Calcio
Calcio, Zazzaroni: "Higuaìn il ritorno, istruzioni per l’uso"
30.03.2017 12:12 di Napoli Magazine Fonte: Ivan Zazzaroni per blog.corrieredellosport.it

Il ritorno di Higuaìn al San Paolo, istruzioni per l’uso (onde evitare abusi).

 

1) Si è ormai entrati nel nono mese, una singolare gravidanza di sentimenti: dal giorno dell’annuncio del passaggio alla Juve (26 luglio) a oggi la rabbia si è inevitabilmente attenuata.

 

2) Ricordare che l’assenza (definitiva) del Pipita è coincisa con l’aumento del numero dei gol del Napoli e l’affermazione di Mertens, 20 reti, nel ruolo di centravanti tascabile: per me, il capolavoro tecnico-tattico più sorprendente di Sarri.

 

3) Smettere di inseguire spiegazioni sull’addio: dall’insofferenza nei confronti di Callejòn (motivo insufficiente) alle ambizioni personali dell’attaccante, dal rapporto piuttosto complicato con De Laurentiis alle interpretazioni fantastiche degli amici che tutto sanno e niente dicono.

 

4) Sarri ha appena sottolineato che in lui prevale comunque l’amore per il campione.

 

5) Non dare consigli al tifoso partecipante: entrare nella testa e nel cuore del “malato del Napoli” è pratica sconsigliata a chi giudica da lontano, oltre che fuorviante, inutile. “Tutte le passioni esagerano, e sono passioni appunto perché esagerano”, scrisse Nicolas de Champfort; la passione per il Napoli esagera di più.

 

6) Non credere a chi dice che domenica sera prevarrà l’indifferenza (“No a striscioni, non buttiamo soldi per lui”). La modalità dell’addio di Higuaìn non è paragonabile a quelle di Altafini, Cavani, Cannavaro e altri “cori ’ngrati”: sono mancati la chiarezza e la sincerità, troppo provocatorio il passaggio alla “nemica storica” dopo le stagioni dei gol, dei record, della totale immedesimazione. Non a caso in estate si abusò del termine “tradimento”.

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Calcio, Zazzaroni: "Higuaìn il ritorno, istruzioni per l’uso"

di Napoli Magazine

30/03/2024 - 12:12

Il ritorno di Higuaìn al San Paolo, istruzioni per l’uso (onde evitare abusi).

 

1) Si è ormai entrati nel nono mese, una singolare gravidanza di sentimenti: dal giorno dell’annuncio del passaggio alla Juve (26 luglio) a oggi la rabbia si è inevitabilmente attenuata.

 

2) Ricordare che l’assenza (definitiva) del Pipita è coincisa con l’aumento del numero dei gol del Napoli e l’affermazione di Mertens, 20 reti, nel ruolo di centravanti tascabile: per me, il capolavoro tecnico-tattico più sorprendente di Sarri.

 

3) Smettere di inseguire spiegazioni sull’addio: dall’insofferenza nei confronti di Callejòn (motivo insufficiente) alle ambizioni personali dell’attaccante, dal rapporto piuttosto complicato con De Laurentiis alle interpretazioni fantastiche degli amici che tutto sanno e niente dicono.

 

4) Sarri ha appena sottolineato che in lui prevale comunque l’amore per il campione.

 

5) Non dare consigli al tifoso partecipante: entrare nella testa e nel cuore del “malato del Napoli” è pratica sconsigliata a chi giudica da lontano, oltre che fuorviante, inutile. “Tutte le passioni esagerano, e sono passioni appunto perché esagerano”, scrisse Nicolas de Champfort; la passione per il Napoli esagera di più.

 

6) Non credere a chi dice che domenica sera prevarrà l’indifferenza (“No a striscioni, non buttiamo soldi per lui”). La modalità dell’addio di Higuaìn non è paragonabile a quelle di Altafini, Cavani, Cannavaro e altri “cori ’ngrati”: sono mancati la chiarezza e la sincerità, troppo provocatorio il passaggio alla “nemica storica” dopo le stagioni dei gol, dei record, della totale immedesimazione. Non a caso in estate si abusò del termine “tradimento”.

Fonte: Ivan Zazzaroni per blog.corrieredellosport.it