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DIRITTI TV - Zazzaroni: "Non si spegne il campionato, esiste addirittura la data del blackout, ecco la situazione"
07.07.2020 12:17 di Napoli Magazine Fonte: Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport

Il direttore Ivan Zazzaroni scrive nel suo editoriale per il Corriere dello Sport: "Numerose ingiunzioni di pagamento (con tanto di decreto del Tribunale di Milano) e l’escussione della fidejussione: tra lega e Sky siamo al redde rationem? Tre milioni di abbonati rischiano sul serio di dover rinunciare alle dirette delle ultime giornate del campionato più ostacolato e controverso di sempre? Esiste addirittura la data del blackout, il 13 luglio. Per evitare la catastrofe la pay dovrebbe versare - o promettere di farlo - entro lunedì la sesta rata 2019-20 (130 milioni più Iva), la cui scadenza non rispettata durante il lockdown ha generato la confl ittualità. Dal 9 marzo al 12 giugno, per le ragioni che purtroppo conosciamo e che hanno toccato irrimediabilmente le tasche del mondo, Sky non ha potuto trasmettere il calcio subendo perdite ingentissime anche in termini pubblicitari, perciò ha chiesto il riequilibrio economico dell’accordo, ossia uno sconto simile a quelli accordati in Germania e Inghilterra: tra il 13 e il 15% del totale. Un intervento che le 20 di A, forti di un contratto blindatissimo e unico nel suo genere, non hanno alcuna intenzione di fare. Nei giorni scorsi l’ad della pay, Maximo Ibarra, ha rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore nella quale si augurava l’apertura di un dialogo. Ma non ha ricevuto risposte. Anche il tema dello spostamento degli orari delle notturne risulta condizionato dal pessimo clima che si è venuto a creare: la lega, temendo l’apertura di altri contenziosi, pretende da Sky una richiesta scritta, mentre la tv, che peraltro ha già versato la prima rata della prossima stagione, si dice pronta ad accettare l’anticipo di mezz’ora, a condizione che la richiesta giunga dai titolari dei diritti, la lega appunto. Un disastro in termini di immagine e rapporti. Sono convinto che la lega non “staccherà il segnale”, anche se alcuni presidenti intendono andare fino in fondo. Per il bene del calcio italiano mi auguro che i famosi “prenditori” non decidano di compromettere un rapporto che prosegue da 17 anni e ha portato nelle loro casse 7 miliardi, ovvero la sopravvivenza delle squadre. Con gli abbonati non è corretto, né utile, giocare alla prova di forza.

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DIRITTI TV - Zazzaroni: "Non si spegne il campionato, esiste addirittura la data del blackout, ecco la situazione"

di Napoli Magazine

07/07/2024 - 12:17

Il direttore Ivan Zazzaroni scrive nel suo editoriale per il Corriere dello Sport: "Numerose ingiunzioni di pagamento (con tanto di decreto del Tribunale di Milano) e l’escussione della fidejussione: tra lega e Sky siamo al redde rationem? Tre milioni di abbonati rischiano sul serio di dover rinunciare alle dirette delle ultime giornate del campionato più ostacolato e controverso di sempre? Esiste addirittura la data del blackout, il 13 luglio. Per evitare la catastrofe la pay dovrebbe versare - o promettere di farlo - entro lunedì la sesta rata 2019-20 (130 milioni più Iva), la cui scadenza non rispettata durante il lockdown ha generato la confl ittualità. Dal 9 marzo al 12 giugno, per le ragioni che purtroppo conosciamo e che hanno toccato irrimediabilmente le tasche del mondo, Sky non ha potuto trasmettere il calcio subendo perdite ingentissime anche in termini pubblicitari, perciò ha chiesto il riequilibrio economico dell’accordo, ossia uno sconto simile a quelli accordati in Germania e Inghilterra: tra il 13 e il 15% del totale. Un intervento che le 20 di A, forti di un contratto blindatissimo e unico nel suo genere, non hanno alcuna intenzione di fare. Nei giorni scorsi l’ad della pay, Maximo Ibarra, ha rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore nella quale si augurava l’apertura di un dialogo. Ma non ha ricevuto risposte. Anche il tema dello spostamento degli orari delle notturne risulta condizionato dal pessimo clima che si è venuto a creare: la lega, temendo l’apertura di altri contenziosi, pretende da Sky una richiesta scritta, mentre la tv, che peraltro ha già versato la prima rata della prossima stagione, si dice pronta ad accettare l’anticipo di mezz’ora, a condizione che la richiesta giunga dai titolari dei diritti, la lega appunto. Un disastro in termini di immagine e rapporti. Sono convinto che la lega non “staccherà il segnale”, anche se alcuni presidenti intendono andare fino in fondo. Per il bene del calcio italiano mi auguro che i famosi “prenditori” non decidano di compromettere un rapporto che prosegue da 17 anni e ha portato nelle loro casse 7 miliardi, ovvero la sopravvivenza delle squadre. Con gli abbonati non è corretto, né utile, giocare alla prova di forza.

Fonte: Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport