannavaro e Aronica sono apparsi in difficoltà rispetto ad altre circostanze. Il Chievo ha saputo difendere e attaccare, approfittando dei disagi degli avversari a metà campo - quanto spazio concesso all’ex Bogliacino - e in difesa. Molli gli azzurri, non hanno avuto la grinta che avrebbe suggerito la clamorosa opportunità di avvicinarsi ulteriormente al primo posto dopo il passo falso del Milan. Giù di tono Cavani. Zuniga ha fatto qualche piroetta e infatti la sua partita è finita dopo un tempo. Il più vivace è apparso Hamsik dopo il gol del Chievo, che con un’abile giocata è passato in vantaggio tra gli immobili azzurri. Rapido Fernandes ad offrire il pallone a Pellissier che ha azionato a destra Moscardelli: bel tiro a giro sul secondo palo sotto gli occhi di Cannavaro, fermo. I veronesi hanno avuto l’occasione per raddoppiare a 9’ dalla fine del primo tempo: efficace l’uscita di piede di De Sanctis al limite su Pellissier. E Cavani ha calciato non da Cavani nel recupero: a lato il pallone che ingenuamente Sardo aveva messo sul suo sinistro. Il trentaduenne Gennarino, una carriera cominciata nei bassifondi del calcio campano tra Palmese e Sant’Anastasia prima che lo scoprisse Zeman, ha rimediato alla grande a quell’errore firmando il raddoppio dopo una manciata di minuti della ripresa. Su Sardo ancora una distrazione della difesa che non si è accorta dell’inserimento dalle retrovie. Sotto di due gol, Mazzarri, che aveva già inserito Lucarelli per Zuniga tentando sfruttare la forza fisica del livornese (invece è in evidente ritardo), ha lanciato Sosa, appena un po’ più combattivo del solito. Il Chievo passeggiava negli ampi spazi concessi e sfiorava la terza rete con Pellissier e Moscardelli. Al Napoli restava sono un finale appena orgoglioso ma senza gol: a lato il colpo di testa di Cavani su cross di Maggio, quello che a dieci minuti dalla fine avrebbe potuto riaprire il confronto. Ma nella notte veronese c’è stato il blackout azzurro.