In occasione di Napoli-Palermo, quarto turno di campionato che si svolgerà in serata allo stadio San Paolo, Napolisoccer.NET ha avuto il privilegio di intervistare il difensore del Palermo Roberto Vitiello, nato a Scafati ed originario di Torre del Greco. Di seguito l'intervista completa al calciatore rosanero.
Salve Roberto, cosa si prova da napoletano a calpestare il terreno di gioco del San Paolo, seppur da avversario?
"Stasera non sarà la prima volta, già in passato con le maglie di Siena, Vicenza e Rimini ho provato un'emozione a dir poco particolare, un'emozione che ogni volta si è rinnovata con la stessa intensità, un momento sempre speciale per chi, come me, fin da ragazzino ha sempre seguito le vicende della squadra della propria città, all'interno poi di uno stadio tra i più emozionanti e carichi di fascino di tutta Italia".
Quanto in termini di sacrificio è costato al ragazzino Vitiello andar via da Napoli e dagli affetti familiari per inseguire il sogno "professionistico"?
"Tanto. Avevo appena terminato la terza media quando ho lasciato città e famiglia per andare a Parma, dove ho militato per cinque anni nel settore giovanile. Ero praticamente un bambino e non è stato affatto semplice, ma il sogno di diventare un vero calciatore unito all'immensa passione, che mi ha sempre accompagnato, hanno fatto si che ogni sacrificio compiuto non fosse mai vano".
Nella sua lunga carriera si è mai presentata l'occasione per vestire la maglia azzurra?
"Ero a Vicenza ai tempi non fausti del Napoli in C, ma non fu nulla più che un forte interessamento".
Quale emozione ha segnato maggiormente la sua carriera professionistica?
"Di certo l'esordio in serie A nel 2011 con la maglia del Siena in trasferta a Catania. Il vero e proprio momento che ha coronato il mio sogno di arrivare nell'olimpo della massima serie. Un sogno che tutt'ora coltivo con abnegazione e tanto lavoro per restarci e vincere la tanta ed importante concorrenza. Non dimentico, però, il mio primo gol in serie A, siglato, sempre nello stesso anno, all'Olimpico contro la Roma. Fu l'1-1 a due minuti dal termine. Un vero tripudio di emozioni".
Stasera c'è Napoli-Palermo, Mr. Iachini in conferenza stampa ha dichiarato di non credere ad un Napoli in crisi dopo le sconfitte subite con Chievo e Udinese. Lei è d'accordo?
"Concordo pienamente. Ho visto entrambe le partite e sia col Chievo che con l'Udinese il Napoli ha macinato gioco ed occasioni non meritando affatto la sconfitta. Se di crisi si deve parlare è giusto farlo esclusivamente sui risultati e la partita di coppa credo che lo confermi anche. Non possono essere certo due sconfitte a far subito apparire lo spauracchio crisi su di una squadra ricca di campioni come il Napoli".
Concludendo, dove crede che la incontreremo il giorno che appenderà gli scarpini al fatidico chiodo?
"Non lo so. In realtà ancora non ci penso. Ho 31 anni e spero che questo giorno possa giungere quanto più lontano possibile. Non riesco ancora a pensarmi lontano dai campi di gioco, mi godo il presente a Palermo in una società tra le più importanti del panorama nazionale ed in una città meravigliosa con tifosi calorosissimi, molto simili a quelli partenopei".
di Napoli Magazine
24/09/2014 - 16:10
In occasione di Napoli-Palermo, quarto turno di campionato che si svolgerà in serata allo stadio San Paolo, Napolisoccer.NET ha avuto il privilegio di intervistare il difensore del Palermo Roberto Vitiello, nato a Scafati ed originario di Torre del Greco. Di seguito l'intervista completa al calciatore rosanero.
Salve Roberto, cosa si prova da napoletano a calpestare il terreno di gioco del San Paolo, seppur da avversario?
"Stasera non sarà la prima volta, già in passato con le maglie di Siena, Vicenza e Rimini ho provato un'emozione a dir poco particolare, un'emozione che ogni volta si è rinnovata con la stessa intensità, un momento sempre speciale per chi, come me, fin da ragazzino ha sempre seguito le vicende della squadra della propria città, all'interno poi di uno stadio tra i più emozionanti e carichi di fascino di tutta Italia".
Quanto in termini di sacrificio è costato al ragazzino Vitiello andar via da Napoli e dagli affetti familiari per inseguire il sogno "professionistico"?
"Tanto. Avevo appena terminato la terza media quando ho lasciato città e famiglia per andare a Parma, dove ho militato per cinque anni nel settore giovanile. Ero praticamente un bambino e non è stato affatto semplice, ma il sogno di diventare un vero calciatore unito all'immensa passione, che mi ha sempre accompagnato, hanno fatto si che ogni sacrificio compiuto non fosse mai vano".
Nella sua lunga carriera si è mai presentata l'occasione per vestire la maglia azzurra?
"Ero a Vicenza ai tempi non fausti del Napoli in C, ma non fu nulla più che un forte interessamento".
Quale emozione ha segnato maggiormente la sua carriera professionistica?
"Di certo l'esordio in serie A nel 2011 con la maglia del Siena in trasferta a Catania. Il vero e proprio momento che ha coronato il mio sogno di arrivare nell'olimpo della massima serie. Un sogno che tutt'ora coltivo con abnegazione e tanto lavoro per restarci e vincere la tanta ed importante concorrenza. Non dimentico, però, il mio primo gol in serie A, siglato, sempre nello stesso anno, all'Olimpico contro la Roma. Fu l'1-1 a due minuti dal termine. Un vero tripudio di emozioni".
Stasera c'è Napoli-Palermo, Mr. Iachini in conferenza stampa ha dichiarato di non credere ad un Napoli in crisi dopo le sconfitte subite con Chievo e Udinese. Lei è d'accordo?
"Concordo pienamente. Ho visto entrambe le partite e sia col Chievo che con l'Udinese il Napoli ha macinato gioco ed occasioni non meritando affatto la sconfitta. Se di crisi si deve parlare è giusto farlo esclusivamente sui risultati e la partita di coppa credo che lo confermi anche. Non possono essere certo due sconfitte a far subito apparire lo spauracchio crisi su di una squadra ricca di campioni come il Napoli".
Concludendo, dove crede che la incontreremo il giorno che appenderà gli scarpini al fatidico chiodo?
"Non lo so. In realtà ancora non ci penso. Ho 31 anni e spero che questo giorno possa giungere quanto più lontano possibile. Non riesco ancora a pensarmi lontano dai campi di gioco, mi godo il presente a Palermo in una società tra le più importanti del panorama nazionale ed in una città meravigliosa con tifosi calorosissimi, molto simili a quelli partenopei".