La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sulle dimissioni da c.t. dell'Italia di Roberto Mancini: "Si parte dai cambiamenti che avevano portato alla nomina di Alberto Bollini, reduce dal trionfo europeo con l’Under 19, come vice c.t. - nel cui staff era entrato anche Andrea Barzagli per occuparsi in particolare della fase difensiva -; il passaggio di Carmine Nunziata, vice campione del Mondo con la 20, a tecnico dell’Under 21 e di Attilio Lombardo alla stessa U20, non erano stati davvero condivisi da Mancini. "Qualcosa era cambiato, non sentivo più la fiducia. L’Arabia non c’entra nulla" il senso del Mancio-pensiero. I rapporti tra i due avevano incominciato a guastarsi. Dopo la sconfitta in semifinale contro la Spagna, il presidente federale avrebbe fatto capire al c.t. che era ora di voltare pagina anche a livello di scelte, rinunciando ad alcuni veterani (Jorginho, Verratti e Immobile) per puntare sui giovani. Il Mancio, che pure di “baby” in carriera ne ha lanciati a manciate tra squadre di club e Nazionale, non aveva gradito l’ingerenza di campo. Gravina poi ha spinto per riportare nel giro azzurro Gigi Buffon, fresco di ritiro dal calcio giocato e nominato capo delegazione della Nazionale al posto del compianto Vialli. Le persone vicine all’ex c.t. insomma sono compatte nel sostenere che le (sofferte) dimissioni nulla hanno a che fare con le sirene arabe".
di Napoli Magazine
15/08/2023 - 10:26
La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sulle dimissioni da c.t. dell'Italia di Roberto Mancini: "Si parte dai cambiamenti che avevano portato alla nomina di Alberto Bollini, reduce dal trionfo europeo con l’Under 19, come vice c.t. - nel cui staff era entrato anche Andrea Barzagli per occuparsi in particolare della fase difensiva -; il passaggio di Carmine Nunziata, vice campione del Mondo con la 20, a tecnico dell’Under 21 e di Attilio Lombardo alla stessa U20, non erano stati davvero condivisi da Mancini. "Qualcosa era cambiato, non sentivo più la fiducia. L’Arabia non c’entra nulla" il senso del Mancio-pensiero. I rapporti tra i due avevano incominciato a guastarsi. Dopo la sconfitta in semifinale contro la Spagna, il presidente federale avrebbe fatto capire al c.t. che era ora di voltare pagina anche a livello di scelte, rinunciando ad alcuni veterani (Jorginho, Verratti e Immobile) per puntare sui giovani. Il Mancio, che pure di “baby” in carriera ne ha lanciati a manciate tra squadre di club e Nazionale, non aveva gradito l’ingerenza di campo. Gravina poi ha spinto per riportare nel giro azzurro Gigi Buffon, fresco di ritiro dal calcio giocato e nominato capo delegazione della Nazionale al posto del compianto Vialli. Le persone vicine all’ex c.t. insomma sono compatte nel sostenere che le (sofferte) dimissioni nulla hanno a che fare con le sirene arabe".