Il portiere del Palermo Stefano Sorrentino ha parlato ai microfoni di Sky Sport HD nel post partita di Frosinone-Palermo.
E’ la vittoria del gruppo. Tutto chiarito anche con Ballardini?
Sì, sicuramente. Con il mister, dal momento in cui lui è tornato, abbiamo chiarito. Purtroppo sono stati fatti degli errori, però adesso dire di chi è la colpa non è giusto e io dico sempre che la croce si fa con due bastoni. A questo punto, lui sa cosa ci siamo detti e sa tante cose, e quindi era giusto chiarirci ed era giusto ripartire tutti insieme per il bene di questa squadra, di questa società e di questa città. Oggi è una vittoria importantissima, abbiamo dato dimostrazione del fatto che ce la giochiamo fino alla fine.
Cosa vi siete detti nello spogliatoio quando è tornato Ballardini? Avete messo da parte gli interessi personali pensando prima di tutto al bene della squadra?
Purtroppo quando in una stagione cambi così tanti allenatori non è semplice avere l’attenzione giusta e avere la consapevolezza che te la devi giocare fino alla fine e non sei salvo a gennaio o febbraio. Probabilmente, inconsciamente, tutti questi cambi di allenatore ci sono serviti a trovare degli alibi. Quando ci siamo ritrovati in fondo, molto probabilmente ci è scattato qualcosa dentro e siamo ripartiti. Siamo vivi, la squadra ha sempre lottato e dato tutto. Non c’è mai nessuno che si è risparmiato. Ho sentito in questi mesi, in cui ho cercato di parlare meno possibile, parlare di “squadra degli italiani”, “squadra degli stranieri”, parlare di “vecchi” e “giovani”. Qua c’è il Palermo. Punto. C’è da difendere una città, da difendere dei colori e soprattutto c’è da difendere la Sicilia intera, che deve rimanere in Serie A. Noi abbiamo questo compito, oggi l’abbiamo dimostrato, il mister ha lavorato bene da quando è arrivato, ma lavorava bene anche prima. Ci sono state delle incomprensioni extra calcio che non è giusto adesso andare a riprendere, perché adesso dobbiamo solo pensare a queste tre partite che mancano, due in casa e una in trasferta. Spero di vedere il “Barbera” pieno come una volta, con il dodicesimo uomo in campo che ci spinge verso questa salvezza e basta. Credo che se la squadra gioca come ha giocato oggi, con l’attenzione di oggi, delle tre partite che mancano ne perderà poche. Sono tre partite in cui l’obiettivo è quello di tenere il Palermo in Serie A. Poi, a fine campionato, ognuno di noi tirerà le somme. L’importante è che ci sia una squadra viva, che ha lottato. Per me è stato emozionante vedere gli uomini della panchina fare uno scatto di 50 metri per festeggiare il gol. Questo vale più di mille parole.
di Napoli Magazine
24/04/2016 - 16:29
Il portiere del Palermo Stefano Sorrentino ha parlato ai microfoni di Sky Sport HD nel post partita di Frosinone-Palermo.
E’ la vittoria del gruppo. Tutto chiarito anche con Ballardini?
Sì, sicuramente. Con il mister, dal momento in cui lui è tornato, abbiamo chiarito. Purtroppo sono stati fatti degli errori, però adesso dire di chi è la colpa non è giusto e io dico sempre che la croce si fa con due bastoni. A questo punto, lui sa cosa ci siamo detti e sa tante cose, e quindi era giusto chiarirci ed era giusto ripartire tutti insieme per il bene di questa squadra, di questa società e di questa città. Oggi è una vittoria importantissima, abbiamo dato dimostrazione del fatto che ce la giochiamo fino alla fine.
Cosa vi siete detti nello spogliatoio quando è tornato Ballardini? Avete messo da parte gli interessi personali pensando prima di tutto al bene della squadra?
Purtroppo quando in una stagione cambi così tanti allenatori non è semplice avere l’attenzione giusta e avere la consapevolezza che te la devi giocare fino alla fine e non sei salvo a gennaio o febbraio. Probabilmente, inconsciamente, tutti questi cambi di allenatore ci sono serviti a trovare degli alibi. Quando ci siamo ritrovati in fondo, molto probabilmente ci è scattato qualcosa dentro e siamo ripartiti. Siamo vivi, la squadra ha sempre lottato e dato tutto. Non c’è mai nessuno che si è risparmiato. Ho sentito in questi mesi, in cui ho cercato di parlare meno possibile, parlare di “squadra degli italiani”, “squadra degli stranieri”, parlare di “vecchi” e “giovani”. Qua c’è il Palermo. Punto. C’è da difendere una città, da difendere dei colori e soprattutto c’è da difendere la Sicilia intera, che deve rimanere in Serie A. Noi abbiamo questo compito, oggi l’abbiamo dimostrato, il mister ha lavorato bene da quando è arrivato, ma lavorava bene anche prima. Ci sono state delle incomprensioni extra calcio che non è giusto adesso andare a riprendere, perché adesso dobbiamo solo pensare a queste tre partite che mancano, due in casa e una in trasferta. Spero di vedere il “Barbera” pieno come una volta, con il dodicesimo uomo in campo che ci spinge verso questa salvezza e basta. Credo che se la squadra gioca come ha giocato oggi, con l’attenzione di oggi, delle tre partite che mancano ne perderà poche. Sono tre partite in cui l’obiettivo è quello di tenere il Palermo in Serie A. Poi, a fine campionato, ognuno di noi tirerà le somme. L’importante è che ci sia una squadra viva, che ha lottato. Per me è stato emozionante vedere gli uomini della panchina fare uno scatto di 50 metri per festeggiare il gol. Questo vale più di mille parole.