NAPOLI - Il big match di lunedì sera al San Paolo tra Napoli e Palermo si avvicina. È il ritorno nella sua terra per Giulio Migliaccio, centrocampista rosanero nato a Mugnano, nell'occhio del ciclone per una sua dichiarazione della settimana scorsa: «A Napoli non torno anche per la crisi dei rifiuti - aveva detto a una tv siciliana -. Preferisco stare qui a Palermo con mia moglie e mia figlia. Ci sono troppe problematiche in quella città che purtroppo è diventata quasi invivibile. Mi dispiace perché ha potenzialità incredibili ma non sfruttate e siamo diventanti motivo di sfottò in tutto il mondo, questo mi dispiace veramente tanto».
Ora, però, Migliaccio e sarà protagonista di uno spot per la raccolta differenziata nella sua Mugnano. «Mi è sembrata un’iniziativa intelligente e ho deciso di prestare la mia immagine e offrire la mia passione - ha detto -. Sono uno che non ama i riflettori, ma quando il sindaco, che tra l’altro è un mio ex allenatore, mi ha chiamato, non ho avuto dubbi. Questa volta l’ho fatto per una giusta causa, sono orgoglioso di come abbia risposto il paese e contento di aver fatto qualcosa di utile».
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
NAPOLI - Il big match di lunedì sera al San Paolo tra Napoli e Palermo si avvicina. È il ritorno nella sua terra per Giulio Migliaccio, centrocampista rosanero nato a Mugnano, nell'occhio del ciclone per una sua dichiarazione della settimana scorsa: «A Napoli non torno anche per la crisi dei rifiuti - aveva detto a una tv siciliana -. Preferisco stare qui a Palermo con mia moglie e mia figlia. Ci sono troppe problematiche in quella città che purtroppo è diventata quasi invivibile. Mi dispiace perché ha potenzialità incredibili ma non sfruttate e siamo diventanti motivo di sfottò in tutto il mondo, questo mi dispiace veramente tanto».
Ora, però, Migliaccio e sarà protagonista di uno spot per la raccolta differenziata nella sua Mugnano. «Mi è sembrata un’iniziativa intelligente e ho deciso di prestare la mia immagine e offrire la mia passione - ha detto -. Sono uno che non ama i riflettori, ma quando il sindaco, che tra l’altro è un mio ex allenatore, mi ha chiamato, non ho avuto dubbi. Questa volta l’ho fatto per una giusta causa, sono orgoglioso di come abbia risposto il paese e contento di aver fatto qualcosa di utile».