Ci sono cose che non si dicono però si fanno, e nelle pieghe della confessione di Marco Piccioli, procuratore dell’argentino, c’è il sì integrato ad un accordo ormai prossimo all’annuncio: Hugo Campagnaro al Napoli, mezzo Daniele Mannini alla Sampdoria, con allegati circa cinque milioni di euro sui conti blucerchiati. E, dunque, ricapitolando: un attaccante ( Quagliarella), un centrocampista ( Cigarini), un difensore ( Campagnaro) e ritocchi in ogni settore, per procedere con equilibrio, per avviare la ricostruzione in maniera graduale però netta, a tutto campo, approdando fra poco tra i pali, ultimo tassello della prima fase. Morgan De Sanctis ha credenziali di prim’ordine e la convocazione in Nazionale è semplicemente la conferma d’un profilo elevatissimo del suo talento: il Napoli sa tutto quel che c’è da sapere su quel trentaduenne che a Udine fu trascinato da Pierpaolo Marino. Un libro aperto, insomma. E la pole position nell’elenco dei rinforzi, con il piacentino Cassano largamente staccato ma sempre in corsa. Dall’Argentina, Sosa consiglia Rinaudo, mediano del Gymnasia: « Mi ricorda Mascherano, diventerà un grande » » , ma l’attenzione resta rivolta in Italia.
Il Napoli che verrà è nella testa di De Laurentiis, di Marino e di Donadoni e prevede innesti sparsi per il campo, però in zone mirate: a sinistra, per esempio, resta una falla - con Mannini in partenza - che verrà colmata tenendo duro su Paolo De Ceglie, ventitrenne juventino conteso dall’Udinese però indirizzato verso il san Paolo da una promessa bianconera che la triade partenopea conta di riscuotere. La politica dei grandissimi passi procederà per ordine e grado, seguirà la tempistica d’un mercato che è imprevedibile, comporterà qualche partenza ( Pazienza richiesto dal Bologna e dal Chievo; Gianello inseguito dal Piacenza) e poi verrà dirottato su un centrocampista possente, fisico, e sul sogno di mezza estate da concretizzare attraverso un lento piano d’avvicinamento che conduce dritto e ancora e sempre a Udine, a Di Natale, a quel genio della pedata da riabbinare con Quagliarella per fare una coppia da favola e con Lavezzi per allestire un tridente da mille e una notte. Di Natale è la voglia matta del Napoli, il desiderio inconfessabile, un coupe de theatre con un Totò d’annata.
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
Ci sono cose che non si dicono però si fanno, e nelle pieghe della confessione di Marco Piccioli, procuratore dell’argentino, c’è il sì integrato ad un accordo ormai prossimo all’annuncio: Hugo Campagnaro al Napoli, mezzo Daniele Mannini alla Sampdoria, con allegati circa cinque milioni di euro sui conti blucerchiati. E, dunque, ricapitolando: un attaccante ( Quagliarella), un centrocampista ( Cigarini), un difensore ( Campagnaro) e ritocchi in ogni settore, per procedere con equilibrio, per avviare la ricostruzione in maniera graduale però netta, a tutto campo, approdando fra poco tra i pali, ultimo tassello della prima fase. Morgan De Sanctis ha credenziali di prim’ordine e la convocazione in Nazionale è semplicemente la conferma d’un profilo elevatissimo del suo talento: il Napoli sa tutto quel che c’è da sapere su quel trentaduenne che a Udine fu trascinato da Pierpaolo Marino. Un libro aperto, insomma. E la pole position nell’elenco dei rinforzi, con il piacentino Cassano largamente staccato ma sempre in corsa. Dall’Argentina, Sosa consiglia Rinaudo, mediano del Gymnasia: « Mi ricorda Mascherano, diventerà un grande » » , ma l’attenzione resta rivolta in Italia.
Il Napoli che verrà è nella testa di De Laurentiis, di Marino e di Donadoni e prevede innesti sparsi per il campo, però in zone mirate: a sinistra, per esempio, resta una falla - con Mannini in partenza - che verrà colmata tenendo duro su Paolo De Ceglie, ventitrenne juventino conteso dall’Udinese però indirizzato verso il san Paolo da una promessa bianconera che la triade partenopea conta di riscuotere. La politica dei grandissimi passi procederà per ordine e grado, seguirà la tempistica d’un mercato che è imprevedibile, comporterà qualche partenza ( Pazienza richiesto dal Bologna e dal Chievo; Gianello inseguito dal Piacenza) e poi verrà dirottato su un centrocampista possente, fisico, e sul sogno di mezza estate da concretizzare attraverso un lento piano d’avvicinamento che conduce dritto e ancora e sempre a Udine, a Di Natale, a quel genio della pedata da riabbinare con Quagliarella per fare una coppia da favola e con Lavezzi per allestire un tridente da mille e una notte. Di Natale è la voglia matta del Napoli, il desiderio inconfessabile, un coupe de theatre con un Totò d’annata.