Calcio
CREMONESE - Braida sulla promozione: "Non è un miracolo, c’è un lavoro certosino alle spalle”
25.06.2022 21:56 di Napoli Magazine

Ariedo Braida, direttore generale della Cremonese, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Mundo Deportivo: “Dopo 27 anni tra Serie B e Serie C, la promozione è una gran felicità per il club, la città, la tifoseria, la squadra e la proprietà. Non è un miracolo, così come non lo è per il Lecce o il Monza. La Serie B è molto complicata, ci sono squadre incredibili, dalla grande storia. Ce l’abbiamo fatta grazie a un grande allenatore e un organico fantastico e a un lavoro certosino alle spalle. Chi l’avrebbe mai detto quando eravamo ultimi in campionato, un anno e mezzo prima… E’ una soddisfazione impressionante. Promozione? Il club ha saputo valorizzare il mio lavoro e la mia esperienza. Si parla molto dell’aspetto tecnologico, tecnico e statistico, ma il calcio ha una componente emozionale. Due più due non fa sempre quattro, a volte può fare anche cinque o tre. Bisogna anche essere degli artisti. La chiave della promozione è stata il gruppo di calciatori, con quattro Under 21 italiani, e un allenatore di primo livello”.

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CREMONESE - Braida sulla promozione: "Non è un miracolo, c’è un lavoro certosino alle spalle”

di Napoli Magazine

25/06/2024 - 21:56

Ariedo Braida, direttore generale della Cremonese, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Mundo Deportivo: “Dopo 27 anni tra Serie B e Serie C, la promozione è una gran felicità per il club, la città, la tifoseria, la squadra e la proprietà. Non è un miracolo, così come non lo è per il Lecce o il Monza. La Serie B è molto complicata, ci sono squadre incredibili, dalla grande storia. Ce l’abbiamo fatta grazie a un grande allenatore e un organico fantastico e a un lavoro certosino alle spalle. Chi l’avrebbe mai detto quando eravamo ultimi in campionato, un anno e mezzo prima… E’ una soddisfazione impressionante. Promozione? Il club ha saputo valorizzare il mio lavoro e la mia esperienza. Si parla molto dell’aspetto tecnologico, tecnico e statistico, ma il calcio ha una componente emozionale. Due più due non fa sempre quattro, a volte può fare anche cinque o tre. Bisogna anche essere degli artisti. La chiave della promozione è stata il gruppo di calciatori, con quattro Under 21 italiani, e un allenatore di primo livello”.