Dopo il secondo posto conquistato in Premier League e a pochi giorni dal match di Champions League che vedrà il suo Manchester City affrontare il Real Madrid, rivale storico ai tempi del Barcellona, Pep Guardiola torna a parlare alle telecamere di DAZN in un’intervista esclusiva disponibile in piattaforma da venerdì 7 agosto in cui ripercorre la stagione appena trascorsa trovando spazio anche per affrontare una tematica comune: il Coronavirus, temibile avversario che ha modificato anche i meccanismi che ruotano intorno al mondo del calcio e che spera non andrà ad allontanare i tifosi, cuore pulsante di questo sport. A smuovere le corde di Pep anche argomenti spigolosi come il bisogno di mettere la coppa con le orecchie d’elefante tra le mensole del club inglese oramai obiettivo ricorrente da più anni: tra gli antagonisti di questa storia non può mancare il Liverpool, rivale anche in campionato, e che Guardiola descrive come l’avversario più tosto mai affrontato in tutta la sua carriera da allenatore. Pep non ha certo dimenticato gli anni trascorsi in Liga in cui l’unico pensiero era quello di tenere buoni i galacticos che differenzia dalla squadra di Klopp in cui apprezza invece la forza mentale e la velocità con cui recupera i metri di campo persi. Nell’intervista non mancano i complimenti per Zinedine Zidane anche se non ha dubbi sull’allenatore più forte di tutti i tempi: Marcelo Bielsa, l’attuale allenatore del Leeds a cui si ispira come tecnico e come uomo.
Pep Guardiola: “Se non vinci, che fai? Nello sport si perde più di quanto non si vinca. Ho cercato di mantenere la calma dopo un successo, cercare di non dormire male la notte dopo una sconfitta e ricominciare di nuovo. È la cosa migliore."
SUL CALCIO DOPO LA PANDEMIA
Speriamo di non allontanarci dal tifoso e dedicarci solo al business. In questo momento si può solo pensare al business perché il tifoso non può venire allo stadio. Ma non è un problema solo del calcio, è un problema che riguarda negozi, ristoranti, i lavoratori in generale, i musicisti, le librerie…nel mondo tutti i servizi si stanno riadattando a questa situazione
SULLA POSSIBILE VITTORIA DELLA CHAMPIONS LEAGUE
Bisogna vincere perché non so che proverei nel vedere che ancora non è successo. Ci ho provato il primo anno, il secondo, il terzo, il quarto…gli anni in cui sono stato qui. Se posso giocarla, posso vincerla. Se non la vinco avrò fallito ma l’importante è averci provato. Quello che ho vinto non mi dà il diritto morale di saperne di più
SUL LIVERPOOL DI KLOPP
Il rivale più duro che abbia mai affrontato nella mia carriera è il Liverpool di quest’anno e dello scorso. Domina in tutto. Se ti lasci dominare ti blocca in area e non ne esci più. E quando li domini, corrono come nessun altro. E sono velocissimi nell’indietreggiare. Sono molto forti anche nella strategia.
SU ZINEDINE ZIDANE
Se ha fatto quello che ha fatto, vincendo tre Champions consecutive e togliendo tre scudetti al Barcellona quando il Barcellona ha dominato negli ultimi 10 anni come mai nessuno nel mondo, dimostra la sua capacità.
di Napoli Magazine
05/08/2024 - 11:04
Dopo il secondo posto conquistato in Premier League e a pochi giorni dal match di Champions League che vedrà il suo Manchester City affrontare il Real Madrid, rivale storico ai tempi del Barcellona, Pep Guardiola torna a parlare alle telecamere di DAZN in un’intervista esclusiva disponibile in piattaforma da venerdì 7 agosto in cui ripercorre la stagione appena trascorsa trovando spazio anche per affrontare una tematica comune: il Coronavirus, temibile avversario che ha modificato anche i meccanismi che ruotano intorno al mondo del calcio e che spera non andrà ad allontanare i tifosi, cuore pulsante di questo sport. A smuovere le corde di Pep anche argomenti spigolosi come il bisogno di mettere la coppa con le orecchie d’elefante tra le mensole del club inglese oramai obiettivo ricorrente da più anni: tra gli antagonisti di questa storia non può mancare il Liverpool, rivale anche in campionato, e che Guardiola descrive come l’avversario più tosto mai affrontato in tutta la sua carriera da allenatore. Pep non ha certo dimenticato gli anni trascorsi in Liga in cui l’unico pensiero era quello di tenere buoni i galacticos che differenzia dalla squadra di Klopp in cui apprezza invece la forza mentale e la velocità con cui recupera i metri di campo persi. Nell’intervista non mancano i complimenti per Zinedine Zidane anche se non ha dubbi sull’allenatore più forte di tutti i tempi: Marcelo Bielsa, l’attuale allenatore del Leeds a cui si ispira come tecnico e come uomo.
Pep Guardiola: “Se non vinci, che fai? Nello sport si perde più di quanto non si vinca. Ho cercato di mantenere la calma dopo un successo, cercare di non dormire male la notte dopo una sconfitta e ricominciare di nuovo. È la cosa migliore."
SUL CALCIO DOPO LA PANDEMIA
Speriamo di non allontanarci dal tifoso e dedicarci solo al business. In questo momento si può solo pensare al business perché il tifoso non può venire allo stadio. Ma non è un problema solo del calcio, è un problema che riguarda negozi, ristoranti, i lavoratori in generale, i musicisti, le librerie…nel mondo tutti i servizi si stanno riadattando a questa situazione
SULLA POSSIBILE VITTORIA DELLA CHAMPIONS LEAGUE
Bisogna vincere perché non so che proverei nel vedere che ancora non è successo. Ci ho provato il primo anno, il secondo, il terzo, il quarto…gli anni in cui sono stato qui. Se posso giocarla, posso vincerla. Se non la vinco avrò fallito ma l’importante è averci provato. Quello che ho vinto non mi dà il diritto morale di saperne di più
SUL LIVERPOOL DI KLOPP
Il rivale più duro che abbia mai affrontato nella mia carriera è il Liverpool di quest’anno e dello scorso. Domina in tutto. Se ti lasci dominare ti blocca in area e non ne esci più. E quando li domini, corrono come nessun altro. E sono velocissimi nell’indietreggiare. Sono molto forti anche nella strategia.
SU ZINEDINE ZIDANE
Se ha fatto quello che ha fatto, vincendo tre Champions consecutive e togliendo tre scudetti al Barcellona quando il Barcellona ha dominato negli ultimi 10 anni come mai nessuno nel mondo, dimostra la sua capacità.