Vittorio Zambardino, giornalista, scrive nel suo editoriale per Il Corriere del Mezzogiorno: "Il Napoli gioca un primo tempo incatenato da Baroni che lo costringe alla tre quarti e poi riparte. Un secondo tempo che non si può dire a testa bassa ma vibrante di mosse studiate, con punte di assedio, ma sempre con quell’atteggiamento 'adesso a chi do questa palla'. La rotazione non dà il risultato sperato, ma non ha fatto brutte cose, la squadra fa il compito ma 'deve pensarci'. Il Napoli dipende da alcuni uomini chiave. Arriva la seconda sconfitta in campionato, comincia male il primo dei cicli terribili ma non ci sono colpevoli: solo problemi. Dicono che il Napoli ha preso gol nel momento di maggior pressione. Certo, perché ha avuto bisogno di venti minuti per togliersi di dosso le sue ruggini, un avvio da vecchio diesel. Per la maggior parte del tempo gioca sotto ritmo, fa tutto bene ma tutto lentamente. Il Torino lo aspetta e con uno spiccato senso del corpo a corpo frena le incursioni azzurre, peraltro nutrite da passaggi, cross e appoggi troppo spesso imprecisi. (...) Il Napoli riesce solo a caricare a testa bassa, esponendosi ancora e ancora. Nel secondo tempo il Napoli dà tutto. Ma non segna (...). Non è successo niente, qualsiasi risultato facciano le altre. Non ci sono catastrofi alle viste. Ma c’è una partita martedì nel gelo olandese e una sabato con l’Inter: è cominciata la serata di gala della stagione e noi non abbiamo quasi niente da metterci. Ma perché siamo messi così? Nessuna dietrologia, solo oneste domande".
di Napoli Magazine
19/10/2025 - 14:19
Vittorio Zambardino, giornalista, scrive nel suo editoriale per Il Corriere del Mezzogiorno: "Il Napoli gioca un primo tempo incatenato da Baroni che lo costringe alla tre quarti e poi riparte. Un secondo tempo che non si può dire a testa bassa ma vibrante di mosse studiate, con punte di assedio, ma sempre con quell’atteggiamento 'adesso a chi do questa palla'. La rotazione non dà il risultato sperato, ma non ha fatto brutte cose, la squadra fa il compito ma 'deve pensarci'. Il Napoli dipende da alcuni uomini chiave. Arriva la seconda sconfitta in campionato, comincia male il primo dei cicli terribili ma non ci sono colpevoli: solo problemi. Dicono che il Napoli ha preso gol nel momento di maggior pressione. Certo, perché ha avuto bisogno di venti minuti per togliersi di dosso le sue ruggini, un avvio da vecchio diesel. Per la maggior parte del tempo gioca sotto ritmo, fa tutto bene ma tutto lentamente. Il Torino lo aspetta e con uno spiccato senso del corpo a corpo frena le incursioni azzurre, peraltro nutrite da passaggi, cross e appoggi troppo spesso imprecisi. (...) Il Napoli riesce solo a caricare a testa bassa, esponendosi ancora e ancora. Nel secondo tempo il Napoli dà tutto. Ma non segna (...). Non è successo niente, qualsiasi risultato facciano le altre. Non ci sono catastrofi alle viste. Ma c’è una partita martedì nel gelo olandese e una sabato con l’Inter: è cominciata la serata di gala della stagione e noi non abbiamo quasi niente da metterci. Ma perché siamo messi così? Nessuna dietrologia, solo oneste domande".