Fabio Capello, allenatore, ha commentato la finale di Coppa Italia vinta dal Bologna sulle colonne de La Gazzetta dello Sport: "Bologna in paradiso, Diavolo... all’inferno. Italiano ha costruito un capolavoro, coadiuvato alla grande da Giovanni Sartori, che raramente sbaglia quando c’è da comprare un calciatore. Bologna merita la Coppa, anche se a essere onesti la partita di Roma non è stato un bello spot per il calcio italiano. La gara non mi è piaciuta, i rossoblù hanno trovato il guizzo vincente con Dan Ndoye - giocatore importante, oltre che generoso -, ma altre volte in stagione mi avevano divertito di più. Nel mirino finisce, invece, inevitabilmente la prestazione del Milan. Se si eccettua qualche spunto di Rafa Leao nel primo tempo, i rossoneri non hanno fatto nulla, zero. Quando è andato sotto, Conceiçao ha provato a mettere in campo più attaccanti possibile, ma Italiano ha imparato bene la lezione delle finali perse alla guida della Fiorentina e ha chiuso gli spazi in difesa, concedendo pochissimo all’avversario. Nulla, però avviene per caso. Il Milan è drammaticamente senza un gioco collaudato. Al di là di Conceiçao, va detto come i calciatori abbiano dimostrato ancora una volta di avere poca personalità. La sconfitta è la logica conseguenza. Ed è meritata, oltre ogni altro discorso, compreso quello arbitrale. Il ko in finale di Coppa Italia, invece, obbligherà il Milan a prendere decisioni molto più importanti. La società ha preso tempo in questi mesi, ma la sconfitta di Roma non lascia spazio a repliche. Il Milan non potrà essere questo anche l’anno prossimo, spero lo sappiano anche i suoi dirigenti. A godere è dunque il Bologna, che dà continuità al 'miracolo' sportivo della scorsa annata. Ma, in realtà, il termine miracolo non è nemmeno corretto. Perché quando lavori bene, raccogli semplicemente i frutti. Come abbiamo detto prima, la serata dell’Olimpico è solamente il coronamento dell’opera della società rossoblù, portata avanti almeno da due anni a questa parte".
di Napoli Magazine
15/05/2025 - 22:47
Fabio Capello, allenatore, ha commentato la finale di Coppa Italia vinta dal Bologna sulle colonne de La Gazzetta dello Sport: "Bologna in paradiso, Diavolo... all’inferno. Italiano ha costruito un capolavoro, coadiuvato alla grande da Giovanni Sartori, che raramente sbaglia quando c’è da comprare un calciatore. Bologna merita la Coppa, anche se a essere onesti la partita di Roma non è stato un bello spot per il calcio italiano. La gara non mi è piaciuta, i rossoblù hanno trovato il guizzo vincente con Dan Ndoye - giocatore importante, oltre che generoso -, ma altre volte in stagione mi avevano divertito di più. Nel mirino finisce, invece, inevitabilmente la prestazione del Milan. Se si eccettua qualche spunto di Rafa Leao nel primo tempo, i rossoneri non hanno fatto nulla, zero. Quando è andato sotto, Conceiçao ha provato a mettere in campo più attaccanti possibile, ma Italiano ha imparato bene la lezione delle finali perse alla guida della Fiorentina e ha chiuso gli spazi in difesa, concedendo pochissimo all’avversario. Nulla, però avviene per caso. Il Milan è drammaticamente senza un gioco collaudato. Al di là di Conceiçao, va detto come i calciatori abbiano dimostrato ancora una volta di avere poca personalità. La sconfitta è la logica conseguenza. Ed è meritata, oltre ogni altro discorso, compreso quello arbitrale. Il ko in finale di Coppa Italia, invece, obbligherà il Milan a prendere decisioni molto più importanti. La società ha preso tempo in questi mesi, ma la sconfitta di Roma non lascia spazio a repliche. Il Milan non potrà essere questo anche l’anno prossimo, spero lo sappiano anche i suoi dirigenti. A godere è dunque il Bologna, che dà continuità al 'miracolo' sportivo della scorsa annata. Ma, in realtà, il termine miracolo non è nemmeno corretto. Perché quando lavori bene, raccogli semplicemente i frutti. Come abbiamo detto prima, la serata dell’Olimpico è solamente il coronamento dell’opera della società rossoblù, portata avanti almeno da due anni a questa parte".