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CORRIERE DELLA SERA - Fagioli, dal "brutto giro di Piacenza" ad un incontro in un bar di Torino, in molti sapevano delle scommesse
16.10.2023 10:08 di Napoli Magazine
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Il Corriere della Sera ha ricostruito più nello specifico la vicenda legata a Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus al centro dello scandalo sulle scommesse: "Di certo scommetteva (anche) sul pallone Fagioli, cui gli agenti della Squadra mobile — diretti da Luigi Mitola — sono arrivati nella primavera scorsa, e non (solo) per tracce digitali e informatiche, seguendo le piattaforme illegali. Il centrocampista della Juve, infatti, sarebbe finito dentro l’inchiesta quasi all’improvviso, mentre i poliziotti avevano puntato gli occhi su un personaggio sospettato di avere contatti con la criminalità organizzata oltre a essere indiziato di essere tra le figure che tenevano le fila delle piattaforme. E, va da sé, pure i conti dei crediti da recuperare. Agli atti ci sarebbe pure un incontro in un bar di Torino, mentre nel dialogo tra due procuratori sportivi, nell’aprile scorso, si parlerebbe di un «brutto giro di Piacenza». La terra natale di Fagioli. In fondo, della febbre per le scommesse del giocatore bianconero erano al corrente in molti, anche se non per questo c’è la certezza che sapessero anche della natura illegale delle piattaforme usate dal giovane talento. Per dire però, già a gennaio, il giorno di Cremonese-Juventus, alcuni agenti sportivi chiacchierarono proprio del «problema» di Fagioli. Appuntamento non casuale, poiché a Cremona, il centrocampista ci aveva giocato la stagione precedente. L’inchiesta rimane comunque sconfinata e delicata, visto che all’inizio si fece l’ipotesi che dietro a Fagioli ci potesse essere un giro di prestiti e di estorsioni: dietro, nel senso che lui ne fosse la vittima. Ma poi emerse l’aspetto delle scommesse, su siti illegali. Quando poi Fagioli è stato interrogato, e ha consegnato il cellulare, da quel momento, messaggi, chat e contatti, hanno mostrato l’altra faccia del pallone".

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CORRIERE DELLA SERA - Fagioli, dal "brutto giro di Piacenza" ad un incontro in un bar di Torino, in molti sapevano delle scommesse

di Napoli Magazine

16/10/2023 - 10:08

Il Corriere della Sera ha ricostruito più nello specifico la vicenda legata a Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus al centro dello scandalo sulle scommesse: "Di certo scommetteva (anche) sul pallone Fagioli, cui gli agenti della Squadra mobile — diretti da Luigi Mitola — sono arrivati nella primavera scorsa, e non (solo) per tracce digitali e informatiche, seguendo le piattaforme illegali. Il centrocampista della Juve, infatti, sarebbe finito dentro l’inchiesta quasi all’improvviso, mentre i poliziotti avevano puntato gli occhi su un personaggio sospettato di avere contatti con la criminalità organizzata oltre a essere indiziato di essere tra le figure che tenevano le fila delle piattaforme. E, va da sé, pure i conti dei crediti da recuperare. Agli atti ci sarebbe pure un incontro in un bar di Torino, mentre nel dialogo tra due procuratori sportivi, nell’aprile scorso, si parlerebbe di un «brutto giro di Piacenza». La terra natale di Fagioli. In fondo, della febbre per le scommesse del giocatore bianconero erano al corrente in molti, anche se non per questo c’è la certezza che sapessero anche della natura illegale delle piattaforme usate dal giovane talento. Per dire però, già a gennaio, il giorno di Cremonese-Juventus, alcuni agenti sportivi chiacchierarono proprio del «problema» di Fagioli. Appuntamento non casuale, poiché a Cremona, il centrocampista ci aveva giocato la stagione precedente. L’inchiesta rimane comunque sconfinata e delicata, visto che all’inizio si fece l’ipotesi che dietro a Fagioli ci potesse essere un giro di prestiti e di estorsioni: dietro, nel senso che lui ne fosse la vittima. Ma poi emerse l’aspetto delle scommesse, su siti illegali. Quando poi Fagioli è stato interrogato, e ha consegnato il cellulare, da quel momento, messaggi, chat e contatti, hanno mostrato l’altra faccia del pallone".