Imbarazzante. E non solo la prova del Barcellona, ma anche il racconto della partita. Umiliazione storica per i blaugrana di Setién, il cui destino era già segnato: il Bayern Monaco vola in semifinale, passeggiando sulle macerie di una squadra che è durata solo 7 minuti, dall'1-0 di Müller all'1-1 dell'autorete di Alaba al 7°. Da quel momento in poi, monologo bavarese con i gol di Gnabry, ancora Müller, Kimmich, Lewandowski e la doppietta dell'ex Coutinho, intervallati dalla rete del "Pistolero" Suarez. Otto gol sono un passivo troppo pesante da giustificare e da spiegare senza parlare di umiliazione. Anche se di fronte hai una macchina perfetta e imbattibile come il Bayern. Del resto il tabellino è lo specchio esatto del match. Il risultato inequivocabile di un divario incolmabile in questo momento tra le due squadre. Sia fisico, che tecnico. Una cosa che al Barça non si vedeva dal 1946 (0-8 col Siviglia) e che ora lascia spazio a tanti interrogativi sulle scelte di mercato e sulla necessità di rifondare una squadra apparsa senza idee, qualità, carattere e gambe. Certo, la potenza del Bayern, mattatore indiscusso di questa Champions, ha reso tutto più complicato per Setién. Ma la forza della corazzata di Flick non può spiegare una débacle di questa portata. Débacle che nemmeno il talento di Messi, in versione fantasma, è riuscito a evitare e che farà molto discutere in Spagna. Sia per le scelte del tecnico, sia per l'atteggiamento remissivo della squadra. Del resto fin dalle prime battute è apparso subito chiaro che non era serata per i blaugrana. Con Griezmann in panca e Sergi Roberto in mediana, gli uomini di Setién partono con un 4-4-2 compatto e provano a spingere, ma dopo quattro minuti la banda di Flick va subito a bersaglio. A sbloccare la gara ci pensa Muller dopo un perfetto uno-due con Lewandowski. Il vantaggio tedesco però dura poco. Dopo tre minuti, Alaba devia alle spalle di Neuer un cross di Jordi Alba e rimette tutto in parità. Due lampi che accendono la gara e mettono subito a nudo le diverse anime di Barça e Bayern. Palla a terra, i blaugrana puntano tutto sulle imbucate alle spalle della difesa, ma soffrono la fisicità degli avversari e faticano a costruire da dietro. In controllo, i tedeschi invece macinano gioco in mediana con Goretzka, pressano alto e verticalizzano con precisione a ridosso dell'area spagnola. Da una parte Neuer prima ferma Suarez e poi deve ringraziare il palo su un tiro-cross di Messi con la difesa immobile. Dall'altra parte invece Perisic, Gnabry e Muller non perdonano davanti a Ter Stegen, infilando tre volte la porta blaugrana in nove minuti. Un forcing che mette alle corde Messi & Co. e segna indelebilmente la gara mostrando uno divario fisico impressionante. Nella ripresa Setién torna sui suoi passi e fa entrare subito Griezmann al posto di Sergi Roberto. E il gioco blaugrana, nonostante un gol annullato a Lewandowski, guadagna un po' di profondità. Dopo una bella incursione di Jordi Alba, Suarez accorcia le distanze con una rete da bomber vero, provando a riaprire la gara. Poi però il Bayern alza nuovamente il ritmo e arrotonda subito il risultato con Kimmich dopo un'incursione straordinaria di Davies. Gol che smorza sul nascere le speranze di rimonta blaugrana e chiude definitivamente il match. A ritmi blandi, infatti, nell'ultima mezz'ora di gioco la squadra di Flick controlla la gara col possesso e trasforma il finale in un'umiliazione con le reti di Lewandowski e una doppietta di Coutinho. La corazzata Bayern avanza e fa paura. Il Barça invece affonda e dice addio alla Champions nel peggiore dei modi.
di Napoli Magazine
14/08/2024 - 22:48
Imbarazzante. E non solo la prova del Barcellona, ma anche il racconto della partita. Umiliazione storica per i blaugrana di Setién, il cui destino era già segnato: il Bayern Monaco vola in semifinale, passeggiando sulle macerie di una squadra che è durata solo 7 minuti, dall'1-0 di Müller all'1-1 dell'autorete di Alaba al 7°. Da quel momento in poi, monologo bavarese con i gol di Gnabry, ancora Müller, Kimmich, Lewandowski e la doppietta dell'ex Coutinho, intervallati dalla rete del "Pistolero" Suarez. Otto gol sono un passivo troppo pesante da giustificare e da spiegare senza parlare di umiliazione. Anche se di fronte hai una macchina perfetta e imbattibile come il Bayern. Del resto il tabellino è lo specchio esatto del match. Il risultato inequivocabile di un divario incolmabile in questo momento tra le due squadre. Sia fisico, che tecnico. Una cosa che al Barça non si vedeva dal 1946 (0-8 col Siviglia) e che ora lascia spazio a tanti interrogativi sulle scelte di mercato e sulla necessità di rifondare una squadra apparsa senza idee, qualità, carattere e gambe. Certo, la potenza del Bayern, mattatore indiscusso di questa Champions, ha reso tutto più complicato per Setién. Ma la forza della corazzata di Flick non può spiegare una débacle di questa portata. Débacle che nemmeno il talento di Messi, in versione fantasma, è riuscito a evitare e che farà molto discutere in Spagna. Sia per le scelte del tecnico, sia per l'atteggiamento remissivo della squadra. Del resto fin dalle prime battute è apparso subito chiaro che non era serata per i blaugrana. Con Griezmann in panca e Sergi Roberto in mediana, gli uomini di Setién partono con un 4-4-2 compatto e provano a spingere, ma dopo quattro minuti la banda di Flick va subito a bersaglio. A sbloccare la gara ci pensa Muller dopo un perfetto uno-due con Lewandowski. Il vantaggio tedesco però dura poco. Dopo tre minuti, Alaba devia alle spalle di Neuer un cross di Jordi Alba e rimette tutto in parità. Due lampi che accendono la gara e mettono subito a nudo le diverse anime di Barça e Bayern. Palla a terra, i blaugrana puntano tutto sulle imbucate alle spalle della difesa, ma soffrono la fisicità degli avversari e faticano a costruire da dietro. In controllo, i tedeschi invece macinano gioco in mediana con Goretzka, pressano alto e verticalizzano con precisione a ridosso dell'area spagnola. Da una parte Neuer prima ferma Suarez e poi deve ringraziare il palo su un tiro-cross di Messi con la difesa immobile. Dall'altra parte invece Perisic, Gnabry e Muller non perdonano davanti a Ter Stegen, infilando tre volte la porta blaugrana in nove minuti. Un forcing che mette alle corde Messi & Co. e segna indelebilmente la gara mostrando uno divario fisico impressionante. Nella ripresa Setién torna sui suoi passi e fa entrare subito Griezmann al posto di Sergi Roberto. E il gioco blaugrana, nonostante un gol annullato a Lewandowski, guadagna un po' di profondità. Dopo una bella incursione di Jordi Alba, Suarez accorcia le distanze con una rete da bomber vero, provando a riaprire la gara. Poi però il Bayern alza nuovamente il ritmo e arrotonda subito il risultato con Kimmich dopo un'incursione straordinaria di Davies. Gol che smorza sul nascere le speranze di rimonta blaugrana e chiude definitivamente il match. A ritmi blandi, infatti, nell'ultima mezz'ora di gioco la squadra di Flick controlla la gara col possesso e trasforma il finale in un'umiliazione con le reti di Lewandowski e una doppietta di Coutinho. La corazzata Bayern avanza e fa paura. Il Barça invece affonda e dice addio alla Champions nel peggiore dei modi.