Calcio
GAZZETTA - Non solo Acerbi-Juan Jesus, in Italia c'è un problema con il razzismo, ecco l'elenco degli ultimi casi nel calcio
19.03.2024 12:54 di Napoli Magazine

Come riporta La Gazzetta dello Sport, in Italia c'è un problema con il razzismo. Il caso Acerbi-Juan Jesus è solo il più recente dei casi di razzismo nel calcio: "Poco più di un mese fa, dopo le offese razziste subite dal portiere del Milan Mike Maignan a Udine, la Swg pubblicò un sondaggio — condotto su un campione di 800 maggiorenni — sui comportamenti del pubblico nelle manifestazioni sportive. Ne emerse un quadro contraddittorio e inquietante. L'episodio Juan Jesus-Acerbi rafforza la sensazione che lo stadio — terreno di gioco compreso — sia per molti una terra di nessuno in cui molto, troppo è possibile e concesso. La metà del campione considerava come “elementi del tifo” l’insultare la propria squadra o il proprio campione se perde o gioca male (51%); intimidire un avversario con urla e cori (48%); insultare gli arbitri (46%). Quasi il 20% considerava “elemento del tifo” insultare un giocatore per la sua nazionalità o per le origini etniche (18%); dire a un giocatore “zingaro” o “ebreo” (18%); fare il verso della scimmia (16%). Il campione aveva approvato il comportamento di Maignan e dei compagni di squadra del Milan, che dopo gli insulti razzisti ricevuti dal portiere avevano lasciato il campo per protesta. Il 46% riteneva infatti che avevano “fatto bene a uscire dal campo e non avrebbero dovuto rientrare”; il 6% riteneva di non essere di fronte a comportamenti razzisti, ma a “un modo per disturbare i giocatori”. Per il 18% “sono pagati per intrattenere, devono quindi sopportare qualsiasi cosa. Pochi giorni fa, in provincia di Lucca, la frase «Negro di m...a» pronunciata da un 14enne della Mediavalle del Serchio è costata lo stop per un fatto accaduto domenica 10 marzo e riguardante il campionato Giovanissimi B, dove giocano i nati nel 2010. Un mese fa nel campionato Juniores regionale piemontese sono in due a usare frasi razziste, tanto da costringere il giudice sportivo a infliggere 10 giornate di stop a Mattia Baracco e Marco Viel dell’Asti per aver detto all’arbitro durante la gara contro il San Domenico Savio «marocchino di m...a». A fine dicembre un 16enne della Spal Cordovado (Pordenone) è stato squalificato per dieci giornate nel campionato Giovanissimi dopo aver rivolto insulti razzisti a un avversario, in riferimento al colore della sua pelle. Frasi razziste in una partita Under 16 nel Pavese ai danni di un giovane nordafricano. Il padre del ragazzo ha chiamato i carabinieri dopo che il figlio, in campo per la partita contro l’Albuzzano, sarebbe stato offeso con insulti razzisti".

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GAZZETTA - Non solo Acerbi-Juan Jesus, in Italia c'è un problema con il razzismo, ecco l'elenco degli ultimi casi nel calcio

di Napoli Magazine

19/03/2024 - 12:54

Come riporta La Gazzetta dello Sport, in Italia c'è un problema con il razzismo. Il caso Acerbi-Juan Jesus è solo il più recente dei casi di razzismo nel calcio: "Poco più di un mese fa, dopo le offese razziste subite dal portiere del Milan Mike Maignan a Udine, la Swg pubblicò un sondaggio — condotto su un campione di 800 maggiorenni — sui comportamenti del pubblico nelle manifestazioni sportive. Ne emerse un quadro contraddittorio e inquietante. L'episodio Juan Jesus-Acerbi rafforza la sensazione che lo stadio — terreno di gioco compreso — sia per molti una terra di nessuno in cui molto, troppo è possibile e concesso. La metà del campione considerava come “elementi del tifo” l’insultare la propria squadra o il proprio campione se perde o gioca male (51%); intimidire un avversario con urla e cori (48%); insultare gli arbitri (46%). Quasi il 20% considerava “elemento del tifo” insultare un giocatore per la sua nazionalità o per le origini etniche (18%); dire a un giocatore “zingaro” o “ebreo” (18%); fare il verso della scimmia (16%). Il campione aveva approvato il comportamento di Maignan e dei compagni di squadra del Milan, che dopo gli insulti razzisti ricevuti dal portiere avevano lasciato il campo per protesta. Il 46% riteneva infatti che avevano “fatto bene a uscire dal campo e non avrebbero dovuto rientrare”; il 6% riteneva di non essere di fronte a comportamenti razzisti, ma a “un modo per disturbare i giocatori”. Per il 18% “sono pagati per intrattenere, devono quindi sopportare qualsiasi cosa. Pochi giorni fa, in provincia di Lucca, la frase «Negro di m...a» pronunciata da un 14enne della Mediavalle del Serchio è costata lo stop per un fatto accaduto domenica 10 marzo e riguardante il campionato Giovanissimi B, dove giocano i nati nel 2010. Un mese fa nel campionato Juniores regionale piemontese sono in due a usare frasi razziste, tanto da costringere il giudice sportivo a infliggere 10 giornate di stop a Mattia Baracco e Marco Viel dell’Asti per aver detto all’arbitro durante la gara contro il San Domenico Savio «marocchino di m...a». A fine dicembre un 16enne della Spal Cordovado (Pordenone) è stato squalificato per dieci giornate nel campionato Giovanissimi dopo aver rivolto insulti razzisti a un avversario, in riferimento al colore della sua pelle. Frasi razziste in una partita Under 16 nel Pavese ai danni di un giovane nordafricano. Il padre del ragazzo ha chiamato i carabinieri dopo che il figlio, in campo per la partita contro l’Albuzzano, sarebbe stato offeso con insulti razzisti".