PALERMO – Tra le lacrime, il giorno dell’addio dopo l’umiliante 0-7 con l’Udinese, Delio Rossi aveva già anticipato il futuro: “Un domani tornerò a Palermo perché so che qua ho lasciato qualcosa”. Frase di cortesia? Parole di congedo? No, il tecnico riminese sentiva di essere ancora utile alla causa rosanero. Bisognava solo aspettare che anche Maurizio Zamparini lo capisse e lo accettasse. E così, dopo trentasei giorni di vacanze pagate, Delio torna in Sicilia mentre a salutare, nell’ormai consueto viavai di allenatori in casa Zamparini, è Serse Cosmi che sulla panchina più calda d’Italia ha resistito tecnicamente tre mesi (assunto il 28 febbraio, congedato il 4 aprile), in realtà solo quattro gare, di cui peraltro tre perse. Una debacle tale da convincere il presidente a tornare sui suoi passi. E a chiedere scusa.
"Cambiare l'allenatore è stato un mio errore, del quale chiedo scusa ai tifosi del Palermo, spero che il futuro sia migliore - ha detto Zamparini -. Nel mio cuore si è aperto subito un dramma, dopo la sconfitta di Catania. Soffrivo a vedere il Palermo strapazzato in quel modo dal Catania: nel secondo tempo, su tre tiri, abbiamo preso quattro gol. Ce l'abbiamo messa tutta per farci del male. La squadra si è liquefatta, dopo l'errore di Balzaretti, che può capitare a chiunque. Io, che già avevo avuto dei ripensamenti sull'allontanamento di Rossi, ieri mi sono ricreduto, perché Rossi è un ottimo allenatore. Avevamo avuto qualche dissidio dopo lo 0-7 con l'Udinese. Io pensavo di cambiare in meglio e non è stato così. Ho chiamato Rossi, perché era molto arrabbiato con me, e me lo ha anche detto, ma anche perchè ha la forza di riportare la squadra a giocare come faceva nel girone d'andata. Spero che i tifosi siano contenti del ritorno di Rossi: noi abbiamo il miraggio della Coppa Italia e dobbiamo cercare di far bene in questa competizione. Cosmi, che non conosceva la squadra, era in confusione, e i giocatori non lo avevano accettato. Loro vedevano bene il ritorno di Rossi e l'ho richiamato. In questa squadra c'è anche qualche problema nello spogliatoio: non escludo che sia Pastore che Ilicic attirino le invidie dei compagni".
OBIETTIVO COPPA — L'annuncio dell'esonero di Cosmi era arrivato con due laconiche righe in un sito ufficiale peraltro a mezzo servizio per problemi tecnici: “L’U.S. Città di Palermo comunica che il tecnico Serse Cosmi è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra. Al suo posto è stato richiamato Delio Rossi”. E ora? C’è la stagione da salvare. Il 20 aprile ed il 10 maggio i rosanero sono attesi dalla doppia sfida col Milan in semifinale di coppa Italia. Andare in finale equivarrebbe a salvare un’annata altresì orribile. Rossi, “il vecchio medico” come l’ha ribattezzato Zamparini, è al capezzale del malato Palermo. Deve rialzare una squadra a terra nel morale, contestata aspramente (e questa è una novità) dai tifosi e nel pieno di una crisi nel rapporto tra giocatori e club confermata dalla frase shock di Migliaccio ai contestatori: “Voi attaccate solo la squadra ma la colpa è anche di dirigenti e presidente”.
PRIMATO NEGATIVO SFIORATO — Record zampariniano? Quasi, meglio - o peggio a seconda dei punti di vista - aveva fatto la coppia Pergolizzi-Gobbo saltata dopo appena tre partite ed ancora prima Glerean, stagione 2002-2003, era stato cacciato dopo una giornata di campionato, la prima. E dire che prima di lui c’era stato in panchina virtualmente Pruzzo, mandato via senza nemmeno disputare una gara. Cosmi se ne va con un pessimo ruolino, tre sconfitte ed una sola vittoria, ottenuta più per demeriti del Milan che per meriti rosanero. Un gol fatto, Goian contro i rossoneri, sette subiti comprese le quattro pappine del Massimino. E l’uomo del fiume va via anche con un paio di gialli, un presunto litigio con Miccoli prima della Waterloo di Catania, un sicuro scontro con Zamparini per aver lasciato in panchina Pastore in quella che i tifosi del Palermo consideravano la partita dell’anno.
PROGETTO ZAMPARINI — Diciottesimo cambio d’allenatore in nove intensissimi anni all’ombra di Montepellegrino. Il secondo in questa bizzarra e a tratti orribile stagione. Da Rossi a Cosmi e ritorno. Zamparini fa e disfa a suo piacimento “per il bene del Palermo e dei palermitani”. L’idea però che un progetto non si possa costruire nella perenne incertezza tra viavai di giocatori e allenatori ha ormai raggiunto e convinto anche i tifosi più innamorati del friulano. Che però va dritto per la sua strada, assicura che a breve inizieranno i lavori per il nuovo stadio (da aprire accanto al nuovo centro commerciale di sua proprietà) e saluta, forse senza nemmeno grande calore, il ritorno dell’uomo dei record.
IPSE DIXIT — Poco più di un mese fa, infatti, l’imprenditore friulano cacciava in malo modo il tecnico romagnolo dopo la storica dèbacle interna con l’Udinese: “Ma come si fa a non dimettersi dopo uno 0-7 - si domandava schiumando rabbia -? Ho rivisto la partita tre volte in tv, se avessi avuto tra le mani Rossi non so cosa avrei fatto, la nostra difesa era ridicola, Rossi mi ha distrutto il Palermo”. Oggi però lo richiama per farselo ricostruire. Molto più coerente Zamparini lo è stato nei confronti di Cosmi. L’aveva accolto così: “Speriamo possa sistemare certe situazioni e risollevare le prestazioni di alcuni giocatori”. Non c’è riuscito, i risultati lo condannano, inevitabile la mannaia sul suo futuro siciliano: “Non è cambiato nulla, anzi, è peggiorato tutto”. Bentornato Delio. A lui, da domani (oggi tutti in pausa di riflessione), il compito di salvare il salvabile.
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
PALERMO – Tra le lacrime, il giorno dell’addio dopo l’umiliante 0-7 con l’Udinese, Delio Rossi aveva già anticipato il futuro: “Un domani tornerò a Palermo perché so che qua ho lasciato qualcosa”. Frase di cortesia? Parole di congedo? No, il tecnico riminese sentiva di essere ancora utile alla causa rosanero. Bisognava solo aspettare che anche Maurizio Zamparini lo capisse e lo accettasse. E così, dopo trentasei giorni di vacanze pagate, Delio torna in Sicilia mentre a salutare, nell’ormai consueto viavai di allenatori in casa Zamparini, è Serse Cosmi che sulla panchina più calda d’Italia ha resistito tecnicamente tre mesi (assunto il 28 febbraio, congedato il 4 aprile), in realtà solo quattro gare, di cui peraltro tre perse. Una debacle tale da convincere il presidente a tornare sui suoi passi. E a chiedere scusa.
"Cambiare l'allenatore è stato un mio errore, del quale chiedo scusa ai tifosi del Palermo, spero che il futuro sia migliore - ha detto Zamparini -. Nel mio cuore si è aperto subito un dramma, dopo la sconfitta di Catania. Soffrivo a vedere il Palermo strapazzato in quel modo dal Catania: nel secondo tempo, su tre tiri, abbiamo preso quattro gol. Ce l'abbiamo messa tutta per farci del male. La squadra si è liquefatta, dopo l'errore di Balzaretti, che può capitare a chiunque. Io, che già avevo avuto dei ripensamenti sull'allontanamento di Rossi, ieri mi sono ricreduto, perché Rossi è un ottimo allenatore. Avevamo avuto qualche dissidio dopo lo 0-7 con l'Udinese. Io pensavo di cambiare in meglio e non è stato così. Ho chiamato Rossi, perché era molto arrabbiato con me, e me lo ha anche detto, ma anche perchè ha la forza di riportare la squadra a giocare come faceva nel girone d'andata. Spero che i tifosi siano contenti del ritorno di Rossi: noi abbiamo il miraggio della Coppa Italia e dobbiamo cercare di far bene in questa competizione. Cosmi, che non conosceva la squadra, era in confusione, e i giocatori non lo avevano accettato. Loro vedevano bene il ritorno di Rossi e l'ho richiamato. In questa squadra c'è anche qualche problema nello spogliatoio: non escludo che sia Pastore che Ilicic attirino le invidie dei compagni".
