Calcio
Calcio: il Chievo strappa il pari al San Paolo
25.01.2014 21:15 di Napoli Magazine Fonte: Marco Perillo per Il Mattino
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Contro il Chievo, il Napoli forse più brutto della stagione. La partita di Bologna era solo un'avvisaglia: al San Paolo un'involuzione di gioco - squadra stanca e senza molte idee - permette al Chievo di strappare il pari. Solo grazie ad Albiol - uno degli azzurri più criticati nell'ultima trasferta - nel finale si riesce a recuperare un eurogol di Sardo che poteva fare entrare in crisi profonda. Una partita da dimenticare per Benitez e i suoi, con errori gravi in tutte le fasi di gioco. Adesso la corsa Champions è del tutto aperta, con la Fiorentina pronta ad approfittarne.



 In avvio, tutti si aspettavano il neo acquisto Jorginho in campo, invece tocca ad Hamsik tornare titolare dopo mesi di assenza. Una formazione quasi tradizionale - Mertens preferito a Insigne - contro un Chievo che fin dai primi minuti si dimostra pericoloso in contropiede e schierato in modo da chiudere il più possibile gli spazi, attuando spesso la tattica del fuorigioco. A centrocampo, Inler ha paura di perdere il posto da titolare e sembra più determinato, lottando su ogni pallone. Non basta, però, a evitare qualche "falla" in mezzo al campo, con Thereau pronto ad approfittarne in un paio di circostanze. Non sfondano gli azzurri e difatti al 18' non sorprende il vantaggio clivense: "dormita" degli esterni - vero Réveillère? - e il puteolano Gennaro Sardo trafigge in contropiede Rafael. Non è la prima volta che il difensore campano segna (eurogol) agli azzurri. Anzi, è quasi un "classico". Il Napoli non riesce a scuotersi nemmeno dopo il gol subito; sembrano quasi stanchi gli uomini di Benitez, che pressati dal Chievo perdono un gran numero di palloni e che sprecano le poche opportunità concesse. La palla "scotta" tra i piedi azzurri, tanti gli errori che non ti aspetti. Un'involuzione di gioco simile a quella del primo tempo di Bologna, che pone molti interrogativi. L'unico a provarci è Mertens, furetto d'attacco che spunta un po' dovunque; per il resto le soluzioni offensive sono tutte prevedibili - Higuain sbaglia un gol che avrebbe segnato anche un bambino. Primo tempo troppo brutto per essere vero.



 Bagliori di ripresa nel secondo tempo, con Albiol e Higuain alla conclusione. Presto Benitez gioca la carta Jorginho, togliendo dal campo un impalpabile Dzemaili. Il brasiliano dimostra subito buona personalità, ma non basta per dare la svolta. Il Napoli è ancora molle, non pressa, ed è impreciso là davanti. L'unico sussulto è un palo su punizione di Mertens, per il resto la difesa del Chievo sembra impenetrabile. Hamsik incespica spesso sul pallone e dimostra di non essere tornato ancora al top; Higuain non pervenuto, Inler a sfoderare soliti e imprecisi tiri dalla distanza. Ed ecco che si prova a dare la scossa con Insigne, fuori Maggio. Ma è lo stesso Lorenzo a "mangiarsi" il gol del pareggio sul finale, colpendo il terzo legno. Il caso e l'orgoglio permettono però ad Albiol di pareggiare su mischia in area. Ci vuole altro, però, per raggiungere grandi obiettivi. E il mercato chiude il 31 gennaio.


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Calcio: il Chievo strappa il pari al San Paolo

di Napoli Magazine

25/01/2014 - 21:15

Contro il Chievo, il Napoli forse più brutto della stagione. La partita di Bologna era solo un'avvisaglia: al San Paolo un'involuzione di gioco - squadra stanca e senza molte idee - permette al Chievo di strappare il pari. Solo grazie ad Albiol - uno degli azzurri più criticati nell'ultima trasferta - nel finale si riesce a recuperare un eurogol di Sardo che poteva fare entrare in crisi profonda. Una partita da dimenticare per Benitez e i suoi, con errori gravi in tutte le fasi di gioco. Adesso la corsa Champions è del tutto aperta, con la Fiorentina pronta ad approfittarne.



 In avvio, tutti si aspettavano il neo acquisto Jorginho in campo, invece tocca ad Hamsik tornare titolare dopo mesi di assenza. Una formazione quasi tradizionale - Mertens preferito a Insigne - contro un Chievo che fin dai primi minuti si dimostra pericoloso in contropiede e schierato in modo da chiudere il più possibile gli spazi, attuando spesso la tattica del fuorigioco. A centrocampo, Inler ha paura di perdere il posto da titolare e sembra più determinato, lottando su ogni pallone. Non basta, però, a evitare qualche "falla" in mezzo al campo, con Thereau pronto ad approfittarne in un paio di circostanze. Non sfondano gli azzurri e difatti al 18' non sorprende il vantaggio clivense: "dormita" degli esterni - vero Réveillère? - e il puteolano Gennaro Sardo trafigge in contropiede Rafael. Non è la prima volta che il difensore campano segna (eurogol) agli azzurri. Anzi, è quasi un "classico". Il Napoli non riesce a scuotersi nemmeno dopo il gol subito; sembrano quasi stanchi gli uomini di Benitez, che pressati dal Chievo perdono un gran numero di palloni e che sprecano le poche opportunità concesse. La palla "scotta" tra i piedi azzurri, tanti gli errori che non ti aspetti. Un'involuzione di gioco simile a quella del primo tempo di Bologna, che pone molti interrogativi. L'unico a provarci è Mertens, furetto d'attacco che spunta un po' dovunque; per il resto le soluzioni offensive sono tutte prevedibili - Higuain sbaglia un gol che avrebbe segnato anche un bambino. Primo tempo troppo brutto per essere vero.



 Bagliori di ripresa nel secondo tempo, con Albiol e Higuain alla conclusione. Presto Benitez gioca la carta Jorginho, togliendo dal campo un impalpabile Dzemaili. Il brasiliano dimostra subito buona personalità, ma non basta per dare la svolta. Il Napoli è ancora molle, non pressa, ed è impreciso là davanti. L'unico sussulto è un palo su punizione di Mertens, per il resto la difesa del Chievo sembra impenetrabile. Hamsik incespica spesso sul pallone e dimostra di non essere tornato ancora al top; Higuain non pervenuto, Inler a sfoderare soliti e imprecisi tiri dalla distanza. Ed ecco che si prova a dare la scossa con Insigne, fuori Maggio. Ma è lo stesso Lorenzo a "mangiarsi" il gol del pareggio sul finale, colpendo il terzo legno. Il caso e l'orgoglio permettono però ad Albiol di pareggiare su mischia in area. Ci vuole altro, però, per raggiungere grandi obiettivi. E il mercato chiude il 31 gennaio.


Fonte: Marco Perillo per Il Mattino