Toni Kroos, ex centrocampista, ha rilasciato un'intervista a El Pais: "Non mi sono svegliato una mattina dicendo: 'Mi devo ritirare'. Ci ho pensato per mesi. Già l’anno scorso avevo pensato di smettere, poi ho rinnovato per un altro anno con il Real Madrid, che mi voleva fortemente. Ma la mia idea era sempre quella di chiudere così, e per fortuna ci sono riuscito. Meglio andarsene nel momento migliore. Me ne vado con una sensazione bellissima, perché la decisione l’ho presa io. Non volevo che un allenatore, la mia famiglia o il mio corpo mi dicessero quando smettere. La mediana è una posizione chiave nel calcio moderno, basta vedere cosa è successo al Manchester City senza Rodri. Quando c'è, tutto funziona e nessuno lo nota. Quando manca, si sente subito. Da quando mi sono ritirato, sono un tifoso del Real. Ho sentito dire: ‘Ah, è perché non c’è Kroos’. E io speravo solo che la squadra funzionasse bene e smettessero di dirlo.In Spagna c’è molta passione e pressione, a volte più che in Germania. Le critiche? A volte sono ingiuste. Ma anche quando ti esaltano troppo, non è reale. Bisogna saperlo gestire. Alcuni giocatori si fanno influenzare, altri ci ridono su. Ma bisogna capire che non è personale: i giornalisti fanno il loro lavoro, cercano di vendere. Ci sono buoni e cattivi calciatori, come ci sono buoni e cattivi giornalisti".
di Napoli Magazine
19/07/2025 - 23:01
Toni Kroos, ex centrocampista, ha rilasciato un'intervista a El Pais: "Non mi sono svegliato una mattina dicendo: 'Mi devo ritirare'. Ci ho pensato per mesi. Già l’anno scorso avevo pensato di smettere, poi ho rinnovato per un altro anno con il Real Madrid, che mi voleva fortemente. Ma la mia idea era sempre quella di chiudere così, e per fortuna ci sono riuscito. Meglio andarsene nel momento migliore. Me ne vado con una sensazione bellissima, perché la decisione l’ho presa io. Non volevo che un allenatore, la mia famiglia o il mio corpo mi dicessero quando smettere. La mediana è una posizione chiave nel calcio moderno, basta vedere cosa è successo al Manchester City senza Rodri. Quando c'è, tutto funziona e nessuno lo nota. Quando manca, si sente subito. Da quando mi sono ritirato, sono un tifoso del Real. Ho sentito dire: ‘Ah, è perché non c’è Kroos’. E io speravo solo che la squadra funzionasse bene e smettessero di dirlo.In Spagna c’è molta passione e pressione, a volte più che in Germania. Le critiche? A volte sono ingiuste. Ma anche quando ti esaltano troppo, non è reale. Bisogna saperlo gestire. Alcuni giocatori si fanno influenzare, altri ci ridono su. Ma bisogna capire che non è personale: i giornalisti fanno il loro lavoro, cercano di vendere. Ci sono buoni e cattivi calciatori, come ci sono buoni e cattivi giornalisti".