OBIETTIVO COPPA — L'annuncio dell'esonero di Cosmi era arrivato con due laconiche righe in un sito ufficiale peraltro a mezzo servizio per problemi tecnici: “L’U.S. Città di Palermo comunica che il tecnico Serse Cosmi è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra. Al suo posto è stato richiamato Delio Rossi”. E ora? C’è la stagione da salvare. Il 20 aprile ed il 10 maggio i rosanero sono attesi dalla doppia sfida col Milan in semifinale di coppa Italia. Andare in finale equivarrebbe a salvare un’annata altresì orribile. Rossi, “il vecchio medico” come l’ha ribattezzato Zamparini, è al capezzale del malato Palermo. Deve rialzare una squadra a terra nel morale, contestata aspramente (e questa è una novità) dai tifosi e nel pieno di una crisi nel rapporto tra giocatori e club confermata dalla frase shock di Migliaccio ai contestatori: “Voi attaccate solo la squadra ma la colpa è anche di dirigenti e presidente”.
PRIMATO NEGATIVO SFIORATO — Record zampariniano? Quasi, meglio - o peggio a seconda dei punti di vista - aveva fatto la coppia Pergolizzi-Gobbo saltata dopo appena tre partite ed ancora prima Glerean, stagione 2002-2003, era stato cacciato dopo una giornata di campionato, la prima. E dire che prima di lui c’era stato in panchina virtualmente Pruzzo, mandato via senza nemmeno disputare una gara. Cosmi se ne va con un pessimo ruolino, tre sconfitte ed una sola vittoria, ottenuta più per demeriti del Milan che per meriti rosanero. Un gol fatto, Goian contro i rossoneri, sette subiti comprese le quattro pappine del Massimino. E l’uomo del fiume va via anche con un paio di gialli, un presunto litigio con Miccoli prima della Waterloo di Catania, un sicuro scontro con Zamparini per aver lasciato in panchina Pastore in quella che i tifosi del Palermo consideravano la partita dell’anno.
PROGETTO ZAMPARINI — Diciottesimo cambio d’allenatore in nove intensissimi anni all’ombra di Montepellegrino. Il secondo in questa bizzarra e a tratti orribile stagione. Da Rossi a Cosmi e ritorno. Zamparini fa e disfa a suo piacimento “per il bene del Palermo e dei palermitani”. L’idea però che un progetto non si possa costruire nella perenne incertezza tra viavai di giocatori e allenatori ha ormai raggiunto e convinto anche i tifosi più innamorati del friulano. Che però va dritto per la sua strada, assicura che a breve inizieranno i lavori per il nuovo stadio (da aprire accanto al nuovo centro commerciale di sua proprietà) e saluta, forse senza nemmeno grande calore, il ritorno dell’uomo dei record.
IPSE DIXIT — Poco più di un mese fa, infatti, l’imprenditore friulano cacciava in malo modo il tecnico romagnolo dopo la storica dèbacle interna con l’Udinese: “Ma come si fa a non dimettersi dopo uno 0-7 - si domandava schiumando rabbia -? Ho rivisto la partita tre volte in tv, se avessi avuto tra le mani Rossi non so cosa avrei fatto, la nostra difesa era ridicola, Rossi mi ha distrutto il Palermo”. Oggi però lo richiama per farselo ricostruire. Molto più coerente Zamparini lo è stato nei confronti di Cosmi. L’aveva accolto così: “Speriamo possa sistemare certe situazioni e risollevare le prestazioni di alcuni giocatori”. Non c’è riuscito, i risultati lo condannano, inevitabile la mannaia sul suo futuro siciliano: “Non è cambiato nulla, anzi, è peggiorato tutto”. Bentornato Delio. A lui, da domani (oggi tutti in pausa di riflessione), il compito di salvare il salvabile.