Giovanni Galeone, ex allenatore e mentore di Massimiliano Allegri, ha rilasciato un'intervista al Messaggero Veneto in cui non risparmia critiche all'Inter e a Beppe Marotta. "Penso che Allegri abbia aspettato fino all’ultimo una chiamata dell’Inter. Aveva un accordo con il Napoli, prima che Conte decidesse di rimanere - ha spiegato - Strano che Marotta, che aveva avuto Allegri alla Juve, non lo abbia preso. Con tutto il rispetto per Chivu un club che ha giocato due finali di Champions nelle ultime tre stagioni non può prendere un tecnico con 13 presenze in Serie A". Su Inzaghi all'Al Hilal: "Per quanto ne so io è da sei mesi che Inzaghi si era promesso al club arabo".
Ovviamente Galeone fa il tifo per Allegri, con il quale si è creato un rapporto indissolubile ai tempi del Pescara negli anni '90. "Mi auguro che stavolta gli vada meglio e che possa vincere lo scudetto al primo tentativo come nella sua precedente avventura in rossonero - ha aggiunto l'84enne ex tecnico -. E non è detto che non ci riesca. L’ho sentito molto contento e carico. E secondo me Tare gli sta costruendo una buona squadra".
Gli arrivi di Modric e De Bruyne e la crisi del calcio italiano: "Se ha senso puntare su giocatori non più giovanissimi? Sì, perché il nostro calcio è rimasto indietro e abbiamo bisogno di riportare da noi giocatori di livello europeo. Ma avete visto Spagna-Portogallo? Sembra un altro sport rispetto a quello che si gioca da noi".
Sull'esonero di Spalletti da ct della Nazionale e la scelta di puntare su Rino Gattuso. "Lui è il meno colpevole di tutti. È l’organizzazione del sistema che non funziona. Non esistono più i settori giovanili, mancano gli insegnanti di calcio, si punta subito tutto sulla tattica. Abbiamo svenduto il nostro calcio e ne stiamo pagando le conseguenze - ha attaccato - Io avrei preso Mancini. È vero che si è lasciato malissimo, ma era l’unico allenatore italiano pronto. Oppure se si fosse puntato su uno stranieri avrei preso Rafa Benitez, un profondo conoscitore del calcio e dei calciatori. Il top sarebbe stato Ancelotti, ma si era già accasato con il Brasile".
Galeone ha parole al miele per Fabregas e mette in guardia Gasperini: "Non mi ha sorpreso la scelta di Fabregas di rimanere al Como. Lavora in una delle società economicamente più forti ed è stato coerente con la risposta data. Se fossi un presidente e dovessi scegliere un allenatore con cui vincere qualcosa punterei sicuramente sullo spagnolo. Dopo 9 anni di Atalanta era giusto cambiare. Gasp è un osso, ma a Roma non troverà un ambiente facile. In giallorosso hanno vinto lo scudetto due allenatori caratterialmente agli antipodi, Liedholm e Capello".
di Napoli Magazine
15/06/2025 - 16:18
Giovanni Galeone, ex allenatore e mentore di Massimiliano Allegri, ha rilasciato un'intervista al Messaggero Veneto in cui non risparmia critiche all'Inter e a Beppe Marotta. "Penso che Allegri abbia aspettato fino all’ultimo una chiamata dell’Inter. Aveva un accordo con il Napoli, prima che Conte decidesse di rimanere - ha spiegato - Strano che Marotta, che aveva avuto Allegri alla Juve, non lo abbia preso. Con tutto il rispetto per Chivu un club che ha giocato due finali di Champions nelle ultime tre stagioni non può prendere un tecnico con 13 presenze in Serie A". Su Inzaghi all'Al Hilal: "Per quanto ne so io è da sei mesi che Inzaghi si era promesso al club arabo".
Ovviamente Galeone fa il tifo per Allegri, con il quale si è creato un rapporto indissolubile ai tempi del Pescara negli anni '90. "Mi auguro che stavolta gli vada meglio e che possa vincere lo scudetto al primo tentativo come nella sua precedente avventura in rossonero - ha aggiunto l'84enne ex tecnico -. E non è detto che non ci riesca. L’ho sentito molto contento e carico. E secondo me Tare gli sta costruendo una buona squadra".
Gli arrivi di Modric e De Bruyne e la crisi del calcio italiano: "Se ha senso puntare su giocatori non più giovanissimi? Sì, perché il nostro calcio è rimasto indietro e abbiamo bisogno di riportare da noi giocatori di livello europeo. Ma avete visto Spagna-Portogallo? Sembra un altro sport rispetto a quello che si gioca da noi".
Sull'esonero di Spalletti da ct della Nazionale e la scelta di puntare su Rino Gattuso. "Lui è il meno colpevole di tutti. È l’organizzazione del sistema che non funziona. Non esistono più i settori giovanili, mancano gli insegnanti di calcio, si punta subito tutto sulla tattica. Abbiamo svenduto il nostro calcio e ne stiamo pagando le conseguenze - ha attaccato - Io avrei preso Mancini. È vero che si è lasciato malissimo, ma era l’unico allenatore italiano pronto. Oppure se si fosse puntato su uno stranieri avrei preso Rafa Benitez, un profondo conoscitore del calcio e dei calciatori. Il top sarebbe stato Ancelotti, ma si era già accasato con il Brasile".
Galeone ha parole al miele per Fabregas e mette in guardia Gasperini: "Non mi ha sorpreso la scelta di Fabregas di rimanere al Como. Lavora in una delle società economicamente più forti ed è stato coerente con la risposta data. Se fossi un presidente e dovessi scegliere un allenatore con cui vincere qualcosa punterei sicuramente sullo spagnolo. Dopo 9 anni di Atalanta era giusto cambiare. Gasp è un osso, ma a Roma non troverà un ambiente facile. In giallorosso hanno vinto lo scudetto due allenatori caratterialmente agli antipodi, Liedholm e Capello".