Nadiem Amiri, trequartista del Genoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport riguardo il suo approdo in Italia: "Salvezza? Ora diventa decisiva la gara con l’Empoli, poi sarà importante non subire più sconfitte e cercare di piazzare qualche altro successo. Ci servono due o tre vittorie peer ripartire, continuo fermamente a credere che questa squadra possa rimanere in Serie A. Non penso al futuro, ma una cosa posso dirla: il Genoa nulla c’entra con la Serie B. Blessin è stato importante, anche perché non parlo ancora la vostra lingua, il mio inglese non è perfetto e avere un allenatore e uno staff che parlano tedesco per me è stato ed è ancora oggi un grande aiuto. Vesto la maglia del più antico club italiano. Non credo che serva aggiungere altro. Non è stato un inizio semplice, un virus mi ha frenato impedendomi di giocare con continuità, ma ora sto bene e sono pronto a fare la mia parte. Con l’Inter l’atmosfera a Marassi era splendida. Dallo spogliatoio ho scritto ai miei genitori ed a mio fratello, spiegando che speravo di entrare presto in campo... E quando è successo, è stata roba da pelle d’oca. Intanto ho iniziato a studiare l’italiano. Il mio amico Calhanoglu mi ha aiutato con la lingua a trovare a casa".
di Napoli Magazine
05/03/2022 - 10:20
Nadiem Amiri, trequartista del Genoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport riguardo il suo approdo in Italia: "Salvezza? Ora diventa decisiva la gara con l’Empoli, poi sarà importante non subire più sconfitte e cercare di piazzare qualche altro successo. Ci servono due o tre vittorie peer ripartire, continuo fermamente a credere che questa squadra possa rimanere in Serie A. Non penso al futuro, ma una cosa posso dirla: il Genoa nulla c’entra con la Serie B. Blessin è stato importante, anche perché non parlo ancora la vostra lingua, il mio inglese non è perfetto e avere un allenatore e uno staff che parlano tedesco per me è stato ed è ancora oggi un grande aiuto. Vesto la maglia del più antico club italiano. Non credo che serva aggiungere altro. Non è stato un inizio semplice, un virus mi ha frenato impedendomi di giocare con continuità, ma ora sto bene e sono pronto a fare la mia parte. Con l’Inter l’atmosfera a Marassi era splendida. Dallo spogliatoio ho scritto ai miei genitori ed a mio fratello, spiegando che speravo di entrare presto in campo... E quando è successo, è stata roba da pelle d’oca. Intanto ho iniziato a studiare l’italiano. Il mio amico Calhanoglu mi ha aiutato con la lingua a trovare a casa".