Mariano Bogliacino, centrocampista del Napoli, ha parlato in esclusiva radiofonica con Radio Marte, radio ufficiale della Ssc Napoli. Queste le sue dichiarazioni: "Quello di Cagliari è stato un gol importante per la squadra più che per me stesso. Io continuo a lavorare per ritagliarmi uno spazio. Anche Lavezzi era contentissimo per il gol a tempo scaduto, ho visto come ha esultato nel tunnel degli spogliatoi. Doveva entrare Inacio Pià ma io ero più pronto, visto che mi stavo scaldando da più tempo e alla fine il mister ha deciso di puntare su di me. Domenica contro il Chievo vorremmo fare un bel regalo al presidente De Laurentiis. Una vittoria sarebbe perfetta per chiudere l'anno in bellezza. L'obiettivo è quello di giocare novanta minuti come i primi settantacinque di Cagliari".
"Mi sento napoletano, sono fiero di questa maglia". Mariano Bogliacino è l'uomo copertina del sabato di Cagliari. Il sudamericano elegante che non incarna il prototipo dell'"indio" latino ma che in campo indossa i guanti del cecchino. Precisione, eleganza ed incisività - riporta il sito ufficiale del Napoli -. Una garanzia da anni.
Mariano, hai segnato un gol importantissimo al Sant'Elia. Raccontacelo...
"Sì, era l'ultima azione ed ho pensato di buttarmi in area e sistemarmi sul primo palo per anticipare la marcatura. Tutti erano andati sul secondo palo a saltare ed io ho trovato un buco per inserirmi. Per fortuna la palla è arrivata dalle mie parti e mi sono tuffato per metterla dentro. Un gol bello ed importante perché ci ha ridato il giusto merito per una partita che avevamo dominato per oltre un'ora".
Alla fine Lavezzi ti ha ringraziato...
"Pocho mi ha abbracciato ed ha detto che era felicissimo per me. Era uscito dal campo molto arrabbiato per l'episodio della sua espulsione ed il mio pareggio lo ha rincuorato perché ci stava sfuggendo una partita che potevamo vincere. Ma va bene così, ho segnato un gol importante non solo per me ma per il cammino del Napoli".
Sei un pilastro dell'Era De Laurentiis. Sulla maglia azzurra del Rinascimento c'è impresso a fuoco il marchio "Boglia"...
"Sono contento di essere in questa squadra. Lavoro tutti i giorni cercando di dare il massimo perché qui mi sento a casa. A Napoli sono nati i miei figli e la mia famiglia si sente napoletana. Ho cominciato la mia avventura 5 anni fa e sono fiero di essere in Serie A con questa maglia".
Hai segnato il primo gol in A a Palermo spaccandoti il naso, sabato a Cagliari hai rischiato una costola. Bogliacino-kamikaze?
"Beh, speriamo che arrivino anche un gol più tranquilli. Tra l'altro davvero avevo ancora dolore dopo il tuffo di Cagliari perché ho sbattuto sul palo. Ma la felicità del gol vale anche qualche piccola sofferenza".
A Napoli hai anche scoperto qualità extracalistiche. Suoni il basso nella mini-band sudamericana...
"Veramente è nato tutto come gioco. Ho imparato a suonare il basso per passione ed ora nel tempo libero strimpelliamo qualcosa. Il gruppo lo ha organizzato Campagnaro che è un fenomeno con la chitarra. Poi noi altri ci arrangiamo come possiamo. Ma è soprattutto una bella occasione per stare insieme anche fuori dal campo".
Il Presidente De Laurentiis vi ha chiesto un bel regalo di Natale domenica...
"E noi ci terremmo tanto a farglielo. Con il Chievo sarà partita aperta, loro stanno giocando un bel calcio e sono a pari punti con noi. Dovremo giocare con la massima attenzione anche oltre il 95esimo minuto. Ormai questo Napoli sta insegnando che le partite non finiscono mai...".
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
Mariano Bogliacino, centrocampista del Napoli, ha parlato in esclusiva radiofonica con Radio Marte, radio ufficiale della Ssc Napoli. Queste le sue dichiarazioni: "Quello di Cagliari è stato un gol importante per la squadra più che per me stesso. Io continuo a lavorare per ritagliarmi uno spazio. Anche Lavezzi era contentissimo per il gol a tempo scaduto, ho visto come ha esultato nel tunnel degli spogliatoi. Doveva entrare Inacio Pià ma io ero più pronto, visto che mi stavo scaldando da più tempo e alla fine il mister ha deciso di puntare su di me. Domenica contro il Chievo vorremmo fare un bel regalo al presidente De Laurentiis. Una vittoria sarebbe perfetta per chiudere l'anno in bellezza. L'obiettivo è quello di giocare novanta minuti come i primi settantacinque di Cagliari".
"Mi sento napoletano, sono fiero di questa maglia". Mariano Bogliacino è l'uomo copertina del sabato di Cagliari. Il sudamericano elegante che non incarna il prototipo dell'"indio" latino ma che in campo indossa i guanti del cecchino. Precisione, eleganza ed incisività - riporta il sito ufficiale del Napoli -. Una garanzia da anni.
Mariano, hai segnato un gol importantissimo al Sant'Elia. Raccontacelo...
"Sì, era l'ultima azione ed ho pensato di buttarmi in area e sistemarmi sul primo palo per anticipare la marcatura. Tutti erano andati sul secondo palo a saltare ed io ho trovato un buco per inserirmi. Per fortuna la palla è arrivata dalle mie parti e mi sono tuffato per metterla dentro. Un gol bello ed importante perché ci ha ridato il giusto merito per una partita che avevamo dominato per oltre un'ora".
Alla fine Lavezzi ti ha ringraziato...
"Pocho mi ha abbracciato ed ha detto che era felicissimo per me. Era uscito dal campo molto arrabbiato per l'episodio della sua espulsione ed il mio pareggio lo ha rincuorato perché ci stava sfuggendo una partita che potevamo vincere. Ma va bene così, ho segnato un gol importante non solo per me ma per il cammino del Napoli".
Sei un pilastro dell'Era De Laurentiis. Sulla maglia azzurra del Rinascimento c'è impresso a fuoco il marchio "Boglia"...
"Sono contento di essere in questa squadra. Lavoro tutti i giorni cercando di dare il massimo perché qui mi sento a casa. A Napoli sono nati i miei figli e la mia famiglia si sente napoletana. Ho cominciato la mia avventura 5 anni fa e sono fiero di essere in Serie A con questa maglia".
Hai segnato il primo gol in A a Palermo spaccandoti il naso, sabato a Cagliari hai rischiato una costola. Bogliacino-kamikaze?
"Beh, speriamo che arrivino anche un gol più tranquilli. Tra l'altro davvero avevo ancora dolore dopo il tuffo di Cagliari perché ho sbattuto sul palo. Ma la felicità del gol vale anche qualche piccola sofferenza".
A Napoli hai anche scoperto qualità extracalistiche. Suoni il basso nella mini-band sudamericana...
"Veramente è nato tutto come gioco. Ho imparato a suonare il basso per passione ed ora nel tempo libero strimpelliamo qualcosa. Il gruppo lo ha organizzato Campagnaro che è un fenomeno con la chitarra. Poi noi altri ci arrangiamo come possiamo. Ma è soprattutto una bella occasione per stare insieme anche fuori dal campo".
Il Presidente De Laurentiis vi ha chiesto un bel regalo di Natale domenica...
"E noi ci terremmo tanto a farglielo. Con il Chievo sarà partita aperta, loro stanno giocando un bel calcio e sono a pari punti con noi. Dovremo giocare con la massima attenzione anche oltre il 95esimo minuto. Ormai questo Napoli sta insegnando che le partite non finiscono mai...".