In diretta su Radio CRC per la trasmissione Dentro Gli Schemi con Silvia De Martino e Salvatore Pengue, giornalista, è tornato a parlare delle questioni nate su Kevin De Bruyne: "Quando inizialmente abbiamo parlato di De Bruyne, abbiamo detto una cosa: in questo momento, Kevin deve fare un percorso inverso. Per me è semplice dirlo perché per 10 anni ho giocato a Poker e, molte volte, ho dovuto abbassare i miei livelli di pensiero, con la massima umiltà. Il calcio è un gioco di squadra e Kevin De Bruyne fa calcio associativo. Se non è messo nelle condizioni di poter tirare fuori quelle che sono le sue caratteristiche, ahimé, diventa paradossalmente meno forte di un giocatore ‘normale’. De Bruyne ha bisogno di percepire i tempi di una squadra con cui gioca da poco. Lo specchio di De Bruyne sono le parole di Neres quando, in un’amichevole al ritiro di Dimaro, diede una palla illuminante a Neres e lui non la capì neanche. David allora disse una cosa: 'Noi dobbiamo essere pronti a capire questo cos’ha in testa'. Perché è quello, ad oggi, il problema del Napoli. Chi mette in dubbio che sia un fuoriclasse, non l’ha mai visto giocare. Questo percorso di crescita è obbligatorio e necessita di un tempo congruo per potergli dare tre cose: 1. Conoscere i suoi compagni; 2. Che i suoi compagni conoscano lui; 3. Inglobare ritmi e spaziature di un nuovo campionato. Se non siamo pronti a dare questo a De Bruyne, allora farà solo prestazioni peggiori. Lui è uno che ha giocato 10 anni nel campionato più allenante, più forte e competitivo del mondo e per lui è un problema giocare quando non riesce a conoscere determinate cose della partita. Perché non esiste, ad oggi, la comparazione con Modric? Perché Allegri ha consegnato le chiavi della regia a Luka Modric che gioca in una porzione di campo dove decide i tempi. De Bruyne, invece, gioca in una zona dove i tempi sono imposti dai suoi compagni. Il Napoli è tra i pochissimi club a fare due ritiri e fare un lavoro importantissimo a secco. Kevin arriva da 10 anni di ritiri del Manchester City che è solo pallone. Diamogli anche questo. Se conoscete De Bruyne è devastante nell’intensità, è velocissimo, ad oggi non lo è perché probabilmente sta ancora scaricando le preparazioni fortissime, ancor più quelle di Conte".
di Napoli Magazine
02/10/2025 - 23:11
In diretta su Radio CRC per la trasmissione Dentro Gli Schemi con Silvia De Martino e Salvatore Pengue, giornalista, è tornato a parlare delle questioni nate su Kevin De Bruyne: "Quando inizialmente abbiamo parlato di De Bruyne, abbiamo detto una cosa: in questo momento, Kevin deve fare un percorso inverso. Per me è semplice dirlo perché per 10 anni ho giocato a Poker e, molte volte, ho dovuto abbassare i miei livelli di pensiero, con la massima umiltà. Il calcio è un gioco di squadra e Kevin De Bruyne fa calcio associativo. Se non è messo nelle condizioni di poter tirare fuori quelle che sono le sue caratteristiche, ahimé, diventa paradossalmente meno forte di un giocatore ‘normale’. De Bruyne ha bisogno di percepire i tempi di una squadra con cui gioca da poco. Lo specchio di De Bruyne sono le parole di Neres quando, in un’amichevole al ritiro di Dimaro, diede una palla illuminante a Neres e lui non la capì neanche. David allora disse una cosa: 'Noi dobbiamo essere pronti a capire questo cos’ha in testa'. Perché è quello, ad oggi, il problema del Napoli. Chi mette in dubbio che sia un fuoriclasse, non l’ha mai visto giocare. Questo percorso di crescita è obbligatorio e necessita di un tempo congruo per potergli dare tre cose: 1. Conoscere i suoi compagni; 2. Che i suoi compagni conoscano lui; 3. Inglobare ritmi e spaziature di un nuovo campionato. Se non siamo pronti a dare questo a De Bruyne, allora farà solo prestazioni peggiori. Lui è uno che ha giocato 10 anni nel campionato più allenante, più forte e competitivo del mondo e per lui è un problema giocare quando non riesce a conoscere determinate cose della partita. Perché non esiste, ad oggi, la comparazione con Modric? Perché Allegri ha consegnato le chiavi della regia a Luka Modric che gioca in una porzione di campo dove decide i tempi. De Bruyne, invece, gioca in una zona dove i tempi sono imposti dai suoi compagni. Il Napoli è tra i pochissimi club a fare due ritiri e fare un lavoro importantissimo a secco. Kevin arriva da 10 anni di ritiri del Manchester City che è solo pallone. Diamogli anche questo. Se conoscete De Bruyne è devastante nell’intensità, è velocissimo, ad oggi non lo è perché probabilmente sta ancora scaricando le preparazioni fortissime, ancor più quelle di Conte".