Calcio
IL PARERE - Prandelli: "Giocare subito Lazio-Roma e Juve-Napoli non condizionerà il cammino delle big"
24.08.2019 12:55 di Napoli Magazine Fonte: Soccermagazine.it

Cesare Prandelli, ex ct della Nazionale azzurra e reduce dalla breve esperienza al Genoa, continua ad osservare il calcio italiano con grande passione e cognizione di causa. Il mister ha le idee molto chiare sulle tematiche che caratterizzeranno la prossima Serie A, ma anche sui colpi di scena del calciomercato, tanto da elogiare la permanenza di Chiesa alla Fiorentina più di tanti altri acquisti faraonici delle big. Prandelli ha rilasciato dunque un’intervista in esclusiva a Soccermagazine parlando di alcune sue esperienze e non solo:


Ancora prima dell’inizio del campionato  ci sono state delle critiche nei confronti dei criteri di sorteggio del calendario. Secondo Lei giocare subito Lazio-Roma e Juve-Napoli può condizionare il cammino delle big?
No, assolutamente no. Le partite prima o poi vanno giocate, forse possono creare da subito grande interesse, ma secondo me non condizionerà nulla.


 
Una squadra a cui è molto legato è la Fiorentina, che ha appena cambiato proprietà e deve gestire la situazione di Chiesa. Secondo Lei trattenere il giocatore eventualmente controvoglia sarebbe lo scenario peggiore?
Secondo me va letta bene questa situazione di Chiesa. Nella proprietà precedente probabilmente gli avevano detto di trovarsi una squadra e nel momento che è arrivata la nuova proprietà gli hanno detto: “No, per noi sei insostituibile”. Con una famiglia alle spalle molto equilibrata e con grande esperienza secondo me troveremo un Chiesa ancora più motivato e più protagonista.


 
Forse la notizia più inaspettata dell’estate è stata quella dell’addio di Totti alla Roma. Considerando che i vari Maldini e Del Piero hanno faticato un po’ a ritagliarsi uno spazio dopo il ritiro, Lei che futuro vede per Francesco?
Mah, il futuro di Francesco è sempre a Roma. Io non lo vedo da nessun’altra parte. Adesso non so i tempi, ma io vedo solo Francesco a Roma.
 
 

A Roma è appena arrivato Zappacosta, che condivide ruolo e procuratore con Florenzi. Considerando che quest’ultimo difficilmente potrà giocare più in avanti nel 4-2-3-1 di Fonseca, il dualismo tra i due terzini non rischia di penalizzare entrambi in ottica Nazionale?
Una sana competizione fa sempre bene, poi Florenzi ci ha abituati in questi anni a ritagliarsi anche ruoli diversi, non soltanto esterno basso. Quindi non vedo nessun tipo di disagio. Il campo dimostrerà chi meriterà di giocare e sarà l’allenatore a scegliere. Una sana competizione fa sempre bene.
 
 

Una domanda su due ex giocatori della Sua Nazionale: L’ha sorpresa di più vedere De Rossi al Boca Juniors o Balotelli al Brescia?
Forse Balotelli al Brescia. Per De Rossi è stata una storia completamente diversa, è stata una scelta dettata dal voler fare un’esperienza importante, meravigliosa, in una squadra storica per la quale lui aveva sempre sostenuto di avere una grande simpatia. Per quanto riguarda Balotelli, invece, è riuscito forse a far emergere più i sentimenti umani che non i discorsi economici, quindi gli auguro veramente che possa trovare la continuità per aiutare Brescia a raggiungere l’obiettivo della salvezza.
 
 

A proposito di Nazionale, tempo fa abbiamo chiesto ad Alessandro Diamanti della finale persa ad Euro 2012 e lui a distanza di anni l’ha presa con filosofia. A Lei, invece, capita ancora di ripensare a quell’occasione mancata contro la Spagna?
Mah, ogni tanto sì, ovviamente, ma l’abbiamo analizzata sempre con grande razionalità. Io ho sempre detto che siamo partiti non pensando di arrivare in finale, quindi non abbiamo programmato i trasferimenti. Noi per l’ultima partita non siamo riusciti ad allenarci, abbiamo dovuto viaggiare tra Varsavia e Kiev in un giorno e mezzo e quindi non abbiamo avuto la possibilità di capire quei giocatori che avevano recuperato e quelli che avevano qualche piccolo infortunio. Il calcio è anche questo. I pensieri ci sono, ma rimane il fatto che siamo arrivati in finale e che abbiamo fatto un grande Europeo. Non dimentichiamo che abbiamo incontrato una Spagna che era campione del mondo e campione europeo, che in quel periodo era probabilmente la squadra più forte del mondo, in tutti i sensi.
 
L’anno scorso ci raccontò che Icardi fu molto vicino all’Italia e poi cambiò idea. Cosa pensa oggi dell’incredibile indecisione del ragazzo a livello di club?
Non lo so, anch’io non ho un’opinione ben precisa. Sinceramente non so rispondere.
 
C’è qualche colpo di mercato che L’ha impressionata di più durante questa sessione estiva?
Diciamo che forse, come dicevo prima, quello più importante è stato Chiesa, perché è un giocatore che poteva rompere gli equilibri anche nelle grandi squadre. La sua permanenza a Firenze secondo me è stato il colpo dell’estate.
 
Negli ultimi anni qualche giornale aveva inserito anche il Suo nome tra quelli dei possibili successori di Conte e Ventura in Nazionale. Lei è mai stato vicino al ritorno da ct?
No, assolutamente no.
 
Per concludere, una curiosità che possiamo chiedere solo a Lei che è stato ct. Nel ricoprire una figura tanto importante a livello nazionale spesso si assiste anche a delle ingerenze della politica nel calcio. Nel 2000 Zoff si dimise per questo motivo e di recente anche Gattuso se n’è lamentato al Milan. Lei che invece era così stimato dal presidente Napolitano, che ne pensa?
Eh, penso che ci sia un fondo di verità. Sì, ero stimato da Napolitano, ma probabilmente ero insultato da qualche altra parte politica (ride, ndr)! Sicuramente la politica entra spesso a piedi pari nel calcio, perché comunque anche per i politici è un riscontro importante. La politica dovrebbe fare la politica e basta.
 

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IL PARERE - Prandelli: "Giocare subito Lazio-Roma e Juve-Napoli non condizionerà il cammino delle big"

di Napoli Magazine

24/08/2024 - 12:55

Cesare Prandelli, ex ct della Nazionale azzurra e reduce dalla breve esperienza al Genoa, continua ad osservare il calcio italiano con grande passione e cognizione di causa. Il mister ha le idee molto chiare sulle tematiche che caratterizzeranno la prossima Serie A, ma anche sui colpi di scena del calciomercato, tanto da elogiare la permanenza di Chiesa alla Fiorentina più di tanti altri acquisti faraonici delle big. Prandelli ha rilasciato dunque un’intervista in esclusiva a Soccermagazine parlando di alcune sue esperienze e non solo:


Ancora prima dell’inizio del campionato  ci sono state delle critiche nei confronti dei criteri di sorteggio del calendario. Secondo Lei giocare subito Lazio-Roma e Juve-Napoli può condizionare il cammino delle big?
No, assolutamente no. Le partite prima o poi vanno giocate, forse possono creare da subito grande interesse, ma secondo me non condizionerà nulla.


 
Una squadra a cui è molto legato è la Fiorentina, che ha appena cambiato proprietà e deve gestire la situazione di Chiesa. Secondo Lei trattenere il giocatore eventualmente controvoglia sarebbe lo scenario peggiore?
Secondo me va letta bene questa situazione di Chiesa. Nella proprietà precedente probabilmente gli avevano detto di trovarsi una squadra e nel momento che è arrivata la nuova proprietà gli hanno detto: “No, per noi sei insostituibile”. Con una famiglia alle spalle molto equilibrata e con grande esperienza secondo me troveremo un Chiesa ancora più motivato e più protagonista.


 
Forse la notizia più inaspettata dell’estate è stata quella dell’addio di Totti alla Roma. Considerando che i vari Maldini e Del Piero hanno faticato un po’ a ritagliarsi uno spazio dopo il ritiro, Lei che futuro vede per Francesco?
Mah, il futuro di Francesco è sempre a Roma. Io non lo vedo da nessun’altra parte. Adesso non so i tempi, ma io vedo solo Francesco a Roma.
 
 

A Roma è appena arrivato Zappacosta, che condivide ruolo e procuratore con Florenzi. Considerando che quest’ultimo difficilmente potrà giocare più in avanti nel 4-2-3-1 di Fonseca, il dualismo tra i due terzini non rischia di penalizzare entrambi in ottica Nazionale?
Una sana competizione fa sempre bene, poi Florenzi ci ha abituati in questi anni a ritagliarsi anche ruoli diversi, non soltanto esterno basso. Quindi non vedo nessun tipo di disagio. Il campo dimostrerà chi meriterà di giocare e sarà l’allenatore a scegliere. Una sana competizione fa sempre bene.
 
 

Una domanda su due ex giocatori della Sua Nazionale: L’ha sorpresa di più vedere De Rossi al Boca Juniors o Balotelli al Brescia?
Forse Balotelli al Brescia. Per De Rossi è stata una storia completamente diversa, è stata una scelta dettata dal voler fare un’esperienza importante, meravigliosa, in una squadra storica per la quale lui aveva sempre sostenuto di avere una grande simpatia. Per quanto riguarda Balotelli, invece, è riuscito forse a far emergere più i sentimenti umani che non i discorsi economici, quindi gli auguro veramente che possa trovare la continuità per aiutare Brescia a raggiungere l’obiettivo della salvezza.
 
 

A proposito di Nazionale, tempo fa abbiamo chiesto ad Alessandro Diamanti della finale persa ad Euro 2012 e lui a distanza di anni l’ha presa con filosofia. A Lei, invece, capita ancora di ripensare a quell’occasione mancata contro la Spagna?
Mah, ogni tanto sì, ovviamente, ma l’abbiamo analizzata sempre con grande razionalità. Io ho sempre detto che siamo partiti non pensando di arrivare in finale, quindi non abbiamo programmato i trasferimenti. Noi per l’ultima partita non siamo riusciti ad allenarci, abbiamo dovuto viaggiare tra Varsavia e Kiev in un giorno e mezzo e quindi non abbiamo avuto la possibilità di capire quei giocatori che avevano recuperato e quelli che avevano qualche piccolo infortunio. Il calcio è anche questo. I pensieri ci sono, ma rimane il fatto che siamo arrivati in finale e che abbiamo fatto un grande Europeo. Non dimentichiamo che abbiamo incontrato una Spagna che era campione del mondo e campione europeo, che in quel periodo era probabilmente la squadra più forte del mondo, in tutti i sensi.
 
L’anno scorso ci raccontò che Icardi fu molto vicino all’Italia e poi cambiò idea. Cosa pensa oggi dell’incredibile indecisione del ragazzo a livello di club?
Non lo so, anch’io non ho un’opinione ben precisa. Sinceramente non so rispondere.
 
C’è qualche colpo di mercato che L’ha impressionata di più durante questa sessione estiva?
Diciamo che forse, come dicevo prima, quello più importante è stato Chiesa, perché è un giocatore che poteva rompere gli equilibri anche nelle grandi squadre. La sua permanenza a Firenze secondo me è stato il colpo dell’estate.
 
Negli ultimi anni qualche giornale aveva inserito anche il Suo nome tra quelli dei possibili successori di Conte e Ventura in Nazionale. Lei è mai stato vicino al ritorno da ct?
No, assolutamente no.
 
Per concludere, una curiosità che possiamo chiedere solo a Lei che è stato ct. Nel ricoprire una figura tanto importante a livello nazionale spesso si assiste anche a delle ingerenze della politica nel calcio. Nel 2000 Zoff si dimise per questo motivo e di recente anche Gattuso se n’è lamentato al Milan. Lei che invece era così stimato dal presidente Napolitano, che ne pensa?
Eh, penso che ci sia un fondo di verità. Sì, ero stimato da Napolitano, ma probabilmente ero insultato da qualche altra parte politica (ride, ndr)! Sicuramente la politica entra spesso a piedi pari nel calcio, perché comunque anche per i politici è un riscontro importante. La politica dovrebbe fare la politica e basta.
 

Fonte: Soccermagazine.it