Calcio
CHIEVO - Sorrentino ipnotizza Cristiano Ronaldo dal dischetto
21.01.2019 22:46 di Napoli Magazine Fonte: Gianlucadimarzio.com
25 giugno 2018. Quasi sette mesi fa. Cristiano Ronaldo batte il rigore, il 7 del Portogallo sulle spalle contro l’Iran. Para Beiranvand: la storia di un portiere che, da pizzaiolo, si ritrova a parare al pluripremiato campione. Un sogno. 8 aprile 2018. Più di sette mesi fa. Stefano Sorrentino strega Mertens dal dischetto. Una parata ininfluente (il Napoli vincerà contro il Chievo per 2-1), ma con la soddisfazione di aver fermato uno dei più forti della Serie A. 21 gennaio 2019. Torino. Succede quello che sai possa accadere, ma che comunque non ti aspetti.
 
Per Sorrentino venire a Torino è sempre diverso dal solito. Lui, cresciuto nella Juve ma esploso nel Toro, vede le partite allo Stadium quasi come un piccolo derby. Ma certo, parare un rigore a un pallone d’oro non è cosa di cui potersi vantare proprio ogni giorno. Anche lui, come Beranvand, si butta sulla sua sinistra. E vince. La sua parata è però motivo di orgoglio personale, più che di squadra. Così come il penalty di Cr7 non ha avuto risvolti sulla partita, ma solo sulla sua personale scalata al titolo di capocannoniere.
 
Era successo anche nel Manchester: dicembre 2006, Kirkland (Wigan) gli nega la gioia dal dischetto per la prima volta. I devils vinceranno per 3-1. Lo stesso anche a Madrid: vittoria per 4-2 contro l’Almeria ma rigore parato da Diego Alves. Quando? Dicembre 2009, l’inverno a Ronaldo piace poco, nonostante i risultati pazzeschi che ottiene stagione dopo stagione. In totale, ha sbagliato 24 rigori su 132. 24, come i rigori che invece Sorrentino è riuscito a bloccare (su 94). Il primo in carriera? A Riganò in Serie B, contro la Fiorentina. Era il gennaio 2004. Poco più di quindici anni dopo sempre a Torino e sempre in quello stadio, ora tutto diverso, si ripete. Con Ronaldo. Una bellissima favola (con dedica alla sua futura sposa, Sara, e le sue quattro figlie) che non cancella il risultato. Ma lo rende sicuramente meno amaro.
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CHIEVO - Sorrentino ipnotizza Cristiano Ronaldo dal dischetto

di Napoli Magazine

21/01/2024 - 22:46

25 giugno 2018. Quasi sette mesi fa. Cristiano Ronaldo batte il rigore, il 7 del Portogallo sulle spalle contro l’Iran. Para Beiranvand: la storia di un portiere che, da pizzaiolo, si ritrova a parare al pluripremiato campione. Un sogno. 8 aprile 2018. Più di sette mesi fa. Stefano Sorrentino strega Mertens dal dischetto. Una parata ininfluente (il Napoli vincerà contro il Chievo per 2-1), ma con la soddisfazione di aver fermato uno dei più forti della Serie A. 21 gennaio 2019. Torino. Succede quello che sai possa accadere, ma che comunque non ti aspetti.
 
Per Sorrentino venire a Torino è sempre diverso dal solito. Lui, cresciuto nella Juve ma esploso nel Toro, vede le partite allo Stadium quasi come un piccolo derby. Ma certo, parare un rigore a un pallone d’oro non è cosa di cui potersi vantare proprio ogni giorno. Anche lui, come Beranvand, si butta sulla sua sinistra. E vince. La sua parata è però motivo di orgoglio personale, più che di squadra. Così come il penalty di Cr7 non ha avuto risvolti sulla partita, ma solo sulla sua personale scalata al titolo di capocannoniere.
 
Era successo anche nel Manchester: dicembre 2006, Kirkland (Wigan) gli nega la gioia dal dischetto per la prima volta. I devils vinceranno per 3-1. Lo stesso anche a Madrid: vittoria per 4-2 contro l’Almeria ma rigore parato da Diego Alves. Quando? Dicembre 2009, l’inverno a Ronaldo piace poco, nonostante i risultati pazzeschi che ottiene stagione dopo stagione. In totale, ha sbagliato 24 rigori su 132. 24, come i rigori che invece Sorrentino è riuscito a bloccare (su 94). Il primo in carriera? A Riganò in Serie B, contro la Fiorentina. Era il gennaio 2004. Poco più di quindici anni dopo sempre a Torino e sempre in quello stadio, ora tutto diverso, si ripete. Con Ronaldo. Una bellissima favola (con dedica alla sua futura sposa, Sara, e le sue quattro figlie) che non cancella il risultato. Ma lo rende sicuramente meno amaro.
Fonte: Gianlucadimarzio.com