Calcio
IL PENSIERO - Ceravolo: "Hojlund è un grande attaccante, Vlahovic? la Juventus non l'avrebbe mai ceduto al Napoli"
04.09.2025 12:37 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Ceravolo, ex direttore sportivo di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.

C’è rimpianto in casa Napoli per il mancato affondo su Vlahovic o l’investimento su Højlund farà dimenticare la possibilità sfumata?

“Sì, perché Hojlund è un grande attaccante. Il Manchester United lo ha pagato tanto e lui ha dimostrato di essere un giocatore di spessore, tra i migliori in Europa. Magari a Manchester non ha reso come ci si aspettava, ma resta un grande acquisto. Detto questo, non credo che la Juventus avrebbe mai ceduto un calciatore come Vlahovic ad un club considerato un concorrente diretto. La realtà è che i bianconeri hanno trovato in Vlahovic il giocatore più forte del loro reparto offensivo, nonostante avessero intenzione di cederlo. Oggi si ritrovano con un potenziale superiore alle aspettative e, probabilmente, con l’attacco più forte in assoluto”.

Il Napoli è stato definito la regina del mercato, nonostante le cessioni illustri di Kvaratskhelia e Osimhen. Inter, Milan e Juventus hanno piazzato colpi last minute per rimediare a un avvio più lento. Che mercato è stato secondo lei?

“Un mercato particolare. Purtroppo, dopo l’infortunio di Lukaku, il Napoli ha perso un giocatore importante, ma ha comunque fatto un gran lavoro. Anche la Juventus, secondo me, è stata molto brava: Bremer, per esempio, si può considerare un nuovo acquisto, visto che l’anno scorso non ha praticamente mai giocato. In più hanno preso due giocatori importanti, operazioni non facili da chiudere negli ultimi giorni. Hanno fatto un grande mercato, inaspettato per come si sono sviluppate le cose. Il Milan, invece, è stato abile a sfruttare la situazione con il Marsiglia per Rabiot e ora ha un centrocampo fortissimo, vero motore della squadra. Dietro, però, resta un po’ carente sia nei numeri che nella qualità. In questo momento vedo Napoli, Inter e Juventus una spanna sopra le altre".

 Direttore, passiamo al Como: è l’anomalia del sistema. Chi l’ha mai vista, in Italia, una piccola spendere così tanto?

“È vero, ma la proprietà può permetterselo. Non dobbiamo sorprenderci degli investimenti fatti: è una società molto ambiziosa e ogni anno cercherà di migliorare. Sono stati bravi a coinvolgere i calciatori nel progetto insieme al direttore sportivo. Quando hai una proprietà solida e una piazza attrattiva, è più facile convincere i giocatori. Per certi calciatori il Como non è solo una scelta professionale, ma anche di vita. La società ha provato a prendere anche nomi di primissimo livello, come Theo Hernandez che poi è andato in Arabia. Insomma, è un club che si sta strutturando per alzare sempre di più l’asticella. I risultati diranno se avranno avuto ragione".

E se dovessimo individuare la pecca del calciomercato del Napoli, sarebbe più la mancanza di un esterno offensivo a sinistra o quella di un terzino destro per far rifiatare il capitano Di Lorenzo?

“Dico la verità: quando hai un allenatore come Antonio Conte, che sa come lavorare, non è facile trovare sul mercato calciatori in grado di migliorare questa rosa. Il Napoli è una società forte e probabilmente ha valutato che all’interno della squadra ci fossero già elementi in grado di ricoprire quei ruoli. Non puoi avere sempre tutto: qualche occasione può sfuggire, ma resta il fatto che il Napoli ha un grande allenatore, un direttore giovane e bravo, un presidente di spessore e una piazza unica. La passione dei tifosi è un valore aggiunto enorme: rappresenta una spinta importante per tutta la squadra".

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IL PENSIERO - Ceravolo: "Hojlund è un grande attaccante, Vlahovic? la Juventus non l'avrebbe mai ceduto al Napoli"

di Napoli Magazine

04/09/2025 - 12:37

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Ceravolo, ex direttore sportivo di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.

C’è rimpianto in casa Napoli per il mancato affondo su Vlahovic o l’investimento su Højlund farà dimenticare la possibilità sfumata?

“Sì, perché Hojlund è un grande attaccante. Il Manchester United lo ha pagato tanto e lui ha dimostrato di essere un giocatore di spessore, tra i migliori in Europa. Magari a Manchester non ha reso come ci si aspettava, ma resta un grande acquisto. Detto questo, non credo che la Juventus avrebbe mai ceduto un calciatore come Vlahovic ad un club considerato un concorrente diretto. La realtà è che i bianconeri hanno trovato in Vlahovic il giocatore più forte del loro reparto offensivo, nonostante avessero intenzione di cederlo. Oggi si ritrovano con un potenziale superiore alle aspettative e, probabilmente, con l’attacco più forte in assoluto”.

Il Napoli è stato definito la regina del mercato, nonostante le cessioni illustri di Kvaratskhelia e Osimhen. Inter, Milan e Juventus hanno piazzato colpi last minute per rimediare a un avvio più lento. Che mercato è stato secondo lei?

“Un mercato particolare. Purtroppo, dopo l’infortunio di Lukaku, il Napoli ha perso un giocatore importante, ma ha comunque fatto un gran lavoro. Anche la Juventus, secondo me, è stata molto brava: Bremer, per esempio, si può considerare un nuovo acquisto, visto che l’anno scorso non ha praticamente mai giocato. In più hanno preso due giocatori importanti, operazioni non facili da chiudere negli ultimi giorni. Hanno fatto un grande mercato, inaspettato per come si sono sviluppate le cose. Il Milan, invece, è stato abile a sfruttare la situazione con il Marsiglia per Rabiot e ora ha un centrocampo fortissimo, vero motore della squadra. Dietro, però, resta un po’ carente sia nei numeri che nella qualità. In questo momento vedo Napoli, Inter e Juventus una spanna sopra le altre".

 Direttore, passiamo al Como: è l’anomalia del sistema. Chi l’ha mai vista, in Italia, una piccola spendere così tanto?

“È vero, ma la proprietà può permetterselo. Non dobbiamo sorprenderci degli investimenti fatti: è una società molto ambiziosa e ogni anno cercherà di migliorare. Sono stati bravi a coinvolgere i calciatori nel progetto insieme al direttore sportivo. Quando hai una proprietà solida e una piazza attrattiva, è più facile convincere i giocatori. Per certi calciatori il Como non è solo una scelta professionale, ma anche di vita. La società ha provato a prendere anche nomi di primissimo livello, come Theo Hernandez che poi è andato in Arabia. Insomma, è un club che si sta strutturando per alzare sempre di più l’asticella. I risultati diranno se avranno avuto ragione".

E se dovessimo individuare la pecca del calciomercato del Napoli, sarebbe più la mancanza di un esterno offensivo a sinistra o quella di un terzino destro per far rifiatare il capitano Di Lorenzo?

“Dico la verità: quando hai un allenatore come Antonio Conte, che sa come lavorare, non è facile trovare sul mercato calciatori in grado di migliorare questa rosa. Il Napoli è una società forte e probabilmente ha valutato che all’interno della squadra ci fossero già elementi in grado di ricoprire quei ruoli. Non puoi avere sempre tutto: qualche occasione può sfuggire, ma resta il fatto che il Napoli ha un grande allenatore, un direttore giovane e bravo, un presidente di spessore e una piazza unica. La passione dei tifosi è un valore aggiunto enorme: rappresenta una spinta importante per tutta la squadra